Critica Sociale - anno XL - n. 22 - 15 novembre 1948

CRITICA SOCIALE 515 leggi regolamentari'Ste e modifica gli articoli corrisporrdenti del codice penale in conformità dei nuovi principi. Risulta– no così colpiti : le varie forme d'incitamento. alla prostitu– zione lo sfruttamento del vizio e della prostituzione altrui, la tenuta di case !!QUivoche, l'adescamento in luogo pubbli– co, ecc. Segnaliamo l'aggiufita fatta all'art. 382 del codi'ce penale che dà la facoltà ai tribunali d'interdire (da uno a tre anni) ai condannati per i suddetti reati cli tenere uno spaccio cli bevande o di tabacchi, un ufficio di collocamento, un caffè-concerto, un ballo pubblico, una casa di massaggi, un gabinetto di manicura, o ~i esservi comunque occupati. Da notare che è stata pure istituita, con modifiche alla legge 7 aprile 1919, la polizia femminile che ha il com– pito di ricercare « le infrazipni contrarie ai buoni costumi, cli cui le.donne o i fanciulli 'Sono autori, vittime o testimoni. Fra i paesi che hanno seguito è seguono l'indirizzo abo- • lizionista sono da segnalare i cantoni svizz~ri, in sedici dei quali la prostituzione è perseguitata come reato (nella ri– sposta del governo svizzero in data 27 gennaio 1930 conte– nuta nel rapporto sopra citato er~ detto: « la prostituzione può essere con'Siderata nella maggior parte dei cantoni sviz– zeri' come inesistente_»). Dopo i paesi abolizionisti, possiamo classificare quel:Ji che; come la Germania prima del nazismo.(1927) e la Cecoslovm:– chia {1922), abolirono il sistema delle case di tolleranza, ma: istituirono la cura obbligatoria delle persone affette da ma– lattie veneree. Disposizioni,' ordinanze e sentenze assai se– vere furono emanate contro coloro che ten¼vano di mante– nere case di tolleranza dissimulate. In Germania furono inoltre costituiti dei centri di ·pro– tezione della gioventù (Jugengamt~r) e delle organizzazioni assisten~iali per la rieducazioné delle prostitute (Pflegeam– ter). La legge cecoslovac-ca preveéleva il compito dello Sta– to cli procurare case ;:he offrissero alle prostitute abituali rifugio temporaneo e possibilità. di correggersi, e di pro– muovere una speciale 'sorveglianza· nei pubblici locali e ritrovi allo scopo diimpedive la degenera;ione mo.raie della gioventù. lnteressanre il rapporto al Comitato della Tratta, presentato. dal delegato tedesco in <lata 23 a·prile 1929, in cui sono commentati le reazioni, i successi, le difficoltà ri– scontrati nel periodo iniziale di applicazione della nuova leg– ge abolizionista. Merita di essere classificato a patte l'esperimento intra– Jlreso nella Russia sovietica, che naturalmente è destinato acl espandersi nei paesi attualmente governati dai partiti co– munisti. Quanto di più preciso abbiamo potuto leggere in proposito è il rapporto dello Ufficio stampa del V.O.K.S. (organizzazione sovietica) pubblicato nel « Bulletin » n. ~ del gennaio-febbraio 1941 sotto il titolo « La liquidation de la prostitution en U.R.S.S ». In Russia dopo la Rivolu– zione .d'ottobre non solo fu revocata l'autorizzazione della Stato alle case di tolleranza, ma fu avviato un piano gene– rale di lotta contro le cause sociali d'ella prostituzione, che fu favorito dall'abolizi01;è della disoccupazione e dalla con– cessione alla donna di possibilità eguali a quelle dell'uomo nel campo dell'istruzione e d'el lavoro (occupazione assi– curata). Nei primi anni del regime furono moltiplicate le possi– bilità di lavoro per le donne sole, senza tetto, incinte o gravate da bimbi, o comunque in precarie condizioni eco– nomiche, o aventi una qualificazione insufficiente; furono loro riserbati posti sufficienti nelle scuole professionali o tecniche e organizzati abitazioni e centri d'albergo. Contem– poraneamente fu intrapresa una lotta senza quartiere contro gli sfruttatori della prostituzione e si organizzò la. cura delle malattie veneree in modo gratuito e. accessibile a tutti. Tra la complessa attività preventiva contro la prostitu– zione {e mai contro le J)ersone delle prostitute) svolta dagli organi all'uopo creati, .