Critica Sociale - anno XXXIII - n. 5 - 1-15 marzo 1923

éliùlfkA .8ociAU -· ...... ..;. Per merito suo il fascismo evitò due scogli: ,uno contro il quale il suo romanticismo patriottico lo portava agevolmente, voglio dire lo scoglio ·di· una politica estera aggressiva e megalomane; l'altro, non meno pericoloso, di una politica effettivamente antioperaia. I fatti· e le condizioni indicate sono, a mio avvi– so, le cause realmente, e direttamente efficienti del rnot? e dell'avvento fascista. Ma se vogliamo ora sollevarci ad una c.onsidera– zione più alta del fenomeno, ricercandone non più le ragioni immediate, alla vist? di tutti, bensì .la sua ragione ideale, possiamo e dobbiamo chiederci se.. per avventura, quello che accadde· non sarebbe ac– caduto ugualmente, almeno nella sostanza, anche senza camizie azzurre e nere, senza Mussolini, sen– za incendii di Camere del lavoro, senza «'Giovinez– za, giovinezza » e via e via.· Infatti, ,è proprio così. Abbracciando con un solo sguardo 1o sviluppo del movimento e della dottrina socialista dai suoi pri– mordi ad oggi, noi lo vediamo. quale diretto antago– nista e contraccolpo del movimento e della ctottnna liberale. Sono due tigli del medesimO letto, con– giunti fra loro come il corpo e là. sua ombra. Quali sono, infatti, i capisaldi del liberalismo, ri– dotti alla loro espressione più semplièe? Questi. .. Lo Stato forte nel campo politico, forte nel senso che esso rivendica a sè quanto' riguarda i rapporti politici, giuridici, culturali fra le persone, ed è cosi custode inflessibile del diritto contro ogni prepotenza, di individui e di fazioni; e debole o, per .llleglio dire. asse.nte nel campo economico, ·nel senso che esso· tende ad immischiarsi il meno possibile nei rapporti d'interesse fra i singoli, e meno che. meno poi in tutto ciò che ritlette la produzione e gli scambii, co– me il saggio medico,· che lascia operare la natura,. dov.e i rimedii e le- medictne possono fare più n'!alc che bene. - Quali sono invece i capisaldi del socialismò? L'op- posto. Bisogna però distinguere. _ Ideologicamente, il socialismo, alla dottrina libe– rale dello Stato forte, nel campo politico, oppone· la - dottrina dello Stato annichilìto (anarchism6) e, alla dottl'ina dello Stato assen~e in economia oppone 1~ dottrina dello Stato onnipresente (comunismo). Non ideologicamente, invec:e, ma di fatto, cioè colla sua azione pratica, il socialismo riesce, da una par– te, •a imporre allo Stato borghese il riconoscimento della libertà di associazione• e di riunione a scopo di· sciopero e; dall'altra, ad ottenerne- l'intervento per moderare çon diritto di imperio .il..troppo libero e crudo sfruttamento· del lavoro ad opera del ca– pitale. Poniamo adessO che non ci sia. stata la guerra, che non ci sia stato fascismo, che non ci sia stato Mussolini. E' temerario il supporre che, rispondendo : in massima la dottrina e la pratica liberale dello Stato forte in politica .ed assente in economia ·alle presenti ~ondizioni dello spirito u,mano, della civiltà, o come altrimenti si voglia dire, sia naturale il ri-· sorgere di un neo-liberalismo, ossia di un .liberali-· smo il quale, avendo accolte d'emblée tutte l'è richie– ste ragionevoli, cioè ·pratiche e possibili, del sociali- .smo, respinga facilmente e vittoriosamente il resto puramente ideologico del !