Critica Sociale - anno XLII - n. 4 - 16-28 febbraio 1950

Critica Socia lavt:S'IA <IJ]lNlm:mM..B.· DEL SOCJ#,SKO badate eia lrUJIPPO TURATI In. Italia: Anno L. 1500 (Abbon. sostenitore I:.. 3000) Semestre L. 800 Trimestre L. 425. Estero \ » » 2500 » _ » » 4000 » · » 1300 » » 700 DIREZIONE E AMMIHISTR.: MIiano, Via Dell'Orso, 13 • Tel. 16.319 C. C. post. per abbonati n. 3-8225 • Spedizione In abbonamento postale: gruppo 2• Anno XLII • N. 4 Un fascicolo separato L. 70 Milano, 16-28 Febbraio 1950 SOMMARIO Polltlca e, attualità Parliia.mocl chUU"O (U. G. M.) , La oittol"ia dei compagn, laburbti (ll,A CRITICA SocIALB) L'uomo e le naz-io.nal-izzaz,ioni (VICTOR -ALDA) Rioendica%ioni 8111tdacati (RODOLFO RBVBNTLOW) Probleml economici e sociali Orien-taimentl e poss.{it,ilttà della riforma scolas-tica (ANDRB,', TACCHINARDI) La riforma del Cod.,ice Penale (GEROLAMO SANTUCCI) ., . "- Storia, filosofia, varietà Le giornate infocate d'ell'es-tate 1922 (ALESSANDRO SCHIAVI) , Sockllismo e la-uoro forzato nella dott,rina bolscei,lca (conH– nuazlone e f,l,ne) (J. J. SCHRBIDBR) Fatti e commendii d,e:lla stampa naliana eà .,.,tera (.p. ga.) Oiò che si, sitafnpa: LIONELLO R. LEVI e ALeuzio LUCCHETTI, Codice. delle legr,l sul lavoro '(IP. g.). Rinnovate l'abbonamento! Malgrado le difficoltà e l'incertezza della situa– zione, sono ormai abbastanza numerosi i vecchi abbonati che hanno provveduto a rinnovare l'ab– bonamento, né sono mancati i nuovi. E da parte di molti, anche, 1a prova di solidarietà è andata oltre il semplice rinnovo: sia da parte di quelli che hanno inviato un abbonamento sostenitore, sia da perle di qu~ che hanno procurato nuovi abbo– namenti], o si sono fatti premura di sollecitare compagni meno solleciti di loro. Tuttavia sono ancora 111umerosi, ;troppo numerosi quelli che non hanno dato segno di vita. Non du– bitiamo che nella ~dissima maggioranza anche essi ci manderanno la loro quota. Ma dobbiamo ricordare loro che i ritardi non fanno che rendere più difficile il nostro lavoro, che già è tutt'altro che facile, e lo aggravano in un momento in cui .esso deve ispira.rsi al criterio del1a più rigida e– conomia. Dobbiamo quindi insistere nei nostri appelli: rinn~te SOLLECrrAMENTE l'abbona.mento, e non trascurate occasiooe per procura.rei nuovi abbonamenti. ,4bbiamo riprisNnato il vecchio numero di tele– fono: 16.319. Biblioteca Gino Bianco .Parliamoci ·chiaro \ ~ Non abbiamo bisogno di ·ripetere quel che è stato detto un infinito numero di volte; che cioè i tredici milioni di voti raccolti dalla D. C. nelle elezioni del 18 aprile non :rappresentano altret– tante coscienze e convinzioni. Ma non si può per questo dire che quella votazione non rappresen– tasse lo statp d'animo del Paese. La paura che al– mmi milioni di quei voti rappresentarono era nel Paese stesso, che ebbe quindi anche in quei voti la sua genuina espressione. I comunfusionisti de– vono quindi imputare a se stessi, se' la D. C. rac– colse tanta mole di suffragi, perchè fu il loro at– teggiamento che suscitò quel sentimento di paura, per cui confluirono alla Democrazia Cristiana tan– ti voti che sarebbero diversamente andati ad altri partiti. Si deve anche aggiungere che il sentimen– to di paura fu destato o accresciuto nell'animo di molti (tanto da indurli a dare un suffragio in cer– ti casi nettamente avverso alfo loro convinzioni), perchè la costituzione del Fronte apparve agli oc-– chi loro come una mascheratura, per mezzo della quale i comunisti e una parte dei fusionisti vo– lessero celare il loro proposito di attrarre verso di sè schiere di elettori, e cioè di cittadini, delle cui forze essi potessero valersi per raggiungere inten– ti a cui, se fossero stati apertamente dichiarati, la coscienza· di questi involontari succubi non sa– rebbe stata dispòsta a;d aderire. A vendo essi stessi contribuito a creare questa situazione e cioè a dare alla Democrazia Cristiana una prevalenza · schiacciante, assai superiore a quella che avrebbe avuto senza l'influsso del sen– timento di paura, i comunfusionisti non hanno ora il diritto di rifiutarsi a sottostare alle regole del gioco democratico. La Democrazia Cristiana, che ha vinto nelle elezioni del 18 aprile in misura _sensibilmente maggiore di quella che essa stessa aspettava, ha preso risolutamente in mano il timo· . ne ·ea è riuscita a subordinare alla sua volontà, ai · suoi programmi di governo, -alcuni dei partiti mi– nori, e oon la collaborazione di questi ha eèrtamen– te accresciuto la sua forza neH'agone parlamen– tare. Perciò ha potuto far approvare dal Parla– mento una serie di provvedimenti conformi alle sue direttive; ha potuto ottenere approvazione o assoluzione per molti suoi atti che pure alla co– scienza di moltissimi apparivano degni di censura,. e magari anche di riprovazione; è riuscita, tra le altre cose, a fare ripetutamente approvare le sue direttive di politica estera, che pure offrivano e

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