Critica Sociale - XXIV - n. 23 - 1-15 dicembre 1924

354 ORTTI<JA.SOCIALE feren1A:'che sono diventate col rrm~cismointol– lera1biH. Noi non ci rivo1tiamo solt~nto con– tro gli eccessi del fa,scismo, /IDla, contro l'rum– biente in cui il fascismo ha notuto 00iscere ie svolgersi. Vogliamo una, le_qa,lità certa che non ,sia alla lmercè di ,qualunque sedicente neoes-, sità di Stato. che il più 1spiessonon è che la ,convenienza di un Governo o di 1mà• maggio– ranZ'a,.PaiI'lam1entare,ond'e una sefil!Plice muta– zione di ,Mini.stero ,ci faccria passare dalle con• dizi-Onii -,politiche di 11,ma, !"€\pubblica democra– tica alle -condizioni poHti che di. un impero ia,s– sol u to e dispotico. L'allea,nza diei pa-rtiti a ciò cospfra,nti, tra l'imperversare dei colpi e delle. minacce, sottoposta allie pJ.'love ;più d'u-re, san- tificata da1 sangue ·del Mi8irttre, ~affinando niel éFolorecomune il senso del diriJtto c-01mul'lle oltraggtato, ci è arra diel raggiungirrq.-ento del– la, _meta. Agendo per cotesta ,suiperiore educa– zione sociale,' noi ·stessi oi educhiamo alla li– bertà'· -con le rinunzie .che ,c0011p,7rta _lo ,stesso, eser.cizio della libertà .a,ltrui. .. Ma i faciloni e gli rimpaz-ienti che circonda– no l'Aventino dei lOT,rò aidescamen_ti rper una 1Più:ro,pida e comoda soluzione dell-a crisi, ·non hiai11111i0 ta1e mente. Gli scrittori del Giornale d'Italia lo. dimÒst:roilloq uaùl-do ripetono ogni dere tam-ti cittadini! Occorre dire e insegnare che il proprio delle istituzioni è q11ello dii tu– telare tutti gli uomd..ni,e anche di garantirne }',espressione d•el rpensi-ero nell~ _1propag1a,nda ol'!aJ.e ,,e scr:itta ,salvo ,per le esorbitanze che concretano li.I « rewto )) la punizione coni orme alle leg.gj penali e di rito~ Coloro che « non accettano le istituzioo.d n !fila oss-ervano le leg– gi ,sono i precm:rsori delle .rinnovazioni nieces- ·-sarie delle i1stJituzioni, che· le -stesse istitmzfoni presuppongono per adattarsi agM sviluppi diel– la vita sociale. La ooncezione del -giornale << liberale )) llO[li è Iii-berale ,affatto, e neppure << _-costi-tuizionale )). E' dittatoria fin -se; ne1le sue esplicazioni :p,uò coipmre ugua1mente lo Stato-pairtito di Mussolini come la << dtttatu_ra· del p.roletariato )) (o d1ellia-N:ep) dd Rikoff. La succe.SI.S!ione o la << normalizzazione )) che essa auspica non ci .a,ffidano ,per nulla. E' seµ1pre · U[)J regime, a,nzi un Governo, che· dice : Tu non avrai altro Dio fuo:rridi me. Non crede-rai che a ciò che io vogliio. E tutti i tuoi cùi.rit,ti non. 1eststono che in ddpeniiienza di qùesto ore– do •unico ed assoluto. Teocrazia, e dispotismo comunque, travestiti, ~n ,s.ai~ idi domenica.no o ,in veste bor~hese ,ocon l'telm<;> a chiodo,. La fra- 1,ione socialista, ·unitaria· che hia ,sem1pre ipire– dfoato e pmJi:ica,todl'mretodo,-della leg-alità pro– testa p.erentoria,m:ente che non ,si~ :ad:faUo·per– suasa e non si pa!'lsuaderà mrui « che per av-ere l'egida delle iistitu~ioni :bi 1 sogna aooettarle )). La :fraiziionennitarra, sodal!ista è... isociali~ta,. *** ·giorno _l',eq·uazfonetra i tul'lbamienti del perio– do 1919-21 e i ·turbamenti del fascismo, quan– do· confondono l'i11,ciiviltà di folle esasperate dai dolod ,e -dane ·delusioni con l'organrizzazio– ~:e -.segreta e palese, a. mod'o militare, ,per la rep_-!?'essiòne · mediante inoendi ed aSJSfLSSinii preim.ecùitatie rappresaglie collettive, e neppur si ··di(?im.)8,nda,no ·pie.reh-è dn ·paesi di ·,salda, oosti- Anche « i oom.1baitternti » t.rova;no dura l;li.n– tuziQ:ne legaLe