Critica Sociale - XXXIII - n. 14 - 16-31 luglio 1923

9!10 CRITI(!A, 80ètAl:.I smo si ·sprof.onda_e più si avvicina a loro e pì-ù si apre la sp_er-a nza di soggiogar'lo e di servir– sene ai fini delJia lo.ro faziosa dominazione p-ro– vinc;iale. D'altra parte ii fascismo parlamenta– rizzato tro va nei· c ap.i parlamentari un appoggio, · una difesa cont.ro i ca;pricci, le irruenze, le fan– tasie del fascismo anLiparlamentare del di fuori. La dittatura non mu0tre. Es sa intorpidisce, _in– grassa e diventa s,onnolenta; off.re la pace agli avV'e1~rii, rna non la libertà. La ditta.tura si di– chiaira parlamentare, ma èosl il parlamentarismo Lrion'fa conLro -il Parlamento, come il -fascismo n~sta. v:ittorioso ma con qualohe podagra monte– citoriale, cho gli spegne le qualità elettriche, no– \latricii, dinamiche di cui si ooinpiaceva. Dato che òlagiornata del 15 luglio abbia creato una situazione nuova, il ·nostro parl.ito, che non ha più da temere nè blandizie ne minawic, è ab– bastanza sereno per guardarsi. da atteggiamenti prernnceHi estetioo,gladiat,'.).rii, fondati sul clas– sico: tanto_peggio, tanto meglio I :Che il fascismo· col pairlamenlar.izzarsi si rilragga dalle violenze, dalli.~ crudeltà di delitto e di tortura, in cui è nato e Sii è ing,randito, non· può esserc i indiffe– rente; ma non è argomento per c.he noi dob– biamo andare incontro .::1.d esso per ,ciò che ess.o va verso le cose peggiori del parlamentarismo: · l'intrigo del corridoio, il r_icatto sui c;api,, la, oor– J"uzif.onesui g,regarii, l'intimidazione su tutti. Se e.sso apre le hraccia alle classi lavoratrici, que– s4~ per .giuòir.are della since1i ta dell'amplesso offerto,· non hanno che da por.re una piccola con– dizione: lta libertà; il -rip,risbino puro e semplice del c;omune diiritto statutari o d i pensare, di scri– vere, di organizza,1-s.i, di .f.ar . propaganda, ec,'C. Se la ditta.tura offre il pane (per la r'ealtà l'ol)o-' revole Mussolini ha offerto l'acqua; onde noi di– remo .... pane ed acqua), non c'è che da. rispon– derle: ottima cosa è_ il pane. Ma c.ome nella can– zone di Giorgio H_érweg, il poeta rivoluzionario, pane è libertà, !libertà è pane. Se n9, è sempre il protettorato che in politica è così eftkiente cpme. il mecenatismo in arte. lndividu~, gruppi, sinda– cati, ~lassi, nazioni. tutti aspi,rando al tutto, al– l'universale, chie;ggono di aI'rivarvti. secondo la prop,ria legge, · col rispetto, cioè, della propria autonomia, necessaria ad ognun9 per esercitarsi · a trova,re e conquistare il proprio: destino. La c;lasse operaia h-a un suo dbStino· da conqui– sta-re. O lo conquistia da ,;~, o. nessun pietoso e generoso dittatore -glie lv conquisterà in sua veèe .e · pe1; suo conto, dopo averla massa– crala di botte e di col:pi per punirla di avere inizia.ta 11a sua strada. Sotto ·alcuni rispetti -0 1 '01-se m eglio per :la ·-classe opePaia · soffri,re del- 1 'oppi'essione che ,godere nell:a corruzionè poli- 1,ica. Ad oghi modo ,questa è, per sua natu,r-a,- semp.re limitata a pochi gruppi che possono es– ser e fa voriti, mentre quella, ['oppressione, · è sempre generafo. Il Cesarismo non ha più ri– sorse segrete. La storia della Francia è _a:bba– stanza popola;re, e il saggio di Marx sulle lotte civil-i in Francia c;ontinua _ad r.~ere un ecce!