Critica Sociale - anno XL - n. 21 - 1 novembre 1948

Cri • t1ca -Socia] e RIVb? .4 fJ]R'NDit:1111 NLE DE! SOCI AUSMO •.oadab da PlblP1'0 TURATI In Italia: Anno L.1500 (Abbon. sostenitore L.3000) Semestre L. 800 Trimestre L.425 Estero . • • 2500 • · · , , 4000 , , 1300 , .. , 700 DIREZIONE E ÀMMIMISTR.: MIiano, Piazza Dlaz, 5 ■ Tel. ■ 16,319 c. C, post. por abbonoll n. 3-8225 • Spodlzlono'ln abbon■mo11to postalo, gruppoll Anno XL·• N. 21 _ Un numero separato L, 70 Milano, 1 Novembre 1948 SOMMARIO Politica ed attualità Le vie della pace (U. G. M.) Parliamo ancora di pobilica estera (Prnno GALLkRDO) Per u,na politica dell'emigrazione (RICCARDO BAVBR) ( Problemi economici e l!Oclall Tre anni per mutar volto all'Inghilterra (lllonoAN PIIILLIPS) Storia, nloaofla, varietà Socialis'mo, religione, clericalismo (E. BAROZZI e GtULIANO PISCHEL) I ragionamenti del doti. Koestler (contlnua~ANDRBA CAPPI) Panslavismo e bolscevismo (FAUSTO ,PAGLIARI) Stampa criminale e cronaca dei sui,cidf (GUIDO CBRONBTTI) Fatti e commenti della stanq,a italiana ed estera (p. ga. e g. p.) Ci.ò che si stampa: E. STACCHIOTTI, Non dimentichiamo (Mug.) Le • .vie della pa.ce Gli avvenimenti di Fragcia hanno un aspetto dram– matico, che ad ogni momento minaccia di dive~ire ve– ra, sanguinosa tragedia. Se anche inizialmente è stata una questione sindacale che ha determinato l'agita– ~ione, non c'è dubbio che sin dai _primi momenti i comunisti della C.G.T. l'hannQ trasfon;nata in un movimento politico di natura insurrezionale. L'espe– rienza ita)iana ci fa intendere 'molto chiaramente il carattere che in maniera sempre Ji>iÙ netta sono an– dati assumendo gli avvenimenti, e ci fa anche sentire tutto il pericolo che è insito in essi. Per fortuna il Ministero francese mostra di non« nutrir fiducia» co- · me, ai suoi tempi, Facta, e sente che occorre dar prove di fermezza e dimostrare capacità di .ricondurre nel– l'ordine la vita nazionale, senza ricorrere ad una po– litica di ·sistematica reazione nè, tanto meno, soppri– mere il regime di libertà c~ è condizione per la sal– vezza della Repubblica da minacce cti dittatura. 11 compito è difficile, tra il pericolo _di uno sconvolgi– mento di tutta la situazione europea e mondiale che sarebbe determinato da' un prevalere ·delle forze di disgregazione che ora fanno la loro grande prova in Francia, non certo a beneficio nè del Paese in gene– rale nè, tanto meno, delle sue classi lavoratrici, e il pericolo che la maggioranza ,della Nazione finisca per cadere nella erronea persuasione che solo l'avvento di un dittatore, già pronto nella persona di De Gaul– le, può salvare dallo -sfacelo .la Francia e, indiretta– mente, tutta l'Europa occidentale. Il Governo fran- ibliotecaGinoBianco cese sembra aver iniziato con saggezza e con una ce_rta fortuna quest'opera· diretta a salvare dai due opposti pericoli la vita del suo Paese : auguriamo che riesca a giungere il').fondo senza che tropp"emacchie di sangue rendano questo compito più grave e do– loroso. ''- Non è assurdo pensaré che da questo stato di disor– dine in cui versa temporaneamente la vita della Fran– cia siano state influenzate le vicende che si sono svol– te dinanzi all'Assemblea dell'O.N.U. pér la compli– cata questione di Berlino. Nel complesso la proposta delle sei Potenze che ave~ano prestato la loro media– zione sembrava· tale da soddisfare le esigenze e sal– vare il prestigio delle due opposte parti contendenti, come del resto era logico attendersi per il fatto che quelle .Potenze, se non hanno certo nessun desiderio di favorire la Russia, hanno d'altra pa,te motivo di temere il rafforzarsi di una egemonia americana. li veto nuovamente opposto in maniera secca e durà dalla Russia per bocca di Viscinski, con l'immanca– bile solidarietà del rappresentante dell'Ucra1na, fa ritenere che la Russia speri di trarre dalla presente situazione qualche vantaggio, soprattutto di maggior prestigio, che le verrebbe da qualche ulteriore con– cessione a cui essa potesse· indurre le Potenze occi– dentali. Anche per questo motivo ·è da sperare che la situazione francese si risolva al più presto con un ritorno alle condizioni normali di vita, in modo da togliere ogni speranza alla Russia di trar vantaggio dal presente stato di cose pervolgere impunemente verso forme anche più acute quella guerra fredda che turba ormai da troppo tempo la vita di tutto il mondo. _ Questi avvenimenti mantengono naturalmente in primo piano il problema della politica internazionale, del quale abbiamo ampiamente -discorso nel passato fascicolo e il cui interesse è stato fra noi ravvivato dalla visita di Marshall e dalle dichiarazioni succes– sivamente fatte dagli on. Sforza, De Gasperi e Sa– ragat. Nei riguardi dell'Italia (ma la situazione non è molto diversa anche per altri Paesi) è chiaro che le correnti che si agitano sono quattro, se anche non tutte si palesano schiettamente. Le due çstreme sono _quelle secondo cui la pace e il regime di democrazia non si salvano se non per il prevalere, nella politica internazionale, di quell'indirizzo del quàle è esponente l'Americ~, indirizzo pertanto al quale dovrebbero dare incondizionato appoggio tutti coloro (uomini,- partiti, Paesi) i quali vogliano sinceramente salvare la pace e la libertà; e; ali' estremo opposto, Ja corrente di co– loro per cui solo la Russia è veramente capace q_i garantire quei due peni supremi, sicchè c~loro che li vogliano salvare non possono f11r altro che appog– giare la politica dell'U.R.S.S. In. mezzo stanno altre

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