Critica Sociale - XXXIII - n. 3 - 1-15 febbraio 1923

4,8 énitìèA ~ociALE' Ciò che • SI stampa_ G. VoLPE: M ovi'lllPnti,religiosi e sette ereticali nella società me– rz.ioevale italiana - Editore Valleoohi, Firem,e, Trattasi di un argomento, sul quale anche uno storioo ·di gran polso non avrebbe potuto scrivere oose di interesse su– perlativo. Gli è che que;;te variopinte eresie medioevali, (va.– riopinte più alla ~uperfìcie e nei nomi, che nella sostanza) questi catari, patariwi, fraticelli, -dolci·n,iani. valdesi, oono, sto– ricamente parlando, una cosa piubtosto triviale e piatta, O, in altre parole, quel tanto che ne sa la gente comune, for– nita di un minimo di infa,rinatura storica, coglie abbastanza nel giusto, e non può ricevere che un maggiore ribadimento e ohi.arimento da un libro, che ne tratti diffusa.mento ed ex profe.~so. Non a.c<."ade qui, ciò che, per es., avvienè negli studi sull' « Origine del Cristianesimo » o -sulla « Storia delle Re– lig-ioni ,,, dove, ad ogni passo, tocca. al comune lettore di fal'le solenne sacrificio di .inveterate sue opinioni o di gettare Sgu,ardi stupiti su orizzorlti dello spirito che gli erano ignoti. Cho questi catari, patcirin,i ed altre sette ce l'avessero più che altrn contro il clero oppressore e corrotto, ossia ohe i loro di.scretamente poveri interessi spirituali siano stati .in più che diretta dipendenza dai loro interessi economici o in genere dalle loro aspirazioni materiali, è cosa risaputa ed è an1.i uno doi punti topici, in cui la dottrina marxista della. interpreta– zione materialistica, ,!ella storia. ha potuto trovare una, delle suo applic-azioni più ag-cvoli o facilone. Così non riuscii·à una sorpresa l'apprnndere, dal libro del Volpe, oome la, Chiesa fosso a.ssa.i pronta a denunciare come eretioo chiunque, pur lontanissimo da ogni vera eterodossia, in materia di fede, si adoperasse, sul prosaico terreno della vita comunale ed eco– nomica, ad arginare gli interessi, ·i privilegi, le inframmet– tenze do] olern o di, Roma. Forse vi era un sol· punt~ il quale in siffatta materia desse' agio all'.Autore di sfa.tare un pregiudi-zio e togliere da una falsa strada la mentalità di un lettore di media ooltura storica. Infatti la mentalità anticlericale e rivoluzionaria, che la ,,diema c1Jm111u11-i., opinio ha ereditwto da.I secolo XIX, ci porta generalmente a vedere, in quei setta,ri medioevali, i pre– cursori troppo prematuri, e perciò sfortunati, delle duo grandi rivoluzioni, seppellitrici del Medioevo, la Riforma protestante o l'Ottantanove. In realtà non è così, o a.Imeno non precisa.mente. Nel '200 e nnl '300 la Chi~a può dirsi alla. testa del progresso. Le sette non sono propriamente « roo.,zionarie », m·a. certo il Pa.– pato - non fosse che per ,aver promosso l'alta e media ool– tura, e provocato quell'antagònismo politico ooll'Impero, che fu la vera origine della libertà comunale, ba.se di tl!tte le altre e impedimento p'recipuo al tra.sformar<ai dell'1mpero in una Monarohia assolutistica ,alla maniera. dell'Asia - fu B49aÌ più << progressista » di coloro, la cui più alta ambizione si arre– stava a non voler paga.re le decime. In questo pun.to il Pareto, nel suo magno ~ Tratiato di So– ciologia », ha osservazioni acutissime, corredate con dati di fatto, pre-Liosi. Non coel il Volpe che, intorno ad una. que– stiono così capitale - e, eia. detto fra, parentesi, così nell'or– dine <li idee del Croce, d-el qu,ale egli volentieri si dice disce– polo - non ha. se non qualche insignificante a.oceano, mentre riempie invece la sua trattazione di una moltitudine di _re– ferti, particola•ri di mediocre import1rnza. FRANz w~1ss. LUIGI FEDERIOI: Saint-Simon, oon prefazione del senatore prof. GÀETANO MosoA - Napoli, Morano - 1922. Il pensiero politico cli Saint-Simon n;n è ·certo dei più chiari e limpidi; riooo e oonfuso, più vasto che profondo, esposto in opere numerose, seppur generalmente brevi, in uno stile entu– siasta ma fiacco e per lo più soolorito, non è nè attraente nè facile. Sempre' agitato, irrcquietò, come quel suo avo che, irritato contro -Luigi XIV, miraJ:,ilmente descrisse nelle pu~– genti « Mémoi>-es » la. corte del Gran Re, non ebbe mai 11 tempo e l'agio di esporre ordinatamente le sue dottrine; il materialismo degli illuministi si mescolò nella su& mente a uno storicismo di tinta hegelia.na ; si meScolò, ma non si fuse, e questa mancata ·sintesi è ciò che' rende coeì inorganico, quasi direi incoerente, il suo pensiero. A questa somma di a.ddendi eterogenei si aggiunga ancora un profondo senso religioso, il carattere certamente più oostante del suo sistema., e si a.vrà un'idea della •confusione che rende aspra la lettura, delle sue opere. Quando vi.Iole stringere il suo pensiel'o i-n una formula, questa riesce vaga e incerta oome quella famosa,: A ciascuno secondo la sua capacità, a ogni capacità secondo le sue oPere. Il Federici, in questo· suò nuovo pregevolé làvoro, gli ,attri– buisce molta filosofia, molta più di quanta probabiJmente ne ebbe; anzi, basandosi su certe sue concezioni del progfesso o deHa storia come attività., ne vuol far quasi un hegelia.no avant-lettre; eppure è certo che SaintrSimon non aveva risolta in sè l'identità hegeli.ana di razionale e di reale, chiave di volta dell'intero sistema; altrimenti non avrebbe scritto delle utopie, oome non ne scrissero Bi-sma.rck e Cavoui, che vera– mente « sentirono • quell'identità. e fecero degli St-ati ·rea:li, non .delle « monarohie industriali » alla Saint-Simon. Il cui merito maggiore fu senza dubbio questo: all'indomani d~lla BibliotecaGino Bianco Rivoluzione Fr;aneese, quando -tutte le cla.ssi non si eràno asse– state nè ancora. un nuovo ordine si era oonsolidato sulle ro·· vine dell'antico, egli comprese che la forza dell'avvenire sa– rebbe stata l'industria., non più- l'esercito, e .ohe quindi 1JU una gerarohi,a, industria.le e non più militare avrebbe poggiato lo Stato futuro. Da questa sua intuizione così profpnda e vera derivano le sue famose teorie sul Papa industriale, sul Sin– dacato dei produttori ohe il Federici chiama argutarneute la. Internazionale dei capitalisti, eco. T"utte pure utopie, che non brillano nemmeno per la. fantasia o l'audacia ohe ne ha rese. celebri altre; Saint-Simon non era. poeta; e -tutta la sua filo– sofia si esaurisce nel costruire analiticamente lo Stato futuro ·descrivendone le più piccolo partiooluità costituzionali e am– ministra.ti ve colla stessa puerilità con cui Wolff deduoeva a · priori dial concetto puro .la forma: e le dimensioni ohe devono avere le finestre. Saint-Simon si ,basa su di una veduta pro– fonda e sana della storia, ma • i sistemi politici e sociali, ohe su questa elabora, sono del tutto fuori della storia ». Il si– stema di Saint-Simon è oome una complicata macohina di cui ogni ruota. si ingrana benissimo ooll'altra, ogn.i trasmissione è ben congegnata., ma, nulla provà, che possa. esser messa. i.n moto; è, come del resto tutte le utopie, un bellissimo appar– tamento cui manca &olo l,a scala per arrivarci. Con ciò non si vuol dire che il suo pensiero non abbia. alcun valore; Saint– Simon è prodigo di, aforismi, di osservazioni acutissimo, quale