Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1946

130 C'RITICA SOCIALE " b1mé » di Gesù, di S. Franoesoo, di Tolstoi, di Gan~hi}, ·non ha tra no,i gran -probabilità di essere assimHata, per n1ancanza di eduèazione del .carattere; molto meno di riu- scire popolare. · . È questa però forse una ragione di più per pro-porre alla discussione di un pi1bblioo mentalmente preparato il «· re– fe1·endùm·» cho la W.R.I. ha récentem-ente proposto alle sue sezi,oni, come preparazione al prosF,imo Congresso I,n– ternazionalc, -e pubblicato nel Bollettino del giugno 1945. Esso è preceduto da un'ampia suggestiva presentazione fatta dal suo Consiglio · di·rettivo, ed è presentato solo quale bare di dis<!uss.ione. · Il- programma della f/!\R.l.: necessiuì di amore. · Precede una rassegna e un esame critioo della posizione attuale della W .R.I. . !La tra.gedia della guerra - y,i, è detto ~ ha più che giu– stilìe'at-0 le nostre éritiche all'-imperialismo, :31na:1Jismo,allo spirito di aggressione: ma_,non abbiam saputo far nulla pc,r allontanarne gli effetti dolorosi. Nod abbiamo denun– z;iato gli armam_enti, l'oppr-essi,one dei popoli, lo sfruua– mento•, la coscrizione, ecc.; ma aibMam-0.noi proprio com– preso di quale malattia questi erano i sintomi e i .-isultati; e come mai pei·sone- non peggior,i• di noi (sp-esso as9ai mi– gliorj, ·nei J.oro rappo_irti personali) abbiano potuto. divenire com,plici di una oospitazione di assas&inio e suioidio uni– versale? Se sì, abbiamo noi da offrir loro !'-esempio viven,te di una condotta migliore? In ogni tempo alcuni uomini hanno· esercitato sull'umanità un'influenza magnetica per il solo fatto della loro oondotta ispjratrice: è la fona di Gandhi, che disarma gli avversai-i col su<>profondo rispHto per lo ddee altrui. La vastità dei problemi mondiali, 111azio– nali .e jnt•emazionali, fa di noi dei, cercatori, anzichè dei predicatori, di una via migliore che intravedi:1mo appena nelle tenebre. ' Anzitutto•, a coloro i cui· cuori si sono i,nduriti nella presente guerra desideriamo domandare, se noi o essi siamo senza rimproveri. La pretesa innocenza della Gran B.-eta-. .gna, d-ella Francia, del Belgfo, !lell'Olanda, è condmnnata · dalle voci dei popoli loro soggetti. In un mondo _oosì com– plicato, in cui scoprire J,à vedtà, distinguere iid. torto da.Jla ragione è così :terribiilmento difficile, solo s e noi ci deci– d-eremo a trnltar~ gli altri secondo i lo.ro bisogni, come noi desidereremmo di esser tratta~i, se nza ill uderci di poter giudicare dei loiro me.riti o demeriti, tutto diverrà semplice o chiaro. Anzichè una serio di problemi intellebtuali che trascendono la nostra capacità, avremo un solo problema morale, .che richiederà 50}tanto buona volontà e ~enso oo·• mune - qualità rare, ma non trascoodenti il nost,ro p-otere. L'amor-e è più al,to della· sapienza: anzi ha una sapienza tutta sua. · Può darsi che le riparazfoni imposte· con la forza giovino a chi Io ottiene, per quanto ciò sia problematico: certo però,• so non siano un'ammenda v,olontaria ·di chi riconosce i po-opri torti, non giovano moralmente ad alcuno. , Oggi i vinci,t~ri temono non più i nemici di" ieri ma gli ·amici; e la loro ricerca affrunnosa di ccsicurezza >> tradisco il timore. che· li dom1na o la. ,scoperta che non basta la co– munanza degli odi a consolidare ,le am,i,éizie, in mancanza dell'amore dell'umanità-. Noi, cercatori nell'oscurità, dicia– mo lo.-o che la vera pace non può venire dall'odio e dallo spirito di velndetta; e .che so la via è incerta,, è meg}i,o correre il rischio di errare lavorando per m1a buona, "!nzi ottima, causa, quale. è quella della fratellanza umana. Quando avremo appreso a llrattare tutti gli uo-rnini come· uguali e fratelli, allora saremo divenuti liberi. Se non di, menticher;emò i torti ricevuti,, l'odi,o -seminerà ·,i gepri'i di· ·, nuo,vi odi, e, distruzioni. Domandi amoci di che' cosa il mon– . · do ha biso•g,no, e che cosa pos &ia.mo noi far-o· per fa.- wr-– gere dalla morte la vita. Con questo spirito; passiamo a 'esaminare i nostri doveri attuali. Azione ,,reZ campo nazionale ... Intensifichiamo - continua. la relaziono -- la ·campagna contro 1~ coscri,oione mmtare in tutto il mondo. Chiediamo esenzioni non g•ià solo per i conscventious objectors, nia per tutti, perchè la professione militare importa sempre degra– dazione del1n peroonalità umana, specie dei giovani imma– turi. Protestiamo ·però contro la disparità del ,trnttame,nto fatto nei :vari paesi ai oo-scien,tious objectors, fino alla nega– zione oompleta di .riconoscere quei diritti sovrani della co,scienza, l'omaggio aiv qùali do,vrebb~, in qualunque pro– getto di ccLega delle Nazioni », occupare il primo- posto. ·Bibliotec~a 00 è3Tri\f3giancòi1itare e quello civil~- non può essere