Critica Sociale - anno XL - n. 13 - 1 luglio 1948
298 CRITICA SOCIALE .dano gli scambi, la moneta, la produzione, il lavoro, ed al– tre da promuoversi poi nel senp dell'Unione Europea (li– bera circolazione dei capitali, unificazione monetaria, risn– namento delle finanze e del credito, unione doganale com– pleta, armonizzazione delle legislazioni sociali). Per qtianto si riferisce aI lavoro, la Commissione economica intende che sia elevato quanto più possibile il tenore di vita delle popo– lazioni, invitando le organizzazioni economiche e sociali <il~i diversi paesi a studiare in comune i mezzi di accrescere la produzione e di razionalizzaré la distribuzione dei prodotti; che sia accresciuta nella maggior misura possibile la li– bertà di spostamento dei lavoratori e delle !on\ famiglie, assicurando ai lavoratori immigranti il livello dei salarii, la sicurezza sociale, le condizioni di lavoro e di vita del paese d'immigrazione; che sieno coordinate le politiche e– conomiche al fine di favorire la pienezza cli occupazione rii tutti i lavoratori europei. Uu vivace intervento operaio. Senza entrare in minuti particolari od in lunghe discus- 1 sioni sui varii punti di quest'ultima e delle altre mozioni, e limitandomi a mettere in rilievo· che la delegazione italiana, per bocca dell'ex-ambasciatore Carandini, fin dalla seduta inaugurale ebbe a prendere netta posizione per una soluzio– ne coraggiosamente federalistica, cioè per. la concezione di· un'Europa unita, « elemento di distensione e di garanzia re 0 ciproca fra l'Oriente e l'Occidente», mi piace di terminare queste rapide note informative rammentando che uno dei , momenti, non dirò più drammatici, ma certamente più vivaci, del Congresso; lo si visse durante l'ultima seduta, per l'ef– ficace· intervento d'un giovane sindacalista :hancese. L'•emendamento cl:a.'egliriuscì a far introdurre nel pream– bolo·.meJ.lamozione economica, a rileggerlo ora l')acatamente, non appare di straordinaria portata. La Commissione af– fermav<1jessere necessario che i lavoratori e le loro organiz– zazioni rappresentative - alla pari con tutti gli altri gruppi interessati alla produzione - sieno strettan;iente associati alle diverse istituzioni av~nti per còmpito di oFganÌzzare e sviluppare l'economia dell'Europa Unita. Il giovane poste– legrafonico J ean Mathé, della F. O., ri1,1scìa far cancellare le parole allusive alla parità fra le organizzazioni operaie e gli altri gruppi ed a far dichiarare che le prime dqveva– no essere strettafuehte associate alla· creazione ed ailo svilup– po. dell'economia dell'Europa Unita. Ma, più che il i:iuovo testo, ebbe importanza l'accento risoluto con cui il diretto ra!')presentante d'una categoria di lav0ra{ori ottimne che \a assemblea plenaria, alla quale erano presenti Churchill e tutti gli altri pezzi grossi del Congresso, accogliesse "emen– damento rivolto a mettere in luce là preminenza delle clas,i lavoratrici nel determinare il destino economico clell"'Eurc,pa. Vi fo un istante, non di turbamento, ma di ril1,1ttanzaad a~– cettare. la proposta; ma un caldo appello, se ben ricòrdo, di Ramadier, vinse le esitazioni, e l'emendamento fai votato fra gli applausi. « L'E~1ropa è unanime», commentò e conclu– se, 11011 senza enfasi: il ginevrino prof. Rappard, che presie– deva in quel ~omento la seduta. -L'emendamento ciel ·sindacalista :lirancese alla mozione e– , conomica, a chi ne legga ora, a mente fredda, il .contenuto, potrà magari dire assai· poco. Nell'ambiente e nel momento in cui fu presentato esso ebbe invece - lo posso attesta.e - . un significato molto notevole: tutta l'imponente· assemblea comprese infatti, che diretti rappresentanti dei lavoratori, · ben lungi dall'isolarsi in un gretto operaismo, volevano, c01· la loro attiva partec.ipazio1;e, cooperare •alia soluzione 1d più gravi problem'i dell'economia e della po1itica europea. Tocca orli ai partiti, che sono l'espressione delle classi la– voratrici, nel nostro e negli altri paesi di questo vec~l:a.,to, stanco, dissanguato continente, il formare, specialmente in esse, una coscien,za europea. Ed è còmpito di essi partiti, in mo\Jo·.particolarissimo del nostro, il quale vuole realiznre la sintesi fra le "Jil,iertà fondamentali dell'uomo e la gìt,1-;ti-. zi,1 sociale, quello d'jmporre ai Governi una politica ,·en- · forme alle esigenze dettate da tale coscienz~; esigenzé, d1e sono quelle, e quelle sole, le quali rispondono, più ·6he ad ogni altro ,interesse e pr-0gramma, .agl'impellenti