Critica Sociela - anno XXXVII - n. 1 - 15 settembre 1945

CRITICA SOCIALE Tutte queste considerazioni, che molti tra i com– pagni più pre,parati ed acuti hanno fatto· e ripetuto dalla tribun·a di Roma, hanno purtroppo cozzato contro la sord-ità di troppi altri, che hanno preferit.o arrendersi alla demago,gia e ai sentimentalismi, quando non sono caduti vittime deg1i intrighi, che hanno costituito come il contrappu·nto del la.voro dei , congres,sisti. È parso talvolta a Roma che il mo,rto e sepolto massimalismo ricomparisse ancora, infranti i si-gilli del. suo sepolcro; perchè è massimalismo l'appagarsi di frasi apparentem·e,nte incen,diarie e sovvertitrici, nella sostanza vuote e inconsistenti. Il Partito ha per.duto una battaglia di grandissima impot>tanza. Il dovere dei compagni, oggi, è di agire in modo che tutto si risolva in una, se -pur gravisst– ma, perdita di tempo. L'Esec11livo della Federazione giovanile so.cialisla di Venezia tl XX.XVIICONGRESSO SOCIALISTA FRANCESE Nelle giornate dall'11 ai 15 agosto si sono fanute a Parigi le· assise del 37° Congresso del· Partito S-o,cia- lista Francese (S.F.1.O.). . Tale Congresso, per la partecipazione di .Lèon Blum, considerato come dirigente spirituale del so– ci-aJii;m-oeuropeo, ·per la pr·esenza di autorevoli dele– gazioni dei :partih socialisti di quasi tutta l'Europa e di alcuni paesi extra europei, per l'interesse che la stampa internazionale gli ha .tribjltato, può consi– derarsi di una, importanza eccezionale. Esso ha dimostrato inoltre la soJi.diità e l'unità del Partito Socialista, Francese che, benchè tradito per la defezione di alcuni suoi capi crolfati nell'onta del collaborazionismo, ha s•arputo rapidamente risollevar– si, e, rinnovato nei suo.i quadri con uomini nuovi ustfiti dalla Résistenza, riappare come una grande for– za polit,ica e moralè da cui la na,zione francese può attendere fiduciosa d'essere guidata verso le realizza– zioni delle più grandi ed umane aspira.zioni sociali ed economiche. IL DIBATTITO SUL NUOVO STATUTO DEL PÀR-· TITO. L'a'ttenzi.one del Congresso si ·concentra, sino dalla prima giornata, sul progetto del nuovo statuto del partito, in sostituzione di quello del· 1905. L'impor– _tanza che un tale problema riveste è attesta,ta ·dal– l'appassionat·a attenz,ione con cui i dibattiti vengon,o• condotti e seguifi da tutti i deleg.a,ti e dalle reazioni• che questi manifestano- su quelle questioni più deli– ca,te in cui sono in .càusa la dottrina ·e la tattica so- ci-aJiste. , · Nel corso di questi dfoatti~i, vivi e pieni di calore, aspri-spesso nelie parole e nel ·tono, nìa svoltisi sem~ pre in un clima di libertà, affi.orano preoccupazioni evidenti di taluni d·elegati, che interpretano alcune formule del nuoV'o statuto come una sostanziale d,e– viaizione da-i principi marxisti. Alla chiQsura dei dibattiti, quando Léon Blum. si presenta a d,ifendere il nuovo statuto,, di cui è stato l'artefice principale, l'entusiasmo con cui l'assemblea accoglie l'oratore palesa la, venera'zione e la pop•ola– rità che circondano l'uomo del processo di Riom, coluì che fu il. primo ed implacabile accusatore di -Pétain. · Nella difesa del nuov,o statuto, nella discussione dei . principi cfottr,inali del socialismo, il pensier.o, d'i Blum è lucidissimo e penetrànte, sorretto da, u~,a; rara forz11•oratoria, che rasenta il lirismo e ren,(l,e la ve- rità p-iù accetta. Esso si ind<irizza in primo luogo a c·olor.o che, djferrdendo il vecchio testo dello statul.o• del 1905, vogliono dimostrare il loro indefe.ttibile at- taccamento •aJla, tra,d,izione. . · « Una tradizione· - dice Blum - non significa fe– « deità