Critica Sociale - anno XXXVI - n. 6 - 16-31 marzo 1926

CRITICA SOCIALE Si tratla dunque di adottare un-a politica democra– tica la quale tenda a moltiplicare i detentori della ' d . terra nei limiti del suo miglior ren imento econom~co, e di farlo nel più breve tempo possibil:e; di aumentare la popolazione vivente sui campi, e di ddurre sempre più il numero di quei contadini che non hanno un in'– teresse diretto ne,la conduzione della terra; di dare ai detentori di essa il più alto incentivo ad una buona oollivazione consistente, come si è detto, nella sicu– rezza della ~onduzione del fondo per sè e per i figli; di riserbare al'intera comunità il diritto (che è anche un dovere) di procurare una buona coltivazione al fine che la produzione degli alimenti in patria sia ac– cresciuta e il vigore della razza sia conservato; e di gettare le basi cli un sistema pratico di educazio·ne rurale, · di credito agricolo e cli organizzazione dei mercati. Tutto questo, però, dovrà ottenersi, s-econdo i Libe– rali inglesi, pur riconos·cendo ogni legitt:mo diritto della proprietà privata, e dando aglj attuali proprietarì un giusto compenso per il vero valore della loro pro– prietà, e purchè non si tratti df valori nettamente anti– sociali, in .quanto l'attùale coltivatore del suolo non deve correre il rischio di esstre ridotto alla mendicità ed al fallimento per colp::\ della negligenza passata della nazione. * * * Ecco, nelle sue grandi linee, quale è il progetto che, con alcuni temperamenti, il Congresso liberale, adu– natosi a Londra il 18 e 19 febbraio ultimo scorso in seduta segreta, ha appr-ovato come piattaforma per una grande campagna politic:::t. A partire da una certa data, lo Stato avrà riassunto il· possesso di tutta la terra del Regno Unito che, a quella data, sarà coltivata, o sarà capace di esseFlo, per la produzione di generi alimentari, di legname e di altri prodotti naturali. Questa terra lo ·Stato avrà diritto di trasferirla a quella qualsiasi persona ché sia in grado di farne· uso a vantaggio dell'intera comunità. Il trapasso avverrà previi accordi circa un giusto compenso all'attuale proprietario sotto forma di un'.:!. annualità equivalente al presente affitto normale netlo della terra. Da quella data ogni vendita di terreni coltivabili rimane vietata. Lo stesso diritto lo Stato potrà esercitare sulla te·rra del proprietario che la occupa ma la coltiva male. Pr~ma che sia fissato l'affitto netto normale, in ogni singola zona, dovrà essere stabilito il minimo di sa– lario da corrispondersi agli operai agricoli. L'affittuari:0 .coltivatore avrà diritto di appellarsi ove non si creda in grado di pagare tale salarlo mi~imo, dato il peso dell'affitto che gli è stato fissato. Se ne dà la prova, la C(l)rte potrà ridurgli l'affitto e, correlativamente, ri– durrà anche l'annualità da corrispondere al proprie– tario. L'affittanza al coltivatore sarà a vita trasferibilie agli eredi, e inalterabile nella misura del' canone.' Ove si verificassero cambii della moneta cataslrofici il Par– lamento certo interverrà a modificare quella 'misura degli affitti. . . In ogni Contea amministrativa o Provincia verrà elet_ta, col sistema elettorale più' largo, un'« A'utorilà agncola provinciale», i membri della quale rice,,e– ranno una indennità per le loro spese e per la peÌ·dita del. loro tempo. Essa godrà della più larga autonomia, sara sottratta alla preponderante influenza urbana avrà le più ampie facoltà nei riguardi dell'agricoltura'. ispezionando i• poderi, fissando il canone di .affitto in caso di morte dell'affittuario o di dimostrata 'ineffi– cienza del colthatore, mettendo i coltivatori a con– tatto con gli istituti di credito, promuovendo Coope– rative di vendita dei prodotti, di acquisto dei concimi delle semcn!i. ecc., preparando, d'accorcio col Minister~ d'agricoltu~·a, schemi peF reclamare terre incolte. Verrà inoltre stabilito un sistema di credito agrar:o mercè un rinforzo alle Bancbe, da servire per rioerch~ BibliotecaGino Bianco scientifiche, per l'istruzione agraria, per le