Critica Sociale - XXIV - n. 23 - 1-15 dicembre 1924

CRITICA SOCIALE 365 alla più assoluta indifferenza !li·· tutte le classi, di ogni partit9. Tardi è cominciata la reazione degli sp~riti al fascismo : e il senso morale di tutto il paese si è destato quando· già il .movimento• socialista era completamente di– sperso : devastato nelle cose, colpito a sangue negli uo– mini percosso da un regime di . terrore che non aveva limite, appunto perchè procedeva passando sopra una 'eca– tombe di valori morali. Tutti i sensi limiti erano supe_ rati, abbattuti, o irrisi nell'opaco cinismo dell'ora, su cui si rizzava la violenza deiz21ata nei suoi aspetti più truci. In quell'occàso sanguinoso di falsa paganità decadente, di ebrietà: sanguinosa, di voluttà perversa, dapprima non furono. che i aocialisti a ·resistere: senza titubanze, con per– fetta'. serenità. La formidabile sopravvivenza dello spirito buono si opponeva al diffuso saprre di orgia, si levava sL curo nell'atmosfera tuttavia tumultuante dell'urla dei bL va.echi. Eravamo perfettamente soli. Chi ha vissuto le set– timane che hanno preceduto e seguito la marcia su Roma, e rievoca la fermèzza serena con cui, nelle riunioni clan– destin~, venivano ribadite le posizioni ideali del movimento· che, in virtù della sua antiviolenza e della sua democrazia, costituiv'a la perfetta antitesi del Fegime vittorioso, non può a meno di spontaneamente ricondursi alla contempla– zione. delle origini cristiane.' In contenuta modestia di lL' miti, lo ripeto : ma soltanto un n.10vimento alle cui orL gini palpiti una indistinta tendenza religiosa, poteva op– porre un gruppo cli inermi a un esercito di armati, solo. ed esclusivamente per il gusto sottile ~ com~ovente di tener •fede alla propria fede, e di difendere, anche a rischio della vita, i propri conyinçjmenti. In questo specifico atteggia– mento, e nell'avere potenziato, sovratutto nelle ore più torturate, i valori tipici che all'umanità vennero dal CrL stianesimo, •la socialdemocrazia mi appane, in u.n'ora di alta accensione sentimentale, un nuovo Cristianesimo. Il che parrebbe anche implicitamente dimostrare ·vera la propo– sizione che costituiva la tesi centrale del precedente mio articolo : che cioè• la saldissima resistenza ai violenti, la tenace difesa di posizioni esclusivamente -morali, l'afferma– zione, compjuta dai socialisti, dei più singola~i principii in cui si sostanzia la probità individuaìe, depone, in modo irre– futabile, a favore del carattere anche educativo di quella filosofia positivista che in questi ultimi anni è venuta in tanto dispregio. Poichè è indiscutibilmente vero che tutto il movimento socialista tradizionale crebbe a quella scuola, e ~a essa apprese la legge morale·, l'imperativo della co– scienza, del vivere onestamente nel culto del rispetto, della tolleranza, del lavoro, della solidari~tà tra tutti gli uomint Come nelle foggie e nelle acconciat-g.re, così anche in filo– sofia, trascorrono le mode : ma questo Cristianesimo, vis– suto di sacrificio, no:ò· di parole, che durante una tra 5 ..,_ dia così sanguinosa sboccia da una trentennale consuetu– dine positivista,potrebbe indu~re, chi può, alla meditazione. Per mio conto ho ripensato spesso, e più intensamente in questi ultimi t_empi, alle .parole con le quali, discu– tendosi