Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 12 - 16 giugno 1946

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL ·soCIALISMO Fondata ·da FILIPPO TURATI _In Italia: Arino L. 380 (Abbonamento sostenitore L. 1000) - Semestre L. 200 · Abbonamento settembre.1945 • dicembre 19461 L, 450 DIREZIONÈ E AMMINISTRA~IONE I Mila.no, Via Camperio, 10 • Telefono 83-887 C. C. poat. per abbonati n.- 3•8225 • SpediJJione in abbonamento _postai•• gruppo Il . ' Anno XXXVIII - N. 12 . Un numero separato L. 20 . Milano, 1t Giugno 1946 SOMMAR.IO Politica_: ed attualità · Dopo k votazioni del 2 !Jiugno: rifl.<]ssionie pnòpositi · (T,J.G.M.). · ·• / L'ultima lettera del carteggio Turoidi-Matteotti (I.A CRITICA SocIALE e ,GIACOMO MATTEOTTI). lii memoria di Bruni() Buozzi (LA.CRITICA SocIALE), SociaDismo-rii.tegraDe (NESTORE Tuns1). Il problema tklDe Reg-ioni ,al Cou11gresso /\lazimial<' delle P7-o– vincie (GIUSEPPE FUNARO). Problemi economici e soc:iali Sic,o,ezza somale, can&izimve 1t11ll(M1a (G. BATTISTA M~GLJONE). . ' . Il ·fxrvoro7!:"llostatuto deU'(IJ ReJJ,ztbblioo (RINALDO Rrcou). /.'imposta di j.(1!111iigbia (LIVIO SEVERGNINI). ~toria, filosofia, varietà Socfolismo, o,pera;i e ceJJim~di (GIOVANNI CORRADINI). Il.socialismo a/Jlaoo,iqztista dell'u.omlO: III (ANTONIO GREPPI). La·rivo,luzion,e dei diirigeizti (ÀNTONlO VALERI). Ciò che si stampa: CARLO:RossELLJ, Scritlli poTJiticied <Mt,to– biografici• {G-.A.) - ALBERTO JAcoMETTI, Yeruto•tene (G.A.l. Dopo le votazioni del 2 giugno_: riflessioni e propositi Non conosciamo ancora, mentre scrivi,amo, tutti i particolari risultati delle votazioni del 2 giugno. Molti non saranno del resto conosciuti se non fra al– cune settimane, e un'analisi minuta sarà oossibile solo allora e"correggerà fo'rse più di uno dei giudizi emessi in·questi giorni sul comp'brtamento dei partiti, sul signifioato della buona o.cattiva fortuna che essi hanno incontrato, sui rapporti fra- le votàzioni -per il referendum e quelle per la Costituente, e su altri si-· mili punti di cohtroversia. Bossiamò però sin d'·ora notare, e brevernente com– men tare, alcuni aspetti nofevoli delle votazioni. Co-. niinciamo a dir qualcosa intorno a!J.a forte 1fl.,aggio– ranza relativa riportata dai democratici· cristiani e al significato che essa ha e alle conseguenze che può determin,are. Che la democrazia cristiana dovesse ri– portare un numero di voti superiore a quello -d1 cia– scun altro partito era previsione facilè, a nostro av– viso, e pressochè generale; ma tale superiorità ha. superato, crediamo, ogni previsione, forse è stata più· forte che nelle elezioni amministrative, ·mentre generalmente si pensava che avrebbe dovuto essere meno forte, dato che nelle elezioni ammimstrative ì democratici cristiani avevano, in molti luoghi, rac– colto i voti di gruppi politici ~he, deboli localmente~ avevano dovuto astenersi dal presentare liste proprie . teca o Bta CO ' mentre ora, avendo presentato una lista n,azionale, erano interessati a scendere dappertutto nell'arringo elettorale. Quale sia stato il motivo di questo superiore suc– èesso dei democristiani non è facile stabilire con sicu– rezza, almeno per ora. Probabilmente fu più siste– matico e ampio in queste elezioni l'intervento del clero, che in moltissimi luoghi con'l!ertì il pulpito in tribuna elettorale e si'valse di tutti i mezzi con cui esso ha presa sulle coscienze dei fedeli per suscitare in essi il sacrosanto fervore di tener lontano lo spet– tro del sodalismo e del comunismo, eleva,1do contro di esso la infallibife difesa dello scudo crociato. Cer– tamente poi giovò aci attrarre molti voti alla demo– cmzia cristiana il fatto .che alla propaganda dei sa– cerdoti in suo favore era generalmente associata, in forma aperta o larvata, secondo i casi, la propaganda in favore della monarchia. rn·molti luoghi; coloro che dettero il voto peF il mantenimento della monarchia, tratti non tanto da fedeltà verso un'istituzione o ver– so la faÌnigJ.i.ache l'impersonava, quanto da 1111 irra-. zionale ·e non ben definito spavento di non si sa quale imprevisto; nelle eleziòni per la Costituente preferirono votare per lo scudo éroj::iato, che pure era simbolQ di un partilo dichiàratosi in grande maggio– ranza repubblicano, che non per i partiti dichiàratisi moiJarchiei, .....:._ evidentemente perchè ritennero che . l'istituzione ecclesiastica, che essi non ingiusfamente considerarono uffiçi,almente impegnata nella lotta, · còstituisse, contro i temuti pericoli che essi cerca– vano di tener lontani col mantenimento della monar– chia, una più efficace e st<abile difesa .che non le forze labili e terrene che costituiscono il seguito di· un.qualsiasi partito. Questa doppia e contraddittoria situazione del par– tito democristiano, che appare l'~rbitro maggiore del– le sorti della repubblica (Niente senza ~i noi, sçrive, non senza una certa inopportuna arroganza, ·Guido Gonella., nel Popolo del 7 giugno), mercè il forte nu– mero di voti raccolti -da elettori i quali c.pstituiscono indubbiamente la maggioranza di quei dieci milioni. di votanti che hanno cercato di salvare la monar- Anche questa volta dobliiamo rimanàa-,;e a tempo in– determinato, per 11W1ncanzadi spazio, la pubb/.twzione di numerosi articoli, alcimi dei quali attendono da lungo tempo il loro turno. 4 bbiamo assoluto bisogno di au– mentare il -nmnero delle pagine; e potremo farlo,. . senza necessità d,i, accrescere di troppo il prezzo d'ab- bonl,lmcnto (come abbiamo già detto altrè 1•ol te), s ol– ·tanto se i co111jPagnici aiuteranno seriamente ad auin.en– tare il numero degli abbonati. , Vi sono pro·vin~e nelle quali il nu1nero degli abbonati e troppo scarso in confronto al nuniero dei conipagni che aderiscono alle nostre direttive. Special-niente i11 qitei luoghi i nostri ainrici, gli • Amici di Critica So– ciale•, hanno l'obbligo di intensificare la loro opera d:j propaganda per •la nostra ri·vista, cioè per le nostre e· loro idee.

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