Critica Sociale - anno XXXIX - n. 21 - 1 novembre 1947

RIVISTA QUINDICINA.LE DEL SOCIALISMO Fondata da FILIPPO TURATI In Italia: Anno L.1000 (Abbon. ~ostenilore L. 2000) Semestre L. 550 Trimestre L. 275 Estero • • 1500 • • • 3000 • 800 • 400 DIREZIONE I AMMIHISTR,: Milano, Piazza Diaz, 5 • lei, 16,220 - 16.319. Roma, Via Sistina, 48 c. C. post. per abbonati n. 3-8225 • Spedizione In abbonamento postale: gruppo 11 Anno XXXIX- N. 21 Un numero separàto L. 50 Milcfno, 1 novembre 1947 SOMMARIO Politica ed attualità li nostro oompito (U. G. M.) Un insegnamento: le elezio11t francesi (PIHRO GALLARDO) Di-rlgismo (RICCARDO BAUER) L'Europa ha fretta 1 (UGOlJERTO ,ALFASSIO GR[MALDI,) Problemi economici e sociali Sodialis,mo e ceti medi (GIUL'IANO P1scHEL) Storia, filosofia, varietà Materialismoi dtalett.fico e s-oqi.ailismo (conlti.nuaz; ·e fi.ne ) (ALFR"i:~– DO POGGI) Ceco·sloua,cchia socfalista (LA CRITICA SoouLE e AU>O ,ZlLLl) Costo 0 menfo1lità della ;burocrazia (LA C. S. " GIULIO P1ERIAN– GELI) Fatti e oomimenJi de\lJ/astam,pa 'italiana ed estera (p. ga. e g. p.) Ciò che si stampa: ERNESTO Rossi, Avo.ire la· .misez:;a (E. D. L:) - FRANGBSCO M1LANI, Cause e natul'a deilla seco.rula guertra mo,ndiale (Mua.)-·BA:111BA.RA W=w.<, LVòertà e pianificazlo. ne (g. p.) - GAiP/I'ANO SALVEMINI, I-I Vaticano e, ili fasci•SJmo (FBDEll'ICO BMU>ESI) - EDuARD WIBCKEB1'E, Herm<>Ib4 Greullch (g. p.). . Il nostro compito In vari settori della vita politica italiana si è ma– nifestato, nell'ultima quindicit1a, un movimento di uomini e di idee che potrebbe suscitare l'immagine di quella speciale maniera di fuochi artificiali cui si dà il nome di. «girandole», le quali lanciano scin– tille in tutte le direzioni, sicchè indifferentemente queste si trov•ano ad essere proiettate a destra e a sinistra, in alto e in basso. Chi ha lettò la relazione in cui !'on. Riccardo Lombardi ha fÒrmulato il ragionamento in base al quale la maggioranza del Partito d'Azione ha deli– berato di sciogliere il Partito stesso e di invitare i suoi membri a cercare un'altra posizione politica dalla quale continuare a combattere per il loro pro– gramma di rinnovamento, avrebbe logicamente pen– sato che da quelle premesse doveva inevitabilmente derivare la conclusione che in nessun modo si pote– va immaginare di trovare quella posizione in seno al P. S. I.. Proprio contemporaneamente, infatti, Ivan Matteo Lombardo e ·carmagnola e Luisetti é Russq, che al P. S. I. avevapo mostrato la loro fe- Bibliote a G no Bianco delt~, r_ifi_utandonel gennaio scorso di seguire i se-· cess10m~ti (dei. quali pur dividevano il pensiero e il senso _di disagio),_ condannandoli anzi per la loro sec~ss10n~ che essi avevano con ogni forza cercato d~ impedire, denunziavano in una lunga e chiara e ampiamente motivata lettera alla Direzione del loro Pàrtito che nelle •file di questo si sentivano ormai mozzato il respiro, perchè era in corso e in corso avanzato, il processo con cui si volev; soffocare entro le spire dell'apparato, ogni libertà di parola'. e perchè, non ostante si riaffermasse verbalmente il proposito di autonomia, in realtà si manteneva uno stato di passivo conformismo di fronte al Parti– t? Comunista, per cui anche il P. S. I. fir.iva per ricevere da Mosca le norme della sua azione. Sarebbe bastata questa denunzia e il modo con cui si è tenta,to e si tenta di liquidarla, col deferi– mento dei firmatari della lettera alla Commissione ~e~ P~obiviri, _coi::iv_erte?d? ~osì una discussione po– litica m un gmd!Zlo disciplinare e affermando che ogni tentativo di discutere il modo con cui l'appara– to mterpreta (o fradisce) il pensiero del Partito è un intoUerabile atto di indisciplina, per trarre le op– portune e logiche com.elusioni. Sembrava infatti fuo– ri d'ogni possibilità di dubbio che Riccardo Lombar– di e Foà e soGi, i q1,1aliaffermavano quelle stesse esigenze di libertà, di democrazia, di autonomia, che Ivan Lombardo e i confirmatari dichiaravano per amara esperienza propria, deluse e calpestate 'nella prassi del P.S.I., dovessero prender norma dalle 1ichiarazioni_ di costoro per concludere che, dunque, m quel partito essi non potevano trovare soddisfa– z_ione a quei principi ideali ai quali intendevano di ispirart la propria azione. . · Si aggiunga che proprio in quegli stessi giorni si era aperto a Roma un convegno in cui socialisti di varie correnti si erano raccolti, rispondendo all'in– vito di Silane e dei suoi amici di Europa, S,orialista, per vedere come e su quale via si potesse intrapren– dere l'unione di tutte le forze socialiste; e quel con– vegno era stato anzi sospeso per un giorno, appun– to per attendere le-deliberazioni del Partito d'Azione e trarre anche da esse le conseguenze per la propria azione. Il fine che quel convegno si proponeva era quello stesso che dichiarava di proporsi la maggio– ranza d~l P.d.A. ·: pareva quindi naturale che que– sta dovesse cercare di assecondare il tentativo del gruppo di Ewropa Socialista. Poteva infatti vensare mai essa che l'unità socialista si potesse attùare en– tro l'ambito del P.S.I., il quale si muove ·sotto gli impulsi di quegli slo-g{lln,s che nelle ·concioni dome– nicali Pietro Nenni lancia come parola d'ordine al proletariato italiano, e in cui l'apparato di Basso e-

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