le -stes·se-ef<ferves,c,enze del do,po transigenza dell'Aventino. Perchè le Opposi-, guerra, la stessa Qndiata di scioperi, la sitessa ~ioni non s,e;endono nell'aula a ,preparare con ·va.que de parresse non frurono giudicate da rie- savie wa1novre· UJDa1soluziìone_ pos;sibilista? è prime1~sifuori dell'azione dello Stato e chi lo chiaro che coloro 'Che 1 s,i arrogano di esseire « i àvesse propoisto sarebbe parso un peI"duelie u- 0om.ibattenti )) e non 1sono che rappresentanti . -surpatore dell'autorHà dello ,Stato, ,oo.nto mi-. di associazfoni apolitiche, di assistenza, p81S- 1'~ ·volt.e più rperieo-lo,so ,e colpev·ole di, quelli. sate idlal 1919 al 1924 per -tutte le atmo·s:fere, sui quia.li prete:p.deva di esercitare la sua. ope- daH'ultria,-democratira all'ultra--mussoliniana, ra di, alta ie bassa grustiiia... , rd.tr3Jggono dalle circostanze onde divenn:eiro Di recente il Gvornale d'Italia -scmveviaan- deputati, .per la -ooelta diretta del capo d 1 el cora: « la frazione socialista unit1airia·isemhra, • Governo d.n oontrasto con la essenziale :idea esseTsi 1:6.na- Lrnenrte :persu,rusache 1per meritarsi del oont~ollo parlamentare', e per •rj_ ·modi ne-, la UJbertà •bisogna saperla anche ri 1spe;ttare, fandi ·dJella elezione del 6 aprHe, .uno iSltato ' ch1e1p·eir -riavere la tute1a della legge bliso.gna di .spirito, il quale, .se è ,già .pronto per la .siu,c– ini o.gni ca.iso iri1sipettare la 1e~g-e, e ohe per avere 0essione d,el -Gov:erno, non è p.ronto ancora .ad l'egida delle istituz1oni bisogna aooettarle )). afiferr.are l'antitesi assoluta che le ,Opposiiio– . Ma come? non hasta al cittadino rispettare ni affermano - 00me un ip:rii-ncipfomo,:rale - l'e foggi ,è ,se Le vio1a esserne punito nei .modi tra la libertà e la, cos:idetta norr'YYW,lizzazione. e nelle forme di legge; « per av,ere l'egi<la del- Matteotti non è morto -soltanto perchè non le i:stituzioni btsogna anche aocettarle ))? Ecco· si uocid,essero altri deputati deUa Opposi.zio-· la mente « fascista >) dd q ll'esti « Hberali )). Chi ne~ ma J?erchè il popolo d.taliano roouperasse no-n accetta le iiistibuzioni è - fuori dell'egida tutta l!a forza, tutta la digm.d.tà ,tutta l:a ,si- - delle i,stituzioni. Il r•epubblicano; il socialista, curez-za d1 essel'le il· padrone del •prOIJ)-rio de– il pa-pista non hanno diritti. Poss'61J10 rispet- stino. E.gli puntava sul proletà.riato, il mar- ' taire tutte le 1eggi, ,pagare le t3Jsse, prestare tirizzato di tutte le reazioni, ma pensava iéhe– l'obbligo mtl.litare, ma non perciò sono m,eno tutte le iàltrte claissi sarebbero. ,c,adute ru.ellai destituiti della protezione delle 1eggi. Sono servitù e nella vergogna, sucroe.ssivamentè do– come il « ha:ndito )) dell'antico diritto germa• po la caié:Luta del proletamato se ILò.n,sì '18)ssi– nico qui gerit capiit lu,pi1'11lv1n e su cui ognuno . de:va ;su basi definitive ·incroll~bili il diritto co·- 1po.tevafare tutto quello ehe volev3J. E' ben mune. I com-battenti, cioè. no quei combatte.n– questa la miente ondH Sii potè incendiare e d.e- ti hanno, avuto wppena un ba,~lum-edi senso di molire con un as~lto 1 ~otturno la l'ed~azio- tale veri!à dl 4 novemhrie, quando, anche loro, ne d~lle Coopera~1v.e id1 ~avenna, ~u1?-~nraco- come· ,pr;ima i proletari, a Roma, a Milano) lo d1 operosità c1v1le. E' ben questo 11 pen- malgrado i loro titoli di ibenecr:nerenzaverso la Bibliote~rGiPffl BtàAt(Doterono impunemente uccii.• patria- e (ahimè) ver.so il fascismo, venivano •

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