alla lettera, ma piuttosto aderenza ad un'idea· « che vive. La tradizione non consiste nel ricalcare « le orrµe dei nostr,i predecessori, bensì nel C'animi– « nare nella loro direzione, sopravvanzandoli, facen– « do o cercando di fare ciò che essi farebbero al no– « stro ·p,osto ». La fedel'tà alla tradizione marxista - prosegue Blum - è più che ma.i viva nel nuovo statuto. Essa s,i ravvisa nell'a,d,esione all'analisi della società capi– talistica fatta eia ,.Marx, ·nell'accé.ttazi-<;me della ~ormula della lotta di classe e del principio che fa della classe· lavoratrice la sola ed autentica p,rotagonista del pro– cesso poJ.itico ed economico che la sottrarrà alla– schiavitù capitalista. Essa si ravvisa ancora nella accettazion e di una organizzazione internazionale dei lavorato.ri , nell'aod,esione infine alla formula· del ma– terialismo storico, .inteso non nella sua accezione vol– gare di opposi•zione all'idealismo, ma come filosofia· • della sioda. Nella, posizione ideologica ciel socialismo francese così ben dejìni,ta da Blum, è viva nella sua·essenza· tutta la tradi 1 zione umana e razionalista del so.eia! i– _smo francese.- È la tesi di J. Jaurés, per il quale la ,rivoluzione sociale non è solo la conseguenza inelut– tabile dell'evoluzione economica, ma anche U ter- . mine -di un'esigenza eterna della ragiont e della co– scienza umana. RIFORMA E RIVOLUZIONÈ. Risponde.ndo ancora a chi gli aveva rimproverato– di non a,ver sufficientemente posto l'acl!ento, nei imo– vi statuti, sulla parola rivoluzione, Léon Blum esa– mina il problema della Riv.o,luzione, analizzando acw– t,amente i due concetti ,d,i rivoluzione e riforma, con– cetti che s·ono considerati contrastanti solo d-a coloro che, pet un superficiale verbalismo, consi,derano la ri– forma come fine a se stessa, ,incapaci come sono di intuire e di riconoscere la ,potenza rivoluzionaria che nel concetto di riforma è sempre insita. « Ho ripetuto,· in .o,gn,imodo che non conosco ·due « tipi di socialismo; d.i cui uno sarebbe rivoiuzionario· « e l'altrò no. Non 'esiste·che un socialismo, e questo «· socialismo, per la sua stessa essenza, è riv.oòfuzio– « nari-o». . Questo conce.tto_era sta,to da Bluni più ampiamente sviscera,to in una delle pagine più vive dei suo ultimo libro (À l'échel(e humaine)° di cui val la pena ripor- tare· alcuni pass.i. · « Mi rendo conto sempre più che l'essenza di .ogni « riv,o1uzione risi-ede pella natura -degli ·scopi ché «. essa si prefigge e nei risultati che consegue, e nc,n << nena natura dei mezzi che la sua azione postula. « Ogni profondo mutamento nella struttura~ politica, « ed a ,più forte ragione nel regime -della proprietà e « della produzione, purchè compiuto in anticip,o, stil– « l'evoluzione regolarè delle cos•e, rappresenta un cam– « biamento rivoluziona1rio, anche se ottenuto, con i « pro.cedimenti più legali e più pacifici. 'una insur– « rezibn.e violenta, la conquista· del potere a mano « armata, lo stesso. terror,e· non sarepber·o al contrario ·«che un tentativo di rivoluzione mancata, se ,l';lon « conducessero ad una, trasformàzip11e politica e so– « ciale di carattere .ct·efinitiv,o, ». Di qui la necessità di fissare bene la differenza tra rivoluzione politica e rivoluzione sociale,' e tra l'e– sercizio del potere attuato attrav•erso il partito nel quadro della società capitalista, e la òonquista .ri- voluzionaria d.eJ p,o,tere: ' . · È a, questo punto che si svilupp•a, la parte più ori– ginale e più forte d,eJ .discbrso d1 Bluni. Io •pen!!o - .dice Blum - che la-presa de1 potere, ari.che còmpiu- 1

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=