Critica Sociale - anno XLI - n. 3 - 1 febbraio 1949

Cri • t1ca T' Socia] e lllVISTA (11]1NDICIN6L_E DEL SOCIALISMO . . baciata da IPWPPO TU&ATJ In Italia: Anno L. 1500 (Abbon. sostenitore L. 3000) Semestre L. 800 Trimestre L. 425 Estero • • 2500 • • • · 4000 • • 1300 • 700 DIREZIONE E AMMIHISTR.: MIiano, Piazze Dlaz, 5 • Tel. • 16.319 C, c. post. per ebbonell n, 3-1225 • Spedizione In abbonamento postale I gruppo Anno Xli • N. 3 Un numero separato L. 70 Milano, 1 Febbraio 1949 SOMMARIO Politica ed attualità Dt,pO il Congresso (U. G. M.) Prospettive d.el Patto Atlantico (GIULIANO PtsCHEL) li ritiro di Ciang-Kai Scek (BENEDIKT KAurzKv) De Pechino a Parigi (ITALO PIETRA) Problemi economici a sociali L'pttu.azione legislativa dell'a!'t. 39 della Costituzione (con– tinuaz. e fine) (LIONELLO LEVI) La politica economica del Governo (DAv10~ CtTTONB) Il riparlo dei prodotti e degli ulili secondo il progello Segni (GIUSEPPE MAm) « Queste povere Provincie» (PIERO GILARDONI) Storia, filosofia, varietà Rftllismo ·politico e clas.,e dirigente (ENRICO GEORGIACODI'S) Il travia.mento della giovenlu (Guroo C_ÈnoNETTI) Fatti e commenti deÌla slampa (p. ga.) Agli abbol')ati · e agli amici Il rinnovo degli abbonamenti è continuato in modo soddisfacente. Sono anche pervenuti altri abbonamenti nuovi, che costituiscono una prova lusinghiera delle siinpatie di cui gode la « Critica Sooiale ». Ringraziamo qui in particolare gli ab– bonati sostenitori i quali, oltre a, darci un pre– zioso aiuto materiale, confortano la nostra opera oon un altrettànto prezioso atto di solidarietà. Tutto questo però non basta ancora. Chi cono– sce le difficoltà che incontra oggi la stampa non asservita a. gruppi particolari, quella stampa che, come la nostra rivista, difende, anzitutto e sopl1lt– tutto, in un periodo di trionfo delle clientele qua.– le è quello in cui viviamo, l'interesse dei lavora.. tori, comprende facilmente quale bisogno noi ab– biamo della attiva. solidarietà degli amici. Perciò rinnoviamo a tutti gli amici ed abbo– nati un fervido appello: a mandarci la quota di abbonamento se ancora non l'hanno fatto; a dif– fondere la riv'ista; a procm,lrci nuovi abbonati e nominativi cli possibili abbonati; a soatenere ma.terialmente e moralmente, in tutte le forme, il aoatro lavoro. iblioteca. 6ino Bianco Oopo il Congresso Non era difficile prevedere quali sarebbero stati i commenti della stampa dei vari colori ai dibattiti e ai deliberati del nostro Congresso. Molti si sono compiaciuti di accentuare e mettere nel maggior pos– sibile rilievo la nota, che si è elevata dagli oratori di tutte le fraz.oni, contro I metodi d'azione del co– munismo nostrano; alcuni altri hanno dichiarato che dal contrasto delle varie tendenze il nostro partito è condannato alla paralisi o, almeno, all'impossibilità di esercitare ogni efficace influsso nella vita del Paese e nell'opera del governo; comunisti e fusionì– sti hanno invece npetuto, per l'ennesima volta, che ormai noi siamo definitivamente entrati nell'orbita dei partiti e delle ideologie borgh,esi, che tutta la no– stra azione si riduce alla lotta contro il comunismo, anzi contro lo stesso socialismo e contro il proleta– riato. Nel campo de"Ila Democrazia Cristiana, quelli che interpretano il pensiero dell'on. De Gasperi hanno cercato di metter la sordina sopra tutte le di– chiarazioni fatte al Congresso, dell'impossibiLtà di continuare una collaborazione da cui l'esperienza ci ha dimostrato che non è possibile venga quell'opera di riforma che è compito dei socialisti promuovere e attuare; mentre ,gli uomini e i i:-iornali della sini– stra hanno cercato di dare il mas51mo rilievo a quel– le dich'arazioni per trarre la conclusione che, anche prima che noi deliberiamo in. maniera definitiva l'u– scita dal governo, sarà la Democrazia Cristiana che non tollererà più oltre la nostra collaborazione data more infidelium. Non sarà inutile spender due parole per fissare bene, ancora una volta, il significato del nostro an– ticomunismo, tanto contro quelli che lo esaltano quanto contro quelli che ne fanno argomento di aspra censura. Anche al Congresso, da coloro stes– si che hanno preso più precisa posiz:one in propo– sito, è stato risolutamente affermato che noi non siamo contro il comunismo come ideologia, come di– segno di radicale trasformazione dell'ordinamento sociale, ma s·amo contro i metodi d'azione che il partito comunista ha adottato da tempo, i quali non solo non sono diretti a promuovere una progressiva elevazione delle condizioni economiche e morali del . proletariato, ma sacrificano ad interessi estranei le più sacre esigenze delle nostre classi lavoratrici, in– volgendole in un turbine di Jotte disordinate, che travolgono tutte quelle premesse di rinascita senza cui ogni elevazione dei lavoratori diviene impresa· e speranza vana. Il nostro anticomunismo non ha per– ciò nulla a che fare con 9uello della borghesia capi-

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