Critica Sociale - XXXVI - n.18-19 - 16 set-15 ott 1926

296 CRITlC,A. BOCIALE e della vita politica e civile, e metodi, anche, per ii vivere e l'agire dei partiti; principii e meto<li che formano l'essenza e la nobiltà stessa della nostra fede e del nostro spirito, noi non crediamo che sian da cancellare cosl. per moda. No. Non riusciamo ad esser cosi « fascisti ii da credere clil.ela guerra e ·n dopoguerra abbiano mutato per sempre le leggi fon– clame11tali della Vita e della Storia, abbiano soppres– si per sempre i modi del progresso civile e le norme della convivenza umana e insomma il patrimonio dell'età moden1a. In questo ci dichia-riamo ingua– ribilmente cc vecchi », perchè siam. convinti che que– sto tener fede a quei pirincipii sia veramente· <e gfo– vinezza » verde e perenne. E infine ritèniàmo utile altresì . chiarire e de– terminare !e aspirazioni o meglio i cc ritorni i, fc– ~leransti ct'li si associa l'amico ftl,fa lamda. Decentramento amministrativo, legislazione agi– 'le e snoda.fa , autonomie lo'cali (saviarnente coor-di– nate all'ente Nazione) che consentano i i.iberi e fer– tili sviluppi secondo, li? tradizioni, gli istinti, le at– titudini delle popolazioni, 1ciò è così proprio delll'l, realtà stprica e dell'indole italiana, che non può se no_uessere assioma di 'ogni, buona Democrazia. Ed è fuori di· discussione, . come, nel campo più pro– priamente politico, la garanzia delle lib~rtà comu– nali. Se questo però dovesse deviare, non diciaino nel localismo c,aro ai gwelfi, cattolici per avversione allo · Stato unitario italiano <e usurpatore », ma anche nel separatismo autonomo ~ indisciplinato cui in– clina l'individualismo, noi socialisti dovremmo dii' no. Il Socialismo sente e auspica le unità nazionali, tanto che le supera, asptrando a più vaste frnt.el– lanze, nel campo morale, e nel car11po tecnico. Fu– sione di spiriti, solidarietà di uomini e di genti, e coordinamento e disciplina, giusto assoggettamen– to del sing·olo alla collettività, e unione di forze e di sforzi, senza di che non si attuano, nè economica– mente nè tecnicamente, le grandi opere, le applica– zioni moderne, rinnovatrici della vita dei popoli civili, è nost110 programma per defìni zione: pro– gramma insieme di umanesimo e di marxismo. Fe:r– rovie, bonifiche, bacini, elettrificazioni, traffici, tut– to esige visioni, concezio:ai, disegni di larga scala, cli lunga portata, contro il regionalismo, contro i provinciali.smi, contro le 111iser:e,grette ·visioni e pai– sioni localistiche, proprie di una borghesia -~ o pre-bor·ghesia - di· corta veduta, inconscia dell8J 3Ua stessa missione, tradizionalmente campanilista e piccina. Fu gloria del Socialismo - espressione di una classe più vasta di ogni alrtra, e verame:nte cc llazionale » perchè internazionale - avere. sgr minato in mille casi questa fungaia di particolari– smi, cli gelosiuzze, · cli primati loca.li e d:i. inter·essi ristretti; ·e sarebbe ben comico che ora, per accodar– .ci al repubblicanesimo individualista, andassimo a ritroso di noi stessi e della storia, spirituale e mec– canica. che concordemente incita alle federazioni sempre più larghe! , cc Più Stato o meno Stato »? cc Meno Stato », se Statò vuol ddr compressione, s,:J significa· concezione druidica. del sacrificio ciel– l'Individuo alla Divinit"à cc Stato». inteso come pa– drone cupo e a sè sit-ante, e' non com.e somma ed espressione