quella, notevole per l'epoca sua e in cui è in germe il mate– rialismo storico: « L'economia politica è l'unico fondamento della politica ». Ma in complesso il sistema è debole; nè ha potu.to più risollevarsi daUa critica acuta e stringente e lieve– monte ironica che Marx ed Engels ne han fatto nella 3• parte , del Manifesto; per Saint-Simon; come per gli altri socialisti critico-utopisti, « la sto1,ia uniVorsa-le del'l'avvenire si' risolve nella propa.ganda cd esecuzione dei loro piani sociali .... Basta, seoond,o essi, capi.re il loro sistema per riconoscere che è i-I migliore possibile ordinamento. della migliore società possi– bile ». :E:, cioè, rooeo, ottimistioo, _.fiduciosamente calmo, mentre il vero socialismo si, impernia,. colle sue teorie del plus-valore e della lotlta di classe, su ù.nà visione della vita essen.zial– mente drammatica., spesso tr,i.gica,. Nemmeno il Federici, sebbene spinga la benignità verso· Saint-Simon, sino a dire eh~. se in gioven/,ù rovinò il suo pa– trimonio tra 'le donn·e, i banchetti e il giuoco, lo fece per raccogliere osser)'azioni e materiali per le .sue beorie, si na 1 scondte le molte e non lievi contraddizioni del suo pensiero. Nean_ohe sempue rieooe a. ohiarir,le; si la.sda sfuggire va,rii errori, ohe forse a,vrebbe tolto in una più a.courata revisione· dimentica che l'opera. più importante e duratura di Saint– Simon fu il' movimento eh.e da. lui prese il nome. e non le poche opere che ha lasciato, e in conseguen,,a trascura com– pletamente quella foll-a di discepoli oh!3 riordinarono e or,ga– narono ,iJ pensiero del maestro. C'on tutto ciò, e• nonoota.nte l"aver negletto qualche fonte e Jo sti-Je u,n po'. prolisso, il libro si legge oon ,un certo interesse e colla, crescente, curiosità di seguire a.ttraverso le sue ingegnose oontraddizioni questo so- gnatore a. oochi aperti. · A. Annate ·arretrate di Critica Sociale La-Direzione di CRITICA SOCIALE ha disponibili alcune raccolte della. Rivista., rilegate in· tela e .oro dall'ann.o 1904 al 1914 inclusivi, a. L. 30 il volume, f.-anoo d{ ·porG?, , • A ohi faccia a,cquisto di I tutte le 11 annate, soorit; del 20 % (L. 264 invece di L. 330). ' Vi sono a.noora alcuni eBemplari - gli ultimi - anche delle seguenti annate:_ 1892, 1893, 1894, 1895, 1896, 1897, 1898-99 (vo– lùme unico), 1900; - e inoltre: 1903, 1915, 1916, 1917 1918 1919,,1920. Ciascun!' annata, rilegata come 'sopra, e fr~;Ìca di porto, L. 50. • ' ' ' · La prima. ann;ata (1891), il 1901 e il 1902 sono esaurite. Stia.mo vedendp _se _ci riesce di ra.cimolarne qualche esemplare, anche valendoci d1 numeri usati. · ·, -,. Le u"ltime due annate (1921 e 1922) rileg&te . o fra,nche di porto, L. 30 ciascuna. . Si ricomprano., purchè in buono stato di oonservazione, le annate 1891 (1• annata), 1892, 1893, .1894, 1895-,1896, 1897, 1898-99 (un solo volume), 1900, 1901, 1902, 1903, 1915, 1916, Ì.917, 1918, 1919, bonificando per ciascuna un semestre di abbonamento, · oppure a prezzi da convenirsi. Gradiremmo, per completare alcune oollezion4 ria.vere i -se– guenti numeri sciolti: 1893, N. 1 - 1896, N. 2 e 3 - 1898-99, N. 12 - 1914, N. 20 - 1915, N. •19 ,- il.916, N, 4, 9 e 14 - 1917, N. 2, ·7-8 e 21 - 1918, N. il, 7 e 14 - 19111,N. 2, 3, 6, 9, 10, 14 e ·19. ' Il presente annuncio annulla i precedenti. · Offerte e commu,ioni, con vaglia; e,clu1ivamente alla, Dire– zione di CRITICA SOCIALE, Portici Gallerw-, 23 --MILANO. 'RtGAMONTI GIVBEPPII, gerenie-r••P_oma.bile. St&t.. Tip, • LA"PUIODIO.l ~MIWID.l » - Via.':n.t.-va, 17 .--Milan"

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