è da notare curiosamente che, allor– quando « l'identità di 'coloro che frequentavano le prosti– tute era stabilita, essa veniva portata a èonoscenza generale mediante la stampa. « ... Quest'atmosfera di riprovazione so– ciale, d'indignazione generale nei confronti di coloro che mantenevano la prostituzione rendeva efficace la lotta con– tro quella calamità». Uno dei provvedimenti più utili fu la costituzione di · istituti per la cura medica e la rieducazionè delle donne o Bianco mediante l'istruzione e il lavoro (Prophilactorium), ai quali esse potevano accedere liberamente. In quindici anni più di 5.000 donne colpite da malattie veneree furono rieducate e re.Stitùite alla vita sociale e al lavoro. Soltanto· a Mosca i casi di sifilide· erano diminuiti di quindici volte nel 1938 rispetto al 1913 e quelli di ulcera_molle di trentaquattro volte. Un'inchiesta ha stabilito che 1'84% delle donne, già accolte nel « prophilactori'um » di. Mosca, continuano a lavorare in quelle imJ)rese dove esse sono state collocate dall'istituto 7 o ro anni fa. Nel 1931 furono ·chiusi quasi tutti i Pro– philactorium poichè non se ne faceva più sentire la neces– sità. Nel r941 non esisteva più nell'U.R.S.S. che uno solo di tali istituti. (continua) LUCIANO SAFFIRIO 1 problemi della scuola Dopo i due grossi problemi trattati nel precedente arti– colo (n. 20• di Critica Sodale); parlerò dei diversi tipi éli scuola ~he dovrebbero accogl"lere i giovanetti dopo la scuola un'ica postelementare,• 1e rispondere nel miglior modo pos– sibile, non solo alle varie a:spirazioni e attitudini degli SCO" lari, ma a tutti i bisogni 0 della società. Non entl"erò nei par– ticolari dei programmi dei tipi di scuola che nominerò : ·questo argomento - una volta fissato lo scapo che si vuol raggiungere con un determinato istituto ~ deve essere di– scus,so 'e risolto 'da collegi tecnici competenti. Per le scuole prof essàonali, poichè la carta costituzionale affil:la alla Re– gione l'istruzione professionale, sarà opportuno che, nelle stabilire i tiipi di scuola e i programmi, g\i organi centrali h1soino una certa autonomia e larghezza, in modo che, pur permettendo ai giovani il passaggio (dre per motivi di fa– miglia è talvolta indispensabiJe) dalla scuola di una regione a quella, dello stesso tipo, di un'altra regione, l'istituto ri– sponda ai bisogni ~pecialli della regione. La granae ilwi.s-ione Arrivato all'età di quattordici• o quindic-i anni (p·erchè si deve pure ammettere la eventualità della perdita di almeno un anno, per -ragioni di salute o per ritardo nello sviluppo), soltanto .chi ha ottenuto la licenza della scuola unica po– stelementare può entrare in una scudla superiore (1). E' qui che ·avver-rà la grande divisione, o per meglio dire la grande scelta, perchè i pareri che es,primeranno gli insegnamenti, &ingolarmente e coUegialmente, dov-ranno senza dubbio es– ser tenuti in considerazione nella decisione che prenderanno i g-enit~ri, d'accordo (è da augurarsi) colle preferenze del ragazzo; ma questa decisione 'deve ~n definitiva· essere li– bera. In altre parole, a un giovinetto che abbia ottenuto, con quella severa equità c0n la quale speriamo che sarà amministrata la scuola, la licenza dalla scuola unica, nessun giudizio di insegnanti dovrebbe sb~rrare la soglia del cam– mino J)er cui ·egii - con l'approvazione dei suoi genitori - vuol avviarsi; gli insegnanti potranno - se lo reputeran– no necessario - far mutare -in seguito questa strada. Quali sono queste vie che il ragazzo deve trovare aperte davanti ,a sè? Secondo il parere mio' e dei miei amici e colleghi, che ho potuto avvicinare anche 1n questi ultimi tempi, dovreb– bero essere i due tipi di licei (il classico e lo scientifico), gli ist•ituti tecnici (per ragionieri, geometr~ agronomi, elet– tridsti, chimici, tessili, ecc.), le scuole tecqiche (commer– ciali, agra,rie, industr-iali di variè specie) i !ice-i, della durata di cinque anni, devono i;appresentare la via maestra regolare per accedere a>lleUniversità, senza esclusione di nessuna facoltà. Non si potrebbe negare ra– g-ionevolmente anche a un licenziato da un liceo scientifico (1) Per i giovani che, raggiunta l'età dei quindici anJJi non fossero riusciti ad ottenere tale Hceru::a, bisognerebbr provvedere ammettendoli a una special classe (per rit~da– tari), o avviandoli al lavoro, con l'obbligo di frequentare le scuole per i gi,ovani lavoratori apprendisti, di cui parlo ia seguilo.

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