Critica Sociale - anno XXXV - n.19 - 1-15 ottobre 1925

242 CRITICA SOCIALE di minor pena. Da questo pessimismo si svol– ge il vero idealismo) la _forza ane\ante al meglio, lo scontento del presente e l'avidità del .futu~o. Al contrario di quello che imma– gina il Rocco, la « generazione presente » è quella che ~ come fine del moto - conta meno; essa non è che un'operaia affaticata a gettare il· ponte fra la generazione dei pacl_ri e la generazione dei figli. Il liberalismo è nul– J a se non è democrazia, la democrazia è nulla se non è socialismo. Come dice benissimo il Rocco: «il socialismo contiene la democrazia e l{l.super~, come la· democrazia contiene il lib~ffalismo e lo supera, perchè non è' che un ult~riore svolgimento dello stesso concetto fondamentale». E ancora egregiamente, esem– plificando: « n· socialismo è antiliberalc sòlo nel campo della or– ganizzazione, della produzioue e della distr:buzione . -della iricchezza; ma nel campo morale, intellettuàk, religioso è liberale, come è liberale e democratico nel canipo politico. L'antiliberalismo e l'anticlemocrazia del bolscevismo russo so110in sè pura contingenza: il bol– scevismo è antiliberale e antidemocratico in quantp è . rivoluzionario, non in quanto è soc:al1.sta ; chè se l'an– tiliberalismo e l'antidemocraticismo bolscevico doves– sero -conservarsi, questo signiffcherebbe senz'altro, {'O– me appare fin d'ora probabile, che il bolscevismo· ces- . serebbe di essei·e ·socialista. Nuova prova, questa, della identità dei contrari». ~ta dunque vero che l'antitesi è di metodo non di fine; il .fine è comune; il benessere dei singoli, salvo ·che il li_beralismo crede di con– seg'uirlo con la libertà (noi chiariremo: asti'alla), il_ socialismo con l'organizzazione ' collettiva della produ.zione. * * :f: Contro tutto ciò si erge il fascismo) che pro– pone (o lo crede.) ùn radicale rovesciamento dei, termini del problema. Esso, dice il Rocco~ noi?-fa questione di mezzi) ma di /i.ne . Il fine del fascismo non è il benessere degli ,'indivi-. dui, ma del.la società. Le varie società sono frazioni della specie umana aventi una orga~ nizzazione unìtaria. « Poichè una organizza– zione unitaria di tutta la specie. umana non esi~te, non vi è una società umana, vi sono delle società umane... frazioni della specie umana aventi una organizzazione unitaria p~r il raggiungimento dei fini proprii della specie». . Le illazioni che <la.queste. premesse tirl;l il Hocco non sono difficili da prevedere. Ma · queste preri1esse pongono - esse - un misti– cismo matèrialistico .cui resiste il misticismo religioso dèl Cristianesimo. E non solo q1,1e-– sto, poichè.le varie società unitariamente or– ganizzate· non solo hanno fra loro dei rap– porti politici, economici, giuridici, ecc. ma protenclo110 verso le società non ancorà or– ganizzate le loro azioni di scoperta di boni– ficazione, di incivilimento, ossia di s'.oèializza– ziene (colònialismo) ! L'individuafismo etnico non è così_ ... individualistico che non trascen– da ~e ,stesso. ~ quando si ponga il fine della soc1eta orgamzzala nella... società anzichè nell'individuo, non si dice sostai1~iahne11te niente di diverso - fuorchè in grado· e in ap- BibliotecaGino Bianco parenza di .quello che diceva la dottrina condannata mettendo il fine della società nello individuo, essendo il rapporto di cia– scun. gruppo sociale e politico verso tutti gli altri lo stesso che il ràpporto dell'individuo verso il gruppo cui immediatamente appar– tiene: Famiglia, Sindacato, Comune, Stato. f:,· insomma, una gerarchia di aggruppa– menti politici e sociali, di cui ognuno, av.en – do fini e natura propria, suppone tutti gli altri al cli sopra ed al 'di sotto di sè, fino al– l'Umanità e fino all'individuo. La teoll'ia del Rocco noi la riconosciamo nei suoi tratti:fi..: sionomici come teoria nazionalistica piuttb– sto che come teoria fascista) e ne troviamo ro– rigine, con tutto il pathos. della successione delle gener·azioni su cui si basa, nei classici del nazionalismo francese. « Per il fascismo la vita della società sorpassa di molto quella degli individui e si-prolunga attraverso le ge– nerazi.oni, per secoli e per millenni ». Ma· ciò è atomistico quanto il liberalismo, perchè nei secoli e nei millennii. ( !!) le società unita– mente organizzate (per parlare il lin~uaggio del Rocco) si mutano nelle loro costituzioni in modo che queste non coincidono per nulla col volo dei p<)llini della specie umana, tra– sportati dalle generazioni. Qui il concetto . biologico universalistico ed individualistico non ha che una coincidenza assai assai im– perfetta con la nJoderna società unilariamen– te organizzata, speciahuente· nel concetto tutto determinato che ne ha il Rocco, per il quale tale società non è neppure la stirpe bio– logica, ma soltanto ... lo- Stato. Allora la costruzione rocchiana dell'onni– potenza e divinità dello Stato-fin·e, in cui si deve. sommergere l'individuo, mostra tutte le trame del sofisma da éui deriva. Lo Stato si pone da se stesso o si pone dagli: individui? Se non ~ come Dio. - eterno - e non può esserlo perchè la storia ce ne· conta le .ori– gini e le evoluzioni - lo' Stafo è posto dagli individui, e non può essere posto dagli indi– vidui se no :r.rp ·er una utilità ·loro propria, in– dividuale e collettiva. Chi pone lo Stato sono i cittadini, e· Io pongono r.necliante un ..: Gover– no, di loro emanazione e però ..: mutevole. Ecco il pia,no'inclinato ... della democrazia. Il Rocco ignora.- .. il Governo, ossia lo i.dentific'a con lo Stato. L'Aquinate - la cui autorità il Rocco chiama in soccorso - non lo igno– rava. Faceva derivare ogni potere da Dio. Ma la ·distinzione tra Governo e Società era salva, e con .essa tutto il complesso giuoco delle giu– risdizioni e delle competenze, che salvavano i fini dei singoli e quelli dello Stato. Le auto– nomie sono· tutte potenzialmente riconosciute e salvate. Così il sindacalismo. Non per nulla· l'Osservatore Romano - miglior tomista del Rocco -- non trova corrispondenza con la Summa nel sindacalismo « creato dal fasci– smo )) per sopprimere - come dice il Roccq -- .J' auto-dif esà delle classi, la quale può ve– ramente con i suoi eccessi di serrate, di scio– peri e di boicotaggi essere fonle, come l' au– todifesa individuale propria dei tempi barba– rici, di disordine e. di guerra civile. Ma il sin.: clacalismo del fascismo non è il sindacalismo

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