e garanzia degli Tndivhlui e. dei loro diritti. Ma cc più Stato ll, quand0 esso r.ignifichi 01·– ganismo che, att·raverso tstituti iin cui indtviélui e cliassi possano. vivere e ·batter~i civil1ne~1te por ~1 BibliotecaGino Bianco legittimo prevalere in funzione ~elle loro forze e della loro « degnità » al dominio, tenda a s'.s1lernare e coordinare elementi, forze, sforzi, e ~ pur nel con– trasto delle classi, insopprimibile finchè esse esi– stano - assicuri, nell'aperto controllo dei cittadini e dei partiti, e sotto la pressione delle co-crenti più sa.ne e più conscie, gli intE!ressi « nazionali 1> in qon– front.o dei locali, i pubbl"ici in luogu dei privati, i più larghi invece dei più ristretti, i legittimi al po– sto degli iniqui, etc., etc. Verso questa, che non è statolatria, ma visiono deUe sempre più ampie « unità t1mane » ç.ui tende ad un tempo la nostra etica e la tecnica stessa del mondo attuale, fu sempre orientato il Soctalismo, ,che delle esigenze dei tempi moderni è Vinterprete, come è l'anticipatoTe è il nunzio dei tempi avvenire. Badiamo che, per contingenti simpatie repubbli– cane, non dovessimo dimenticare di essere noi, e di aver visto più avanti e di aver sospinto la Na– zione a salire anzichè a retrocedere! I repubblica.ni, m1che grandissimi, fondavano il loro federalismo, primo, sulla constatazione storica, della varietà delle terre e genti d'Italia che stimavano difficile o poco fruttuoso amalgamare; secondo (... o primo) sul proposito, o calcolo, che unitarismo voleva dir più ·facilmente monarchia. A 70 anni dall'unitìca– zione, non crediamo sia il caso di tornare iiadietro; ma, se mai, di· andare i1m11nzi. IL YICE. ' Ciò che si stampa Una nuova edizione del Cattaneo Fino dall'anno sco·rso, nelle Edizioni « Risorgi• rnernto )l (Via Pietro Verri, 14, Milano), è uscito il 1° volurne della Bi.bl.ioteca storica degli esuli ita– liani, direttai da• G. B: Pirolini, che contiene le No– tizi.e 'nlttruirali e civili' su la Lombardia con altri scritti su l'AgriçoUurn ne/.1.'Al,ta H.al.ia di Carlo Cat– taneo. Il volume, :rilegato assa,i elegantemente (per verità, la rUegatura è migliore della. stampa e so– prattutto della carta), s1 anr.mnciava come il primo della prima edizione milanese degli Scritt-i conipleli editi ed ·inediti del Cattaneo, edizione riordinata da Arcangelo Gl~islerì secondo la 1nente clell'Autore. Di questi gio1mi, a codesto primo volume ne ten– gono dietro altri due di" Scritti fi,loso(t,C'i., l'uno dei quali contiene Fra-mnientì di. fi,losofi,a naturale, l'al– tro Frmnrnen li cl-i fi,losofi,a civile. Noi salutiamo con esultanza di studiosi e di cittadiini la nuova edizione Cattaneana, la quale tien dietro, a molti am1i cli distanza, alle due note collezioni del Le Monnie'I' e del _Barbèra, che devono essere ormai esau-t"ite ,o quasi, sia la prima, in sette • •I volumi, che aveva in fronte il titolo: Opere edite ed in ,ecii.te. tli Carlo Cattaneo, raccorte eia Agostino Bert.ani e ordinate per cura degli amici suoi, sia la seconda, in tre volumi, di Sc1·i.tti. 710/i/.ic'i ecl e.pìsto– /.al'i.o pubhlicati di8J Gabri-ele Rosa e J essle vVhite Mario. "Berta111i,Rosa,, la Signora Mario: nomi cari ed onorandi cli persone che al Risorgimento d'Ita– liai, e 11011 soltamto- .ail.la sua storiografia., diedero c:ontributi veramente cospicui di animo oltre c];le

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