ac,cettata, perchè è un rioonoscime<nto del dititto dello Stato a imporre i.I primo, e perchè anche il · servizio civile è parte c;lell'ocganizzaziono bellica in tempo di· guerra .. Si può invece accettare la sostituzione del ser– vizio militare -oon un anno di lavoro· obbligatorio,. purchè sfa lasciata la maggiore possibilità di scelta nel genere di lavoro· o nella 1ocali1à dj, servizio. .. . e nel campo inteinaziouzw,e. Dega Ì:lielleNa.zi,oni. Le grandi, pownze dovranno curare la costi,tuzione di. una lega mondiale dei popoli per la paco e sicurezza internazionale, rinunziando alla pretesa di sta– bilire una condizione immutabile o stabilendo per.ciò -un'o·– pera di continua revjsiono e corireziono. degli inevitabili errori dei trattati di pace. GiucUz.i:o dei criminali dli guerra. Tutti i belli-geranti es– sendo dei criminali, è difficile wscriminare f.-a metodi le– gali e ,illegali. ,Pur ammettendo però che certi gruppi di persone hanno deliberatamente o sistematicamente eserci– tato e -inculcato metodi più disumaini e brutali, osserviamo che esse non si trovano soltanto dalla parto dei vinti, o, cho la y,irtoda non dà il diritto morale di divenire giudici di cdminologia; sia i ·vincitori che i vinti e i neutrali do– vrebbero ·avere uguale diritto d,i, denunziare i rei dinanzi a u,n tribunale di neutrali imparziali. Riparazwni: Il diritto del vincitoire sul vinto per danni di guerra è discutibile: più giustificabile ·è iJ• diritto di una. nazione viuim'!_ di riv.alersi·, per i danni soffert•i, sia sul vint<>– sia sul vinci_tore: q:,me nel .caso dell'Olanda, i.nondata dal mairo per opera di entrambj. ,Poi le ripaiazfoni son,o spesso di danno a ch•i·le riceve più che"a eh.i,lo dà; da mi punto di vista pratico è proferibile adottare i<n'!.eco loro il principio di dar aiuto allo vittime secondo j,J loro bisogno, o i,n pro-· pom·z,ionealla capacità di _chi deve darla. . ~ . . Forza dli polizia. È necessaria una fotza ®che internazio• nalo, per imporre a indivMui ·recalcitranti il r-is:petto, della– legge e. dell'ordine: ma non deve essere con.fusa con J!anna,ta– i1Ìtern.ari011vale, ché ha !'"ufficio- d'imporre ·una determinata politica internazi.onalo a una nazione o ad uno Stato. · _ Pr-0/ughi. Noi sosteniamo la po-litica della ccporta aperta »: valvola di sicurezza per le zone sovrapopolate, e d'inestima– btle vantaggio per le na:1Jio~i ·a. popolazi~ne rarefatta. Ricostruzio'ne europea. Nella .lotta fra due impe.-ialismi, quello nazista, più s.pietato e opprimente, e quello, più vec- . chio ··e abile, ché lascia ai po.pohl le apparenze della demo– _crazia e limi·tate libertà, il primo, più radicale e coerente,· nella sua bru,taliià, ha so.coombÙto, esecrato dal mondo. Peiò l'imperi,alismo è inseparabi1o dal ca,pi-tali_smo,'.che noi). può ,rinunziare ai profittL Poichè il produttore non può perce– pire l'Jntero frutto del suo lavoro e, insieme, assicurare i profitti aI capitalo, ne nasce una' gara ·per la conquista dei mercati, che in un mondo s·empro più industrializzato diven– gono sempre ·più oan1tesi. D~ qui l'urto sempre più frequente frà imper.ialismi. Eliminato iÌ ooritpetitore imporialista•germa– nioo, le tre Grandi Potenu si accingono al salvataggio e alla sistemazione dell'Eùropa, ~con Ja forza ·-preponderante ·di cui dispongono. Ma so tenteranno di violentare le leggi natu.-ali, smembrando "la Ge!:mania pe"r compensare la Polonia, la Fran– cia, la Gran Bretagna e la Russ.i-a, l'occupazione militare del– l'Europa diverrà permanen1te, o una terza- guerra si renderà foevitabile·;' e dato l'antagonismo fra il vecchio imperialismo anglo-sassone_ e quello ooniunista, non ,si troverà una potenza estranea che impong'.1 all'Euro,pa un mw-vo ordina~ent<>:_, Buoni europei. L',àmministrazione intornaziortaie_della Ger– mania da. parte delle tre Grandi Potonoo no111devo essere . 'un caso ·unico. Comé essa n,on dovrà mai riavere il-oompleto · uso dei diritti d(,indipendenza sovrana, così non dovrà ria' verli alcun'alta-a nazione: non solo i• Tedeschi. ma anche i Francesi, i Polacchi, gli ltal,iani dovranno di'.yenire prima· buoni europei e poi buoni cittadiru: della loro nazione. 11 secondo pasoo sarà che lo tre Grànw Potenze all(!ntanino ogni pericolo dir-aggressione, limitan,do volontariam01Ute la propria sowanità oon· una · Libera Unione Europea. Dopo l'Unione Pan-Americana, la ccCommonwealth » britallllliOQ. la Federazione slava e quella • Pan-arabica, una Unione europea, forte· di 300 "milioni, si presen,ta· come la sola alternativa. al dominio dello GranoL P~ten;,,;e, o conio l'anello integrante dir una catena di f.ede– razioni .. Di ,questa··Unione europea, in cui la Germania, coi · suoi 70 milio111i,trove~eb):,·e in ultimo .il suo posto, la Gran

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=