Critica Sociale - anno XLI - n. 21 - 1 novembre 1949

CRITICA SOCIALE 443 Mediciina individuale: a) la diagnosi. · Consegnando la .laurea in medicina al. giovane che ha su– perato tutti gli esami, la scuola universitaria dice all'uomo della strada che, se si ammala, può affidare la sua vita al giovane .neolaureato. Un esaminatore coscienzioso, però, pre– so dagh scrupoh, aveva spesso occasione di dire ·al lau– r~ando: « io ti approvo, la società penserà a bocciarti», ben lontano dal credere che del,la situazione che lo rendeva titubante non già lo scolaro era ,responsabile ma bensì la scuola che, avendo Emitatissime possibilità di \struziçne a-:· c?~l!e~a u~ ~ume:o. di allievi Jmolto superiore a <quellepos– s1b1hta. Gli mscnttl sono legione, ma le aule sono quasi v,uote, perchè, siccome n<;n potrebbero contenerne che una p:ar!e, così nessuno o ben pochi ci vanno : tanto, la laurea arnva lo· stesso... e questo è il serio guaio ! Ma, a parte le aule che si potrebbero allargare e munire di microfoni, dove e come trovare tutto il materiale indi– spensabile per la preparazione di tanti giovani all'esercizio della medicina? Dove trovare tutto il « materia,e umano» occorrente per gli esercizi pratici di anatomìa descrittiva e topografica, per le dimostrazioni di anatomia patologica, per la pratica delle necroscopie, per gli esercizi di medicina operatoria? Come si può essere medici senza queste basi che a·ssolutamente esigono la disponibilità di quel materiale? E dove sono i laboratori dìe pq_ssonooffrire sufficienti mezzi, sufficiente materiale, sufficiente numero di insegnanti a tali folle di studenti? E dove sono le cliniche che dispongono di un bastevole nurrero di letti ed una legione di valorosi ed adeguatamente pagati assistenti per l'addestramento dei giovani a quella osservazione e studio del malato nel-la qua– le consiste l'opera più essenziale e difficile del med.co? A.I recente Congresso nazionale della Confederazione <ld medici !iteri esercenti, tenutosi dal 2 al s giugno scors9 nel– la sede della nostra più grande scuola di medicina, Napo– li, il dottor Mazzarella, reiatore sul teina: « lJisciplina delUnsegnamento universitario>, così si esprimeva: « ... L'al– lievo -studioso potrà pertanto conoscere fin nelle sfumature teoriche la semejotica, la patologìa, la clinica, ma egJ.i non avrà i sensi alienati alfa ricerca ed alla percezicne di quei sintomi che mettono il medico in grado, quando è oossibile, di individuare il morbo e curare il malato, a.J letto del quale egli purtroppo giungerà come un suonatore che, dcpo aver studiato per anni solfeggio e contrappunto, si presentasse in concerto senza essersi mai, o ,raramente, esercitato sullo strumento da suonare>. Ma, nonostante tutto ciò, vi sarà pure una piccola parte di studenti in medicina che, con mo·lta buona volontà, sa– prà trarre prof.itto dalle limitate possibilità della scuola e riuscire discretamente preparati. Seguiamo per un momen– to questa minoranza nel suo pratico esercizio professionale. Dei più volenterosi, quelli forniti di rrezzi frequentano ancora dopo la laurea cliniche ed ospedali per meglio pre– pararsi alla difficile loro missione; i più ben forniti si de– dicano spesso ad una specialità. Ma. cdoro - e seno la magg:oranza - che devono subito lavorare per vivere sono costretti a muovere i primi passi su· un terreno molto in– grato e difficile, dominato, per la pletora di medici, dalla più aspra concorrenza. Si trovano, specie se lontani dai cen– tri, ilT'provvisamente soli, a dover provvedere da soli a tutte. le infinite eventualità che colpiscono la salute e minac– ciano la vita. Ncn sempre possono ricorrere all'ausilio del laboratorio, spesso lontano e di non facile uso. D'altra parte il laco– t'atorio celle sue ricerche numerose e minute, fornisce una crescente somma di notizie che, al loro apparire, suscitano più o IT'eno grandi speranze, ma sul cui valore reale e pra– tico decideranno 51oltanto il tempo e l'esperienza, giudici in– fallibili che lasceranno perdere tutto quel lcglio che pareva g-rano, cioè gran parte del raccolto. Quello che resta però, se bene usato, è preziosissilT'o. Ma la fretta, sempre più dominante le umane cose, la va– stità del campo, la difficoltà dei crescenti problemi, indu– cono facilmente ad attribuin: ai dati del laboratorio