Critica Sociale - anno XL - n. 6 - 16 marzo 1948

Cri • t1ca _Socia] e llIVlST ~ (J]JlNDTCTN AiE DEL SOCI A'USMO P.oadata da 11.ILJPPO TUR.ATJ In Italia: Anno L. 1500 (Abbon. sostenitore L. 3000) Semestre L. 800 Trimestre L. 425 Estero • • 2500 • • • 4000 • • 1300 • · • 700 DIREZIONE E AMMIHISTR.: Milano, Piazza Diaz, 5 ■ Tel. 16.220 • 16.319 C, C. p.ost. per abbonati n, 3-8225 • Spedizione In abbonamento postale: gruppo Il Anno XL • N. 6 Un numero separato L. 70 Milano, 16 marzo 1948 SOMMARIO Politica ed attuai ltà Pace, libertà, lavoro (U. G. M.). I laburisti inglesi e noi (PIERO GALLARDO) DiventerCl comunista la Germania? (KURT ScBUMACHBR) Problemi aconomici e sociali Sul Consiglio nazionale dell'Economia e del Lavoro (GIULIANO PISCHEL) Politica economica e socialismo (ROBERTO TRBMBLLONI) I corpi consultivi della Pubblica Istruzione (ANTONIO BASSO) Storia, filosofia, varietà Lavoro forzato nella Russia Sovietica (R. K.) Intellettuali e operai (GIOVANNI CORRADINI) Capitalismo e socialismo in un libro di Arturo Labriola (EN– RICO GEORGIACODIS). In memoria di (,)tto Bauer (RODOLFO REVRNTLOW) Fatti e commenti della stampa italiana ed estera (p. ga. e ' g. p.). Ciò che si stampa: TnoTZKIJ, Stalin (en. pi) - Filippo Turati attraverso le lettere dei suoi corrispondenti, a cura di A– LBSSANDRO SCHIAVI (g. p.) - EMILIO SERENI, Il Mezzogiorno all'opposizione (LUIGI PRRTI). Pace, libertà, lavoro In un libro diventato fameso lo scrittore e pen– satore francese Benda denunciò nell'altro dopo guerrn, col titolo di Trahisor n des cler cs, un vero atto di tradimento spirituale compiu.to dagli intel- · leLuali di tutta Europa, col mancar di fede ai loro 'ideali. Uomini che per tanti anni avevano belato jJ loro tenero pacifismo, s'erano dati con voluttà a ruggire il loro incandescente spirito guerriero, non appena era nel 1914 scoppiato sull'Europa il turbine della guerra; uomini che avevano in pas– sato dilatato il loro internazionalismo fino agli estremi limiti dell'umanità, si erano chiusi, per com– piacere a una clamorosa corrente della pubblica opi– nione, in un gretto ed esasperato nazfonalismo, che considerava come nemico tutto il prossimo che era fuori dei confini della patria. Oggi il tradimento si rinnova, in forme diverse, ma con caratteri non meno preoccupanti. Per usare lo stesso vocabolo con cui il Benda li ha designati, potremmo chiamare eterici vagantes gli intellettuali che ci dànno così triste spettacolo, ma con signifi– cato ben diverso da quei vivaci goliardi degli ultimi secoli del medio evo che girayano di città in cit_tà, mossi anche dal loro spirito di irrequietezza, ma m- sieme dal desiderio di andar:e ad ascoltare i pm sa– pienti maestri delle università d'ogni parte dell'Eu– ropa civile. Questi intellettuali d'oggi sono uomini (e don ne) che han no bussato a tutte le porte, che si sono acconci8.ti a vestire tutte le divise, ad acco– gliere t utte le dire ttive e forme di pensiero, sempre senza nessun convincimento, con fa sola preoccupa– zione e col solo scopo di evitare ogni fastidio, di servire il più forte, di raccogliere il massimo utile. Non abbiamo certo nessun'invidia per il fronte de– mocratico popolare che trovi siffatti corifei ed apo– logeti dell'opera sua e ne accolga un buon numero anche nelle liste dei suoi candidati. Una miglior te– stimonianza della voluta confusione e della falsità in cui s'avvolge tutta l'opera sua e la sua stessa co– stituzione non potremmo davvero desiderare. Non per niente la parola « comunismo » appare così rara– mente nella propaganda elettorale di un blocco in cui i comunisti hanno tanta prevalenza e che segue esclusivamente- la loro ispirazione. * * * Pace, libertà, lworio è il trinomio che il blocco ha assunto come sintetica espressione del suo program– ma. Non ci si accuserà di indiscrezione se vogliamo cimentare questa formula astratta alla prova dei fat– ti concreti. Pace: si tratta,. se non andiamo errati, di quella pace ·ai cui vuol essere annunziatrice e pronuba la dichiarazione di guerra contenuta nel patto di Bialy– stock e della quale abbiamo avuto non la prima, ma certo la più eloquente e persuasiva testimonianza nei - fatti recenti della Cecoslovacchia. Non abbiamo cer– to bisogno di ripetere per quali, motivi, anche agli occhi chiusi di un analfabeta politico, appaia ridi– colmente assurdo addurre' che si trattasse con quel colpo di Stato di difendere ]'indipendenza della Ce– coslovacchia dalle mene di una potenza straniera occidentale. Oggi il significato del fatto appare an– che più palese dopo tutta la serie di episodi che l'hanno seguito, soprattutto dopo il suicidio di Ma– saryk, a cui certo nessuno vorrà imputare. di aver voluto vendere a una potenza straniera l'indipen– denza della sua Patria; di Masaryk, che, erede del pensiero di suo padre, era una delle più pure e si– gnificative figure della vita politica del suo paese, uno dei maggiori esponenti di quella tendenza _dide– mocrazia socialista che aveva in due anni riparato ai danni dell'invasione tedesca e creato le salde· fon– damenta di un nuovo ordinamento sociale; di Ma– saryk, che aveva desiderato la cordiale amicizia del suo paese con la Russia e aveva stipulato il primo patto d'intesa fra loro, con la speranza che la Ce-

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