di filosofie, Claudio Treves conchiudeva. un suo me_ mora.bile discorso:· Io ho sempre visto i più positivisti i,i filosofia, essere i più idealisti nella vita. ,Là dove mi pare già felicemente antiveduta in sintesi quella conciliazione di ·valori che, in un" successivo process; di tempo, dovrebbe apparire a tutti egualmente chiara. DINO IlONAkDI. Invitiamo i nostri lettori a leggere nell'ultima pagina di questo fascicolo il programma e le condi– zioni di abbonamento per il prossimo anno ; e li pre– ghiamo di voler provvedere al più prestò a rinnovare l'abbonamento e a inviarcene l'importo. FaciliterannQ e renderanno più spedito il nostro compito, e giove– ranno a sè col ricevere la Rivista più sicuramente e più regolarmente. Richiamiamo l'attenzione dei lettori sugli abbo– . narnenti ~mulauvi. B1bl1otecaLJ1nots1anco DALLE RIVISTE. La situazione ;prooen-te deg;:o.:straniexj in Oina è .stu– diruta in;un a.rti<::olo ,de1,1.a, Re·vue mondi·aT:e ·dcl 15 sette~bre. Dopo la, repressione· ,della mivolta <l~ B'?xer.s, _la situa– zione -d-eglistrrun,iieri in Oina -diventò assai sod-d:isfa..cR..11~. In conregoonia dci patti impo.st ~ drulle ~?tenze eur?pee, µ potere ooo.trale rim,a,se ~so. gE -~sen3:.1 fur~mo distrntt1, fu vieta.to al ·Governo emese l'a,e,quisto d1 arm1, furono raf– forzaroi i distaocamenti ·di truppe bianche ohe prote~ge- va,no 1e conoessiani tarri.t.oria:li •ei.1rope,e. . , In tutta la Oi.na, gli s-tranieri vennero .sott.ra.utì alla g:w– r.isdizione del.re leggi e d,el!,e, 13,utorità ,loca,:i. La Oina di– ventò 'Un mercato immenoo per fa, forni.tura. ,di .mac:<'hine e prodotti tecn.i-ci · comi,nciò lo sfruttamento delle •sue e– normi riserve di materie prime; si iniziò 1'immiigrazione <li tecn,:ei, -dall'Eurropa, e jl capi,ta1e -estero, ~a.vo :r:.todafa ma,no d'opera ,a, 'buon iffiemato, .creò !Ilel v-eooèn o I.mp ,ero un .gran numero di fabbriche e •d,i sta.bi }imenti. Ma son bastati pochi anirci .per ·i-nterro1npere uno SV'ilu'P: po così •prom;ettente ; e .gi~ nE'l. 19'03 la posizi.on~ d~gh strnnieri era <livenitata peggi.ore d1 quella -<.·hera a,ntenor– mente a.Ila J.ivo1t.a, d,ei, BoX€11.1s, Le ca /ll.se princ:1Paùidel mu– twrnoo,to furono : ]a •guel'ra russo-gia,pponese; la riva.J.ità fra Giapponesi ('. Ameròoa.ni; la, ,riivo1iuzione cinese e la mie,n·a civile; -!i:l-gran,de conflitto mondiale e la msta •u.ra- • ~o:ne -del bo1soov-imno iin .Russia, A!l. p,rinciipio de1 seoolo ven,tesimo, Giappon~ e Russi godevano .in Oina il maissimo :Presti,gio ed eramo i più te– muti. Oiò non .iig,nifica che fossero aJIDati: i Gia,pponesi -speci,a,Lmentie sono oggetto di ~mtipati,e, anti<:he, tenaci e profonde da ,parte del popolo cinese. . L'esito deihl.a gu.eo: ra co1· Gia:ppone -scosse radicaJmen te f•mfl,uenza ,della Riuissia czarista in Oina. Dapprima si ma.nifostò n-ei ·Ci'Il-esi come un ·se.Il!So d'orgoglio per i•l fat,– to ohe una n.az: one dalla :Oro razza aveE.se prostra.to il ,più wten.te fra ,g1'i I:rrupeni occidentali; ma ben presto :La violenta ainnes.s:ionè de&. Oorea e 1'oooupazione <le1:o Scia[l– tu.n,g per opera di truppe ntipponiche riilfocoLa.rono fa vec– chfa aivver.s::one contro i -sudditi de1 Mika-d'o. •La ohiuau.ra d,el terri'tor·:o americano aJl',i,mmigrazi@e gia,p:poneoo provocò fra i due gra.ndi