Critica Sociale - anno XL - n. 5 - 1 marzo 1948

Critica Sociale R'IYlS'P ~ (JPflm1€11!1 NLE DEI:. SOCIA"l.i,~MO Poadata da PIJ;IPPO TURATJ In Italia: Anno L.1500 (Abbon. sostenitore L. 3000) Semestre L. 800 Trimestre Estero • • 2500 • ·• • 4000 • • 1300 L. 425 • 700 DIREZIONE E AMMIHISTR.: Milano, Piazza Diaz, 5. lei. 16.220. 16.319 C. c:~post. per abbonati n; 3-8225 • Spedizione In abbonamento postale: gruppo Il Anno XL- N. 5 Un numero separato L. 70 Mileno, 1 marzo 1948 SOMMARIO Politica ed. attualità Tali sono i due trofi.li (U. G. M.) La nostra democrazia (GIULIANO PrsCHEL) L'Alto Adige e le elezioni (LA C. S. e CARLO SARTESCHI) 'Problemi economici e sociali Problemi dell'Assistenza: / nuovi orizzonti dell'assistenza (R1c– CAnno BAUER) - Dalla Previdenza sociale alla Previdenza nazionale (G. B. MAGLIONE) · La politica economica del P.s.L:r. (continuaz. e fine) (DAVIDE CITTONE) . Il nostro programma d'azione (continuaz. e fine) (L'ISTITUTO STUDI SOCIALISTI) Storia, filosofia, varietà Gandhi (Guroo CE.RONETTI) Volontà europea in cifre, (U. A. GntMALDI) Il marxismo nel pensiero di A. Graziadei (C1v1s) Fatti e commenti della stampa italiana ed estera (p. ga. e g. p.) Ciò che si stampa: PARRI, CALAMANDREI, SILONB, EINAUDI, SAL- VBMINI, Europa federata; ERNESTO Rossr, Banderillas (G. P.) - GIOVANNI PERSICO, Quaderno di un detenuto (M. P.): Tali sono i due fronti Non sappiamo a quale risultato potrà condurre l'iniziativa presa dall'on. Lucifero, deputato di de– stra e monarchico, di costituire un fronte « gover– nativo» fra tutti i partiti che intendono di com– battere il comunismo. Forse potrà finire per acce– dere alla sua proposta quel blocco di centro-destm, che si è costituito attorno all'on. Nitti. Non può ave– re interesse ad aderirvi la Democrazia Cristiana, la· quale, date le s1,1eforze, screditerebbe se stessa as– sociandosi a un conglomerato del quale fanno parte tutti i partiti .che hanno nel Paese un minuscolo seguito, e perderebbe la possibilità di far poggiare sopr.attutto sulla fede religiosa la lotta contro il bol– scevismo. Meno che mai riterremmo (e per molti motivi) di poter accedere a un siffatto fronte noi che pur facciamo parte del Governo. Anzitutto non potremmo adattarci all'idea di trovarci alleati, in un atteggiamento anticomunista. con partiti da cui ci sentiamo politicamente e spiritualmente anche pitt lontani che da quello contro cui dovremmo condurre la comune battaglia. E poi è vero, sì, che noi siamo oggi anticomunisti (non contro il comunismo, ma contro le forme e i metodi di lotta solitamente usa– ti dai comunisti), ma siamo tali perchè consideria– mo che l'azione che essi svolgono sul terreno poli– tico nazionale e internazionale è contro quella de– mocrazia integrale, politica ed economica, contro la democrazia socialista, che è il termine verso cui 1anco ~ende la nostra azione; e solo in funzione di questo ideale cui miriamo siamo anticomunisti e non po– tremmo certo esserlo nel senso in cui si professano e sono coloro che ci vorrebbero alleati in questa specie di croc~ata, che per loro ha come scopo la re azion e politica e la conservazione sociale. P.er giunta, noi consideriamo questo un momento in cui tutti i p~rtiti, pur astenendosi possibilmente da ogni forma troppo aspra di polemica, debbono esprimere molto chiaramente tuNo il loro pensiero, senza nessuna di quelle limitazioni che possono de– rivare da un compromesso al quale abbiano ade– rito. Una torbida confusione di idee, in cui si dissol– vano premesse dottrinarie e metodi e fini d'azione dei singoli partiti confluenti, può andar bene per il fronte democratico popolare. i cui componenti sono consapevoli del vicendevole inganno che si tendono e del concorde inganno che tendono alla buona-fede popolare, e per i loro successi fidano sulla sugge– stione del numero e del clamore demagogico; ma non può andar bene per noi, che vogliamo fidare sol– tanto sulla forza della persuasione, che non è possi– bile -eser.citar-e senza una grande chiarezza di idee, e miriamo a suscitare nell'animo popolare non uno stato di suggestione, ma una equilibrata consapevo– lezza, per la quale' ci è necessario poter esporre tutto il nostro pensiero, senza nessuna limitazione che derivi dai patti di una innaturale alleanza. Per questo motivo, nonostante la partecipazione al Governo del nostro partito insieme con la Demo– crazia Cristiana, anzi appunto per questa nostra _par– tecipazione, riteniamo che sia necessario e doveroso· per noi porre l'accento, durante la campagna elet– torale, su quello che nel pensiero e nell'azione ci separa. dalla Democrazia Cristiana ancor più che su quello che ci unisce a Ìei. Per questo motivo noi siamo lietissimi che sulla proposta dell'on. Lucifero sian6 intervenute pronte le dichiarazioni dei com– pagni Saragat e Simonini, le quali hanno avuto il pregio ·di esser chiare e precise e d-i disperdere l'im– pressione suscitata da parole precedentemente attri– buite al. compagno Saragat, le quali avevano offerto il pretesto agli interessati nostri nemici di far cre– dere che noi ci fossimo legati con un vincolo per– manente alla Democrazia Cristiana, limitando così volontariamente la nostra libertà. Noi non possiamo certamente .associarci a tutte le accuse che vengonc., fatte alla precedente e all'attuale incarnazione del Governo De Gasperi, per. quel che fa e pex quel che non fa, da coloro che gli furono compagni nei governi tripartiti e hanno fatto allora assai peggio o hanno mancato di fare assai più del governo at– tuale. E naturalmente anche ci asteniamo da ogni forma di aggressione ingiuriosa e diffamatoria. che

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