Critica Sociale - anno XL - n. 12 - 16 giugno 1948

Critica Sociale ,,.- RIVISTA· QUINDICINALE DEL SOCIALISMO l'oadata da FILIPPO TURATJ ln_ltalla: Anno L. 1500 (Abbon, sostenitore L. 3000) Semestre L. 800 Trimestre L. 425 Estero • • 2500 • • • 4000 · • •, 1300 • 700 DIREZIONE E AMMINISTR.: MIiano, Plaz:z:a Diaz:, 5 • Tel. 16,220 - 16.319' c. C. post. per abbonati n. 3-11.225 ·• Spedizione In abbonamento postole, gruppo Il Anno Xl • ,N 12 Un numero separato L. 70 jj~ilono, ·16 giugno; 1948 SOMMARIO Politica_ ed attualità Le oie dell'unità (U. G. M.) li primo maggio dell'unità socialista (LA C. S. e FILIPPO TURATI) . Commento a Vienna (PAOLO TRBVBs) li ,ocialismo democratico in Europa (La C. S. e ZIVKO To- PALOVICH) li piano Marshall ~opo un anno (BENEDIKT (KAUTSKY) L'ora della decisione (GIULIANO PrsCHEL) Riunificazione (MASSIMO PUNZO) Problemi economici e sociali L'unione doganale italo-francese (DAVIDE CITTONB) Un quintale di riso (ALDO PAGANI) La prev~nzione sanitaria (G. BATTISTA MAGLIONE) Storia, filosofia, varietà Confu•ione ideologica e ( J. J. ScnnEIDER) disorientamento morale (continua) -, Fatti e commenti della stampa italiana ed estera (p. ga. e g. p.) Ciò che si stampa: ERNESTO Rossi, Critica del capitalismo (g. p.) Le • vie dell'unità Ha suscitato rumore in questi giorni, nel campo sindacale e nel campo politico, la notizia di un'al– ·leanza temporanea tra le frazioni che nella C.GJ.L. si sentono sopraffatte dallo sch:acciante predomi– nio eh.e, con la passiva e piena tolleranza -dei fu– sionisti, vi esercitano gli esponenti del P. C. QueJ'.. . l'alleanza, oltre che temporanea, è anche limitata nello scopo a cui tende: scopo strettamente difen– sivo, per rivendicare il diritto di esprimere libera– mente, e in tutte le circostanze, il pro'prio pensiero contro le tendenze to'.alitarie della maggioranza. Com'era da attendersi, gli organi di estrema si– nistra hanno dato a quell'alleanza µna tendenziosa interpretazione; facendola apparire come un supi– no asservimento delle frazioni del socialismo auto– nomo e della corrente repubblicana alle tendenze de– mocristiane anche nel campo sindacale, come nel campo politico esse si sono asservite - secondo il giudizio di detti giornali - alla maggioranza par– lamentare, con la loro partecipazione al Governo. Non ci nascondiamo che quel patto di alleanza, anche ristretto nel tempo e nelle finalità che si pro– pone, e nonostante la più onesta intenzione che ha ariimato i nostri amici nello stipularla, .può costitui– re un pericolo che è interesse di tutti, e special- Biblioteca Gino Bianco mente del nostro partito, cercar di evitare. Tra i - democristiani .che dedicano l'opera lorQ alle orga– nizzazioni sindacali ve ne sono alcuni zelantissimi nel _difendere gli interessi del prnlefarigto e nel con– trastare ogni gre·tezza e tentativo di sopraffazione delle classi padronali, pronti anche ad assumere an atteggiamento di aperta crit:ca all'opera del Gover– no, qumdo questo ap;_;-aia troppo propenso a schie– rarsi dalla parte dei padroni. Ma è certo che essi subiscono nel seno del loro partito una suggestione che tende a raffreddare il loro zelo, a temperare l'impeto ·col quale essi compiono la loro opera di cl.fesa degli interessi affidati alle loro cure. Non vorremmo pertanto che i nostri compagni e gli ami– ci repubblicani si trovassero ad un certo momento coinvolti nel tentativ·o di sm9rzare l'azione di dife– sa degli interessi delle classi lavoratrici ed even– tualmente anche di spezzare l'unità proletaria, che sul terreno sindacale (dove non c'è discordanza di interessi come c'è discordanza di pensieri nel terreno politico) va mantenuta con la massima cura. Ma questa alleanza potrà avere - e augur;amo che abbia - un benefico effetto, se essa riuscirà a dare alla corrente di maggioranza una più esatta impressione del pericolo a cui essa espone l'orga– nizzazione sindacale con la sua tendenza alla so– praf fazione e all'in:olleranza. E' in fatti necessario che la gravità del pericolo ·susciti negli odierni do– minatori della C.G.I.1:,. un maggior senso di re– s-ponsabilità. Non è p·ù tollerabile che essi cerchi– no di impedire alle ~inoranze persino di sottopor– re alla votazione gli ordini del giorno che esprimo– no il loro pensie ro, tanto p'ù quando i dissensi na– scono non se.lo nell'apprezzamento della situazione . di fronte alla classe padronale e sull'atteggiamento da tenere in suo confron:o, ma anche sulla condi– zione di adattarsi senza resistenza alla volontà e al tenuti coloro i quali si r:fiutano di subire l'imposi– zione di adattarsi senza resistenza alla volontà e al pensiero della maggioranza. Le commissioni- interne sono organi dell'azione sindacale, soggette qu'ndi al controllo delle Camere del Lavoro e della C.G. I.L. Ci pare pertanto legitimò richiedere ed esige– re che queste non tollerino più oltre che in molti stabilimenti le dette Comm'ssioni si oppongano al– l'assunzione al lavoro di tutti coloro che non pre– sentano la tessera del .P.C.I. o del P. S. I. e che in molti casi richiedano anzi . il licenziamento di compagni nostri. col pretesto che esse non possono altrimenti garantire il mantenimento dell'ordine nel– lo stabilimento. Evidentemente quando si fanno im– posizioni di questo genere e si arriva anche a mi– nacciare e a compiere atti di violenza sopra quelle

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