Stati quella, ten– sione ohe ogni giomo si agg.raiva,e che a,vrà un 'importan.ra cl,eciisiva per le ,sorti folm!re del ·Pacifi.ooe d,e11le t rre <l'a esso bagn,artie. La òpm-oo~iòne fu va.stii:;sima -in Cina, dove il pat,ere centraJe, -deboM\e sempre -nrinacciato, oerca di con– aolli,dair,si~po_g,gi,an.dosi ora ali 'u.na , ora all'aJfu,a,. delle d'tl(l Potenze nvaJ1. · hl, coo.fla.g ,razio.ne europea a,ssestò un c6}po formidabri:le al prestigio d,eg1i ,stra,n,i,eri in Oina,. Questa., come è noto, si diohia,rò in -i:stato ,di .guerra con gli l;mperj de.ll 'EurO'J)a centraile. 1Guerra, p1rr.amente pla;ton.ica, ma <'.he l,e permise ·d'Ì prendere posto ,nel coro dei v-incito.ri qua,n,do fu .giunto i1 momento del iregolameruto -dei,conti. A VersaJiJ.1,es, i ,dele.g-ati cinesi •reclamarono ed ottennero -la sop)Jr.essione dei cl-i– ritti di extr.a,teni,tor.i.alità e ·di a,~tri .priiv-il€gi di ,cui gode– vano i vinti. Allora 1a Giina :si impadronì deiae conceooion,j a.ppa,rterm:te ai Ted€1SChi ed a.gli A!Ustr-:aci. iFu i.n•Yece re– .spinta l,a, pretesa cinese di estendere ta1e ·soppressione a.i diriitti .goduti da,i vin,citor:i: ma ,questa -differenza, a:pprur– ve, ed è ;rro1mlen1ie, ~ll.og- ioa. perehè, claJ mommito che l'In– tesa trovò giumo sottoimet:t.ere i membri <li due- nazioni europee a.lle Jeg.gi cinesi, non può p:ù oost<enere che queste leggi iOOn siamo 81J)p1ieaibili anche ai città,di,n.i degli altri Stati. La contraddizione è vivamen.te sentita in Oina, of– frendo a questa. ·un nuovo argomento nelfo sue trattative cw Governi d'Europa. CQsì è •ma.to giocoforz-a a1l'ETITopa mettersi a,nch'essa per fa 'Via delle rinunzie. Il 1 g ~nna.io 19-23,sono mate ohiu.se tutte le poste straniere funzionan– ti ne:Ia Repu,bblica. E le an:anosità che, dopo sei aJlni dalla fine -della · conf]ag,r,azione mondiale. pe:rrsistono in Cin.a. fra le colonie dei diversi Stati ~operi., am.imomtà che spesso si ma.nafestano con ve.ri .conflitti arma.ti , 11.0n gio– vain,o oe:rto· a,d a-umentare il rispett,o e il timore dei Oineei per ,g1i Eurnpei d!ivisi e 1ottanti fra loro. I via.nta.g.gi o tten'Uti così dal nuovo regtime cineoo lo ban– no notevo:mente rafforzato nell'opinione del suo ipopqlo, e fanno sperare il con ~CT.U.im :ento di vantaggi ,maggiori. I governatori delle provincie. per distogliere l'attenzione del pubblico -dalla critica del loro ma,1governo, eccita.no i se:n– timen,ti na.zion,allisti e promettono vncina Ja, liibera.z.io -· ne de'! Pa-ese da ogni influenza. .stra.n.:iera. I Tedesoh.i non si priva,no del piacere di aizzare la popolaizione· contro gli aJ.tri Eurol)e.i che tuttora detengono privilegi di oui e.sei furono spoglia.ili. TaJe spogliazione li mette fo 'lll1a condi– zione d'inferiorità che essi si ripromettono ,di far cessare al più ·presto. Nella ·Conferenza di W ash.ington il Giwpone· si è mo– stra.t.o .Ì!mprovvi.same,nte oonoùa.nte, e ha. deciso, non solo di .sgombrare la ,provincia .marittima TUs.sa, ma altre.si di a.bba.ndonare :Le antiche colonie tedeac.he da esso oooupate in Oiina. E' .stato olio g,efut.o sul fuoco del nazionalismo ci– nese. Subito ,dopo si .son '1evate le voci nel Parla.mento dli Pekino per esigere lo .sgumbro di Port;.A.rthur, e -perfino della Corea. ·

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