bisogni dei. Iayoratòri ed ai loro antichi ideali. · ALESSANDRO LEV1 BibliotecaGino Bjanco 'Ricostruzione edilizia La ricostruzione edilizia, per il fatto che nella oo– struzione e nell'arredamento della easa converge la attività di quasi tutti i settori, è destinata a dare un . forte impulso alla produzione, con gran .vantaggiò: dell'economia nazionale e, per riflesso, dei lavora- · tori. Essa rappresenta pertanto uno dei problemi pit1 urgenti che il nuovo Parlamento dovrà affrontare, anche perchè non è -ammissibile attendere ancora, 'dopo tre anni ,dalla liberazione, l'inizio di quei la– vori che -possono consentire un'abitazione, sia pur modesta, all'enorme- massa di coloro che !'_hanno _perduta in c@n.seguenz a di eventi bellici o che, co– munque, ne hanno inderogabile ·bisogno. D'altro la– to, la ricostruzione edilizia permetterà l'as.sorbirrieµ– to completo di tutta la mano d'opera qualificata di– soccupata in questa categoria, la quale va aumentan- · do ·in. modo veramente preoccupante, col :t>èricofo di gravi ripercussioni d'ordine soeiale e politi ce: tale compito consentirà anche• l'avviamento a1 .la– v0rn, nello stesso settore, di grari numero di operai-. non qualificati, ossia mahovali e braccianti. Dato il preminente carattere sociale' del problema, occorre che - rimanendo assènte l'iniziativa pri– vata, per la difffcoltà di, ottenere una rimunerazioµe adeguata del c~pitale così investito in casé di aGi– tazidne - lo Stato contribuisca .e.fficacemente aMa sua soluzione mediante l'apporto di notevoli confiri– buti e lo 1,v'0lgimento di opportuna opera di •coor– dinamento e .di assistenza, Calcolando (secondo le dichiarazioni fatte alla stampa dal compagno ·on. Canevari sul piane dei LL. PP.) in circa tre milioni e mezzo il numern dei locali da ricostruire con carattere d'urgenza nel ter– ritorio nazionale e in almeno L. 500.000 il costo me– dio della costruzione di ciascuno di essi, risulta che · per tale opera è necessario un apporto finanziario dii 1.750 miliardi, che potrebbe,essere ripartito in seMe anni, cioè in 250 miliardi all'anmi: iR un amw, qui,n– di, si farebbe luog0 alla costruzione di 500 mila lo– cali. Per l'attuazione di questo piano, si dovrebbe c0stih1ire un Ente nazionale per la ricostruzione ed:i, · lizia, avente personalità giuridica pubblica, con fun- · zioni finanziare, amministrative e di ·coordinamento, a.Ile cui dipendenze verrebbero creati ·Enti regionali -,o interregionali che, oltre a funzionare quali organi decentratoti dell'Ente nazionale, sarebbero incarica– ' ti della programmazion,e e del controllo dei lavori ed avreblil:ero a'ltresì compiti -di indagini, studi è ri– cerche. 1 L'Ente nazionale, ove non. fosse pessihi1e l'inter– vento di ca<pHali esteri, verrebbe sovvenzi@nato nei modi indic:;iti in appresso. Lò Stat0 versa per sette anni a detto Ente 100 miliardi all'anno a .fqndo per– duto, utilizzando, fra l'alti:o, il gettito dell'imJi)osta straordinaria progressiva sul <patdmonio (comples– sivamente di 300-400 mi~iardi), cfue era destimato in origine alla hcostruziome dei beni strumentali, per , la cui attuazione è int"ervenuto successivamente il -piano E.;R.P., Ronchè il gettito dell'imp0sta straordi– naria proporzionale s_ugli enti collettivi (complessi– vamente di 100 miliardi). I restanti 150 miliardi an– nuali vengono ·versati, per [o stesso periodò, dai pro-· prietari dei vani di abitazione dati in locazione e sottoposti al.blocco (fàtta escl\ilsione· di quelli abitati da poveri, o da 'd.ipemdemti che, per contratto, usu- • · frl!liscono dell'alloggio gratuitamente, com'è dei sa-– l!jriati fissi delle azieRde agric@le)., mediante au– mento del canone d'affitto in una proporzione X (che si i:1e.averà_i? base_ a statistiche) p~r ogni vang, nè1 casi m cni 1 locah non eccedai10 11 numero oli tre (d-i eui umo costituito dai servizi) per' dHe pe~sone ' çomponen1i la famiglia, oltre un locale per ogni al- 1110 familiare; per il. primo vano eccedente detto rap- · p011ho,l'importo da versai:e è di due volte X pèr il secondo vano è di tre y0Me X, e con la stes~a pr0- gressione si eleva l'importo per i vani in più. Ad u– guale versjlmento, per la corrispondente càtègorfa di locali, s0mo sottoposti i pniprietari cfue abitail-0 , direttamente i vani rnei casi in cui H abbiarno acqui– stati prima della liberazione o rne abbiano, anche do– P© la lilileraziorne, acquisita la proprietà in' ·modo di- verso. ·
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