Critica Sociale - anno XLI - n. 12 - 16 giugno 1949

ca Socia} e RIVlS1'A (J.VlNDICI'NtfLE DEL SOCIAUSMO. r~"•ts d$ FU.IPPO TUR.d_TJ .. ··- __,. In Italia: Anno L. 1500 (Abbon. sostenitore L. 3000) Semestre L. 800 Trimestre L. 4'25 Estero » » 2 500 » » » 4000 » » 1300 » » 700 DIREZIONE E AMMINISTR.: MIiano, Piazza Dlaz, 5 - Tel. 16.319 C. C. post, per abbonati n, 3-8225 - Spedizione In abbonamento postale: gruppo 20 Anno Xli • N. 12 Un numero separato L. 70 Milano, 16 Giugno 1949 SOMMARIO Politica ed attualità Suprema •peranza (U. G. M.) li movimento sindacale francese Force Ouvrit!re (AUGUSTE GAL• LOIS) Antifascisti vecchi e nuovi (U. A. GRUIALDI) Problemi economici e sociali Il dibattito •ulla riforma. agraria (continua) (ALDO PAGANI) Cooperazione rurale (FRANCESCO SAJ;A) Ancora sulla Lega delle cooperative (LA C. S. e G1onG1~ JER• HINI) Storia, filosofia, varietà Dall'utopismo al totalitarismo bolscevico (FAUSTO PAGLIARI) Crisi del marxismo? (GOPFRBDO RAPONI) Cultura e religione (LUCIANO SAPPrn1O) Fatti e commenti della stampo italiana ed estera (p. ga. e f. p.) Ciò che si stampa: Gu100 DoRso, Dittatura, classe politica e eia.se dirigente (g. p.) ; G. SPADOLINI, Lotta sociale in Italia (GUIDO QUAZZA), Suprema speranza Anche quest'ultima quindicina è stata piena di av– venimenti atti ad attrarre e tener sospesa la nostra attenzione, dagli ultimi sviluppi degli avvenimenti cinesi, gravidi di conseguenze che non è ancora pos– sibile valutare neppure in modo largamente appros– simativo, alle nuove espressioni dell'antagon=smo ira Occidentali e Russi alla Conferenza di Parigi, dove paiono svanire le illusioni di coloro che avevano spe– rato in un rinsavimento dei Sovietici per effettc, del Patto Atlantico; dai primi timidi accenni di una organizzazione politica europea, dai quali non si sa bene se debbano essere alimentati piuttosto i dubbi o le speranze dei sinceri europeisti, sino ai pro~res– sivi sviluppi dell'agitazione dei braccianti e deg-li di– tri ceti rurali nelle nostre tampa~ne, che potrebbero. forse nei prossimi giorni essere turba•e da una de1Ie più ampie e più violente forme di agitazione che si siano mai avute, con enormi danni per la nostra a– gricoltura: Nonostante questo complìcarsi di gravi avveni– menti, i lettori non si meravi~lieranno se noi dichia– riamo che l'attenzione e la passione nostra è parti– colarmente rivolta alla questione della unificazione delle forze democratiche socialiste. F; non solo per– chè essa ci tocca più da vicino e si svolge nel t~rre- Biblioteca Gino Bianco no della nostra quotidiana azione. No. C'è un moti– vo, una serie di motivi più larghi e più eleva:i. Nai siamo fermamente persuasi che la un:ficazione ::!ere forze socialiste avrà notevole ripercussi 1 me anche nei paesi che sono più' strettamente collegati col no– stro. Non per nulla il compagno Guy Mollet ha scri.t– to che il Partito socialista francese segue con gran– de interesse il nostro movimento di unificnione, perchè sente che esso avrà una benefica riper,:ussio– ne anche sull'efficienza della sua azione. Non abbiamo bisogno di ripetere come noi con– cepiamo il modo e la funzione di questa ui;ifo·az:o– ne. Grossolanamente qualcuno la concepisce come un accordo tra Saragat, Romita e Silane. Lhe fanno tacere qualche loro motivo di screzio e :issumono a terzeria il comando <lell'esercito in cui si sono coa– gulate le forze dei loro seguaci. Qualcuno, anche più grosso'.anamente, arriva ad immaginare che questa coalizione di forze non sia possibile se non in quan– to si sia trovato un contemperamento tra le v;i_rie ambizioni di comando e di potere, e la possibilità qu'ndi di far tacere 1e reciproche gelosie. Purtrop– po siamo in così basso livello di moralità ,politica che moltissimi non ,riescono ad immaginare che gli :iv– venimenti, anche di maggior rilievo, possano svol– gersi per altri impulsi che questi. :Fer noi invece si tratta di accog'.iere ed attuare um delle più no'evoli e delle ,più nobili aspirazioni della parte migliore del nostro paese. Da ouando sono intervenuto al Con– vegno di Fi-renze, dove si_feçe ·il maggior p<1-sso sul– la via della unificazione, io ho ricevuto a voce e pel.' iscritto numero5iss;me espressioni del diffuso desi– derio che quell'avvenimento finalmente si compia, Me lo hanno detto compagni e simpatizzan•i, me io hanno espresso persone che militano nel Partito li– berale o non mirtano in nessun ,partito. me lo han– no detto operai e intellettuali, me lo ha scritto la rappresentanza ufficiale della organizzazione dei ceti medi: tutta gente che ha direttive politiche. diverse, ma che è concorde nel sentire che non si può più du– rare in questa alternativa per cui corriamo rischio di vedere la nostra vita nazionale dominata o dal Co– minform o dal Vaticano. Tra questa Scilla e quella Cariddi tutti gli spiriti liberi e vergenti cer,:ano se . vi sia un porto in cui la nostra vita nazionale po%a trovare non solo ma!!gior tranauillità, ma anche la possibilità di svolgersi secondo le sue forze sponta– nee e le sue intrinseche esigenze. Sono due totalita– ri5mi che ci minacciano, uno dei quali ha già esprts– sioni che non potrebbero essere più chiare, l'altro è' sin qui meno palese ma ha dato già se~i evidenti nel recente congresso di Venezia. nonostante i cauti accorgimenti e il swso d'equilibrio di cui anche in:

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