- · lente viatico per ii più intélligenti ed istruit! ope– rai, che vi possono ritrovare tutto ciò che -oc– corre loro di sia.pere nelle circostanze presenti. J nuov-i. filosofi, che sono passati da· Marx a. Sorel e da. So.relta Gentile ·ea a Mussolini; si sfor- zano aÙa dimostrazione che, secondo i cànoni della fac;oltà, non fa intrinseca differenza. la ri– voluzione per il privilegio e wntro il privilegio; ciò che inte.I"essa è lo spli,rito, la forza ed il suc– cesso. Il i'esto è democrazia, positivismo, mate– riallismo, roba putrefat~ .. Questa lezione ·che ci fanno tutti i giorni (e col ripeterla adarna dà ol-. tra,ggi e di minacce presumono di renderla più vera) è, per loro confusione, !imentita dalla loro «rivoluzione» stessa. Il pairlamentar.ismo e. 1'a. democra2Jia sono boirgheserie àntiintellettuali, morte al pensi~ro ed aUa storia oontempor anea. Ma essi ci si aggrappano pur sempre come ost.ri - - che aOo sooglio. L'austoca disciplina del sacrifi– cio vero è della obbedienza v0ra, g:ratuita e di– snntereSS<lta.,ad un capo, ad un Principe -che ha (da chi?) l'alta autorità di trarre le turbe alla fe– licità in ter.ra ed alla salvez,za in cielo, non li rende inaocessibili alle p,iccqle giooe qella vanita ,elettoralis.tica. Es.si sprofonda no nella palude parlamentare, ma non riewe lo.ro [a dimostra– zione del superamento spirituale e storico del- nstituto. · 1 Il nostro domestico dittatore ha pure qÙaléhe soggee;ione del! ·estero. Gli Alleati sono parla– menta.risti ad oltranza. e non è comodo a lui fa,r i oro intendere che l'Italia. ne ha superate le fOI"– me della civilbà. politica. L'Iµghiltorra dà l'esem– pio di una politica. estera che si svoLge in un dialogo quasi quotidiano tra il Governo e l 'Op- - posizione, capeggiata da •un socialista.: Ramsay · Macdo nald. L a Francia, presa tra il blocco na– zionale c.he muore ad ogni elezione paraiale e ·u blocco delle Sinistre che si avanza sul terreno perduto dal p:rimo, continua a.dare l'ésempìo di un 'attività parlamenta:re potente, conducendo di • fronte e nello_ stesso tempo -la politica estera, la · riforma scolastica terminava l'altro di; essendo cominciata 1'8 .giugno dello soorso anno e .I"ip,resa l '11 marzo di quest'anno; è continuata. 19 sedlute, per finire dopo ·una giornata campale,_ divisa in una seduta der matlJino, del pomeri,ggio e della sera, con un· volo che dava la vittoria ai' classici– sti· capeggiati dal Ministro V. Bèrard contro i ., classicisti modernisti diretti dal Leygues e ap· poggiati daile Sinistre. Magnifico torneo tra le umanif.ivintransigenti e i .diritti della scienza, della tecnica e delle hingue moderne. Tema eter– -no, ··tema inesauribile. L'ultimo scontr-0 ll'a il - Bèrard da una parte e il Ley.gues, Herriot ed il nostro- comvag·no Braoke,. che sa il greco come il fm.nèese, ·!evò a cime eccelse il dibattito. Se . nella sua melanc.orllic;a.e solitiairia dittatura di Mi-. nerrva l'-on: Gentile avrà il tempo di gettare una occhiata su quel dibat.tito, .apprenderà con certo ;uo 'Stupore -come un· Parfamento sia· ancora il campo più vasto e più proprio per sviscerare le .questio~i essenziatii della vita e ~ella coltura di una !Nazione. Ohi non ha il Duce avuto la com– p-iacenza di ,rioonoscere che il Parlamento in– tanto c'•è e i Consigli tecnici che debbo~o sosti– tuirlo non c·i sono ancora, per grande foM.una di tutti coloro che sanno come la· politica hon si identifichi· mrui col partiùO'lairismo dei piccoli e .grandi uomini della tecnica, -e che la competenza. deHa p·olltica è una oom~etenza 8: sè, che non. ha

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