ìUO programma? E non è naturale anche che il socialismo, r,idotto alla sua parte soltanto ideologica, si trovi in tal guisa al- quanto disorientato e confuso? · - Istintivamente il socialismo ~enti questo allorchè, BrbliotecaGin6 Bianco ad un certo punt.o, si attaccò disperatamente a.l pa– cifismo, mirando al tallone d AèrnUe del regime bor~ ghese, .cioè alla funesta follia unperialista_ e r:µilita– ristica. lVla purtroppo il neo-l1bera11smo, nelfa sua odierna eflilnera incarnc1,.1ione fasc1sta, ha par-ato il colpo, sfogando la prnpna esaltazione patrwttica iu parole e discorsi, ma guardandosi bene dal prende– re, in mater,ia di politica estera, atteggiamenti da spacca.111ontagne e da attaccabrighe. · · Conclusione: Avendo il neo-liberaHsmo accettato ✓quasi tutte le rivendicazioni socialiste, sia per ciò che ri:guarda lo Stato in politica, sia per· ciò che ri– guarda lo Stato in economia e perfino, come si è visto, le vedute socialistiche in materia di politica es,era, i casi sono due: LI tale neo-libe11alismp si nrnntiene rigidamente in questa .linea, ed allora .i socialisti possono consu– larsi del dispiacere che altri, anzi avversarii acerri- ' mi, attuino il programma minimo .socialista, pen– sand0 che in tal modo essi evitano una grossa iai– tura. Quella cioè di trovarsf un giorno nella necessità di rimangi arsi al potere molte idee e promesse e di dove.re ·magari lottare asp·ramente contro u Spar– taco », ed essere, come i u Scheidernann » ed i u No– _ske ,,, gli 'assassini .dei proprii commilitoni, di nul– l'altro colpevoli che di .avere troppo sperato e cre– duto. O il· neo-liberalismo \fascista) devià, sotto la pres– sione di interessi unilateralmente borghesi, dalla sua immanente essenza sopra descritta, ed allora i suoi ·giorni · sono contati. Ad_ esso succederà o un partito borghe~e più genuinaménte neo-liberale (in , quanto è chiaro che il liberalismo può, dal suo capa– ce-grembo, partorire ancora molti altri gruppi e fra– zioni) o, in difetto di questo, il partito socialista o aqneno un partito socialista (cioè 'di cfestraì. Questo perchè, eggi co·me oggi, se è possibilissimo, e i fatti lo dimostrano, governare contro .il socialismo, è estremamente improbabile, e i fatti di domani lo dimostreranno, che si riesca a governare contro ed in odio al proletariato.. FRANZ \VUSS. ''Sardegna,, I • Con questo titolo Angelo Omodeo Pl!bblica, nel fa– scicolo 15 fe,bbraio dei suoi magnifici Problemì ita- · ' liani (1), unà monografia, la cui portata va molto al di là di ciò che il· titolo indica. Vi si tratta, sì, della Sardegna, ma,· implicitamente e di sbieco, an– che dell'Italia,' anche ... dell'orbe terracqueo. Tento di chiarire il pensiero. Per quale ragione la Sardegnà, gia granaio di Roma, è oggi· l'isoDa· infelice, la più desolata e desolante regione ·d'Italia? Per qual motivo la po- - polazione _- 866.6d1! abitanti , ;vi J1aggiunge: a ' stento i 36 per chilometro quadrato, mentre la me– dia nel Regno è 130, in Lombardia 211, in Liguria · 248 - sette volte tanto! - e,. in talune zone inten• - sivamente coltivate, tocca i 1500 abitanti? i:nentre la germana Sicilia ha una densità demqgrafica quin– tupla, e ne ha una più che dopp~a la squàllida Ba; silicata? E perchè questa popolazione, così rad!!,, è altrettanto misera·- miseria, inciviltà e scarsezza di popolazione si· associano sempre ~, è afflitta .da ogni specie di morbi 1 con mortalità •formidabile o in talune plaghe il 98 per cento degli abitanti è malarico? Perchè rielle diverse zone: cotest11, avari– zia di gente sale da 93 a 22, ed è minore sul monte ~--~-- -~ . _(1)Quindicinale - Ro~',,,, via ·NapoÙ, 64 - ~o L. 100 .• Fr.• 8ClCOlo L. 5. . -

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