un'ilT'– portanza, un carattere di «assoluto> che il più delle volte ncn hanno, perchè ogni organismo è diverso da tutti· gli altri organismi, è un «individuo» inconfondibile con qual– siasi altro individuo, che - entro certi 'limiti - reagisce in ts10110 eca .l:imots1anco modo· tutt';i,ffatto individuale e diverso dagli, altri alle stesse cause morbose. I grandi Maestri della Clinica hanno sem-. pre insistito fino alla noia sulla necessità di guardare, os– servare, esaminare in tutti i modi, onde « vedere > il malato ed individuare la «sua» malattia. E' coi loro sensi che si accingono a studiare il malato ; e quando i loro sensi non bastano, si giovano «anche> di tutte le indagini del lacora-. torio, raggi X, cardiogrammi, ecc., che per essi altro non sono che l'indispensabile. prolungamento e perfezicnamento dei loro sensi; ed il loro cervello, lavorando sul materiale raccolto dai loro così perfezionati sensi arriva alla cono– scenza della reale situazione di· quell'individuo, di quel « caso clinico> nel vasto quadro di una ma-Jattia. Ed è proprio m questo lavorio complesso e difficile di «individuazione> che consiste l'opera del medico: tolto questo, à curare (?)• i malati basterebbero le quarte pagine dei giornali, la ra– dio, la sapienza delle donnicciole e tutte le svariatissime forlT'e di réclarre. (Contmua) Acrm,: DÈLBUÈ GIOVANNl Difficilmenfe si patirebbero immaginare, ·nel campo del pen– siero in la,rgo senso socialista, due temperctrnenti piiù dis– simili l'uno dall'aitr,o che Jaurès e Trotzki. Eppure nel pro– filo che segue questi mostrò di comprendere e di saper- rap. presentare le caratter-ist-iche e la grandezza di quello <n modo veramenPe mirabiie. Lo scritto fu composto nel 1917, tre armi dopo la m01"te di Jaurès. Il Bulletin Comrruniste, organo del Partito co– munista francese, che ne pubblicò la traduzione nel numero del 22 novembre ·1ç23, lo faceva precedere da queste paro– le, significatwa espressione ddl'atteggiammto polemico sin d'allora assttnto dal comunismo verso il socialismo demo– cratico; « Ecco il più magnifico elogiç>di Jaurès, quello di un ri– voluzionari-o che non fu mai jauressis.ta , di un c,omumsta russo, di un bolscev:co, di Leone Trotzki. Esso compensoerà i veri amtmiratori di Joorès - gli ammiratori wscienti e chiaroveg,qenti - delle apolo,gie ipocrit•e e interessate, delle glorificazioni ab-iette di politica:nfi e chiacchieroni indegni di celebrare una memoria che 'essi non potrebbero che ~'ISOZ– zare se potessero raggiungerla. Qiieste pagine di Trotzki, che resteranino, s,ono un capo[(ClJorodi critica entusiasta e d'apologetica ilntellig•e·nte. Sono state- scritte sei anni fa; ma non c'è una sola lii'lll!Oa d ca:mbiare~- E del resto anche Tro.tzki, che i comunisti allora esal– twano e dovevano pochi anni dopo vilipendere e per– seguitare fino alt'assassrinio, si vale dell'esaJtaz:,me di J au– rès per tentar di screditare tutto il socialismo democratico, una parte .del quale f.i del resto veramente colpevvle di er. r,ori e di deviazioni che Jaurè non crvrebbe commessi e da cui aw-ebbe forse saputo trattenere anche altri compagni suoi di fede e d·i lot1a. LA Cru't,cA Soc1ALE Tre anni sono passati dalla morte delruomo più grande della Terza RepubbLca. Il torren.te ·{urioso degli avveni– rrenti che hanr.o seguito imrrediata!T'ente questa morte non ha potuto sommergere la memoria di J aurès e non è riu– sci-lo che parzia•irrente a distogliere daÌui l'attenzione. C'è ora, nella vita politica della Francia, un grande vuoto. 1 nuovi capi del proletar:ato, che rispondcno al carattere <lella m·ova epoca rivcluzionaria, non sono ancora apparsi. Gli anziani no-n fanno che rammentarci più vivamente che Jaurès non è più... La guerra ha respinto affultirro piano non soltanto delle figure indiv.duali, ma un'epcca: quella in cui è cresciuta e si è formata la generazione dirigente attuale. Quest'evoca, che app:ntier.e già al passato, attira lo spirito con il per– fezionamento della sua _civiltà, con io svi;uppo ininterrotto della sua tecnica, della scienza, delle organizzazioni ope– raie, e appare nello stesso tempo_meschina nel conservato– rismo della sua vita politica, nei metodi riformisti della sua lotta di_classe. . Alla guerra _franco-tedesca e al1a Comune di Parigi è

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