Critica Sociale - anno XLI - n. 4 - 16 febbraio 1949

Critica Sociale BIVlS7 4 fJJJTNDICl'NALE DEL SOCIAUSM.9 hlldata da i!,WPPO TURATI I • In Italia: Anno L. 1500 (Abbon. sostenitore L. 3000) Semestre L. 800 Trimestre L. 425 Estero • • 2500 • • · • 4000 • • 1300 • • 700 DIREZIONE E AMMIMISTR,: Milano, Piazza Dlaz, 5 • Tel. • 16.319 c. C. posi, per ■bbonetl n. 3·1225 • Spedizione In abbonamento postai■ 1 gruppo Anno Xli - N. 4 Un numero separato L. 70 Milano, 16 febbraio 1949 SOMMARIO voti anche i democristiani. Ma nessuno dei partiti aveva la maggioranza assoluta e perciò fu neces- Politica ed attualità sariò formare una coalizione, con socialisti, co- . munisti, democratici cristiani. Al partito socia- Gli in:,egnamenti di una crisi comunale (l.J. G. M.) La pol-i•tica dei blocchi e l'Unione europea (PIERO GALLARDO) lista, che aveva raccolto il massimo numero di La nuova offemiva salariale· della C.G.I.L. (RENO FERRARA) voti, fu attribuita la carica di sindaco ; quella ·di Vittoria del wcio,lismo in Israele (ARRrno LEVI) ' • assessore anziano avrebbe dovuto legittimamente Problemi economici e sociali Collaborazione di classe (·PIETRO BEGHI) f..'O.fCU1"a ttuazione del decentramento regionale (LUCIANO SAPPIRIO) La riforma carceraria è un dovere sociale (S1con) Storia, filosofia, varietà L'avvenire socialista (GIULIO PtRRANGELI) La torre di -Babele nel comunismo (tLA CRITICA -SOCIALE e RAF– FAELE DI LAURO) Fatti e commenti della stampa italiana· ed estera (p. ga.) Ciò che -si stampa: E. MouNIER, Che cos'è il personalfamò (UBERTO SCARPELLI) - C. Az-IMONTI, Cinquant'anni d.i vi– ta sociale (GUIDO GuENCI) Gli insegnamenti di una crisi comunale La crisi dell'amministrazione comunale, scop– piata circa tre settimane addietro a Milano, su– scita un giustificato interesse nell'opinione pub– blica di tutta Italia, non solo. perchè Milano è la città in cui più intensa è la vita politica e che perciò può porre la sua esperienza a servizio del– le altre città, ma anche perchè si tratta di con– statare nel caso del comune di Milano, la validi– tà di ~n esperimento di collaborazione tra varie gradazioni politiche che prendono tutte il nome di democratiche, e di vedere se gli inevitabili dis– sidi che insorgono tra. esse portino necessaria– mente al fallimento della democrazia, come anche dell'autonomia comunale, costringendo, ad un certo momento, a rimettersi ai poteri centrali del– lo Stato che pongano l'amministrazione del Co– mune nelle mani di un commissario governativo. L'attuale amministrazione comunale di Milano si è costituita per effetto delle elezioni dell'aprile 1946. Era diffusa convinzione, alla vigilia di que– ste elezioni, che sarebbero prevalsi i comunisti, i quali per conto loro credevano di aver già la vittoria in pugno. Invece i socialisti, raccolti al– lora in un solo partito, li sopràvanzai;ono di oltre 60.000 voti, e li sopravanzarono di circa 10.000 ibliotecaGino Bianco attribuirsi a un democratico cristiano ; ma i co– munisti si appellarono al patto di unità di azione, e soprattutto ad un altro patto particolare stretto· a MHano alla vigilia delle elezioni, da esponenti in realtà non autorizzati, per reclamare che i so.' cialisti li aiutassero a conseguire per sè l'ufficio di assessore anziano. · Era questa una prima violazione dei criteri di democrazia, che doveva far sentire il suo effetto in tutti i rapporti successivi dei partiti costituen– ti l'amministrazion~ Tuttavia gli sforzi compiuti con indomita volontà dal sindaco Greppi, che sep– pe essere una magnifica forza di equilibrio, servì a comporre in un temporaneo accordo l'opera de- gli amministratori. Poi venne la scissione del no– stro partito, che si ripercosse immediatamente nell'amministrazione comunale, di Milano e gene– rò una prima crisi, la cui composizione parve dap– prima di~perata e che fu tuttavia raggiunta, anche questa volta per lo slancio quasi mistico di buona volontà che animò l'azione del Sindaco. Ma la scissione aveva determinato non solo la separa-· zione, ma un contrasto fra noi e i socialisti rima– sti nel P.S.I., che accusavano noi di tradimento e che, sia per questo motivo, sia perchè si senti– vano deboli in seno all'amministrazione comunale di Milano, furono tratti a legarsi con un vi.c.colo· sempre più stretto coi comunisti, di cui finirono per seguire le ispirazioni in modo indiscriminato. Ora questo capitò proprio nel momento in cui si andava più nettamente delineando la politica dei comunisti, i quali, dietro l'ispirazione che ve– niva dall'Oriente e che condusse di lì a poco alla formazione de-1Cominform e alla stipula1done del patto di Bialystock, cominciarono quella campa– gna di denigrazi-0ne e di agitazione contro il .go– verno di cui ancora facevano parte; la quale è tuttora viva nella memoria di tutti. Peggio fu poi quando, di, li a poco, in occasione di una nuo-va. crisi ministeriale, essi furono lasciati fuori dai' governo. Si ebbe allora l'accentuazione dei siste– mi agitatori, con frequenti pubbliche dimostra– zioni, con scioperi a getto continuo, spesso deter– minati da futili motivi, a rimuovere i quali essi non avevano d'altra parte nessuna efficienza. L'adozione di questi sistemi apparve subito evi– dente anche nell'ambito della politica comunale

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