vendite, i trasporti e le abitazioni. Tre forme di prestiti saranno adottati: 1) prestiti a lunga scadenza per miglioramenti permanenH'e per impianto di industrie agr:cole; 2) pre– stiti iniziali per fornire capitale di esercizio ai nuovi subentranti nel f-Ondo, specialmente contadini; 3) pre– stiti a breve scadenza da servire -alJa rotazione dai pro– dotti e al giro del bestiame. Quest'ultima forma di prestito è lasciata alle Banche; per le altre due si propone la istitu-zione di un « Ufficio provinct.ale di prestiti», il quale, in seguito ad indagini locali, trasmet– terà le sue attestazioni ad un « Ufficio di prestiti agri1- ooli » che si procurerà il denaro emettendo azioni, si- , mili a quelle dei prestiti degli Enti locali, in quantità sufficiente _per trov:9-re loro collocamento presso le So– cietà di assicurazione o altrimenti nel mercato del denaro. « L'anestesia in cui é caduto il prnbleina della terra - scrive Harold Spender (1) - non è dovuta a un . qualche miglioramento della spaventosa condizione delle nostre campagne, ma al completo divorzio tra l1 nostra moderna democrazia urbana e la terra dei loro padri».' « Noi dobbiamo riformare 13: nostra terra o perire». Si tratta di spazzar via il sistema feudale che è so– pravvissuto in· InghilteFra a vicende e a riforme pro– fonde in altri campi, riforme però che hanno lasciato inalterato il regime della terra, tuttora posseduta da un manipollo di ricchi, forse più pochi che non fossero 20 anni fa. (Continua) ALESSANDRO SCHIAVI. Ciò che si stampa Problemi della Scuola. Il libro, che abbiamo sott'occhio (1), in cui Lom- · bardo Radice illustra i principi fondamentali della Ri– forma Gentil-e per Je scuote eleme.ntari, in gran parte dovuta allo studio e all'iniziati va di lui, e ribadisce i concetti di pedagogia e di didattica che egli va da un ventennio propugnando con fervido amore della scuol·a e con immutata fede nei migliori elesti,ni che essa può preparare al Paese, oltrechè interessante per gl/i a_rgomenti che tratta e per le idee che espone, ci è par– ticolarmente caro perchè ci offre occasione di valutare più esattamente certi episodi e aspetti dell'opera del l'.JOmbarclo Radice, nei venti mes_i circa (novembre ln22-giugno 1924) che egli passò alla :Minerva come direttore generale dell(islruzione prùnaria, episodi e aspetti che a molti di noi, legati al L. n. da rapporti d1 amicizia e di stima, erano st_ati causa d't delusione e di amarezza. · Leggendo, stampata in questo v0lume, la lettera con cui, nel novembre del 1923 (quando, perciò, era an– cora alla Minerva) il L. R. si oppose all'i'ntenzio,ne di alcuni iscritti al Fascio di educaz. one nazion:ile - che egli stesso ave~ 1 a, parecchi anni ·addi,etro, costituito - cli aderire al partito fascista, e rivendicò le sue im– mutat~ .convinz~oni ?i democratico di siriist~a; legge_ndo lutto CJO che egh scrive per combattere ogm mtenz1cine di asservire la scuola alla p:>littca e farla servire agli interessi di un _partito; - noi possiam9 veramente con– vincerci che, se pure egli h:1 errato, rimanendo per oltre u!1 ~nno e ~ez~ c"lla~oratore del Gentile in un'opera eh riforma, 1 cut effetti furono certamente diversi da quelli che egli si riprometteva, ha però err.'.lto in buon:,:i feci_~\ e serbando ir~ lat_lo il p~trimonio delle sue idealità. E m questa convmzi.one ct confermano anche alcuni suoi scritti più recenti, sp:>ciahnente l'articolo pubbli1- cato nel numero d'ottobre nella rivista L'educazione Naz~onale, cl)e egli dirige, nel quale, continuando una' fervida campagna per l'educazione del carattere ita– liano, ri:ioslran?? quanto ad ess·a nuocçia la propa– ganda d1 prosehllsmo coatto che fanno certi funzionari col valersi di allettamenti e cli minacce e affermand~ c~1e non dif~!ldono ma violano (a suo g'inclizio) lo spi– rito ?ell~ riforma Gentil.e coloro che vogliono la su– bordmauone della scuol:a alla politica, nobilmente p) G. Lombardo Radice, Accanto ai ·maestri; G. B. Pa·ravia ed1t. - Pagg. XV-583, .L. 25.

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