Critica Sociale - anno XXXI - n.12 - 16-30 giugno 1921
, I Critica . ' ciale '.. RJVISTA : QUINDICINALE .DEL SOC[ALISMO ·I _ N~l Regno: Anno L. 24' - SemestrA L. 12\- Àll'È.stèro: Anno n, L. 1 26,60 Seml)stre L. 13.25' .. DIREZIONE: Mi,lano - P~rUci G~llerla, 23 - AMMIN.ISTRÀ?IONE: Via. Om~noni, 4 - Milano Anno,, XXXI - N. 12 Il· Numero separato Lire UNA _Il I Mi)aflO, 16-30 Giugno 1921 S01\-1:l'v1A RIO Politica ed At~ualità. A v, 1 isa!1lie (C1.A1,1010 TR&vEs). • Oome impiegare la nostra. fo1·zà (G10VANNJ Zrnonnrj, Il Urrore bianco in prl)vincia di Fer1:ara (LE ORGANJZZAY.IONI 'PERRA- RKSI E· Là (JRITICA Soc1Amr.). Il problema.. tlegli impiegati (lL ·V1rn;;). , Lii proporzionaÌità vera efalsa (Prof. n. MAZZO'l"TO), . I La Fra"cia e le indennità tedèsche, II (CESARE SrELLANZON), Un Impero in.pericolo (lf'RANCEsco Cwco·rT1). Letteratura, Filosofia, Fatti soci-ali. Oiò che si st'->'11pa: La vita di Cristo di o·. P.AP1N1 (FnAwz WA1ss). AVVISAGLIE Chi non fosse istruito della trama degli ul-· timi avvenimènti, leggendo il discorso della Co- . rona per la nuo~~·1egislatura, tutto soffuso di un bel patrio.ttismo storipo-militare, coµie nn componimento di licenza liceale-; ndn immagine– rebbe mai che il Paese esca dalla più terribile, dalla più imanguin13-ta lotta elettorale. Non un'al– lusione, non una parola sulla ragione occa-,iGmale· del dis'.!òrso; sulla consultazione popolare, s~lle indicazioni da quella emerse; nulla. Il discorso ben potrebbe aprire la seconda sessione della • , legisiatura o anche· la terza; chi !le ne accorge·– rebbe? Il governo non ha neppurè tel'ltato di fissare un rapporto· tra la sua Relazione al 'de– creto di scioglimento -alla Camera e il discorso per la ricouvocazic:me, al fine di stabiliF-t:iquanto l'esito elettorale ahbia, risposto agli . argome11;ti in virtù dei quali si era lane.iato lJappdlo al Paese. Cotal reticenza -è già la condanna de1 Governo la più assoluta, pei-chè' viene dal ·G~- verno stesso. '- · · In questo terribil e e_forse anacrohisti~o po– tere della Corona di g iudica.re se. la Camera ri– Aponda ancora alla volontà del Paese e di , sce– glieré tra la· Camera·che non vuol essere disciolta e il Paese che si presume non la riconosca più comé adeguata espressione della sùa ariima e chieda una nuova rappres~ntanza, il Governo che propone alla Corona lo scioglimento deve éssere pron.to a ritirarsi non appena il .Paese, rispon– d endo, elegga un:a ·Caniera conf9rme a quella che -il' Governo aveva denunziato non ·risp_ondeut,e· · alle Hecè11sitàpolitiohe e wlle itJ>ten.zjonidel !Paese. In un simìle g~aoc© il Governq mette per pòsta le s11e d'illlissioni 1 necessarilimente ;. se perde,, :non loteca G1t10 Bianéo ha che nn partito: pagare! L'on. Giolitti 'non . lia avuto 'questa sensibilità; e non "ha creduto di pr~sent-arsi dimissionario, ma il proprio im- 1 barazzo di- fronte all'esito elettorale ha sufficien– temente m:ostrato consigliando il. re.,. a· parlare, , pe~ prudenza, d.'altro ... JD 'si accinge a governare · ' , con una Camera prevèntivamente proclamata in– 'kovernabile pèr il-.modo della sua eompos.izione · e della distribu~ione numer.ica dei . ~uoi. par titi. . · Ma è vana s:chetmaglia; ma è .un· pa~ i.do ·, differimento che il condannato chiede all'esecu– zione della sentenza. Il discorso della Corona; che non ha il coraggio di sviluppare . le 'linee program:r;natiche accennate nella Relazione d~l decreto di scioglimento, diventa un discorso vacuo, retorico, reticente, per il· quale tutti_, i partiti si mettono in diffiilenza -e, sentendo il tremare del Gov~rno, si imbaldan~iscono ad ·atta?carlo, a :i;-o- YeséllarJo,. · - I « popolari » non· eschtsi - per_ quanto ai '« popolari » il discorso, che ,c.érèa un' appoggio per il. Governò oJtrt3 lo sfasciato blocèo li):.ie,rale, dia i\r pegno Ì! due soli accÉmnì concreti: 1~.. pa_– ritÀ di- trattàmento delle 0rganizzazioni · confes~ 1<ic>nali con quelle neutte e la libertà nellà scuola. Ma sono questE: concessioni già scòp.tate, la prima, · fin dal Ministro Nitti ;, la seconda; fin dall''iwven– to al ·potere' dell'on. 'Croce. È la pri:r;naperde importanza rn'ano mano che le -6rganizzazioni 1 bianche perdono, nell'istintiva proletaria, che si sviluppa, 'il • carattere di .concòrrenza cr_umira A.lleorganizzazioni rosse,, che esse recavanò quando furono primamente, promosse dai conservatori; · r la i:,econ1~ avvince meno i « popnlari » al Go– v·erno di· quello .che distacch\ dal Govel'no le Si– nistre. Inoltre, le organizz!!,zioni bianche, srl ter– re110 dell~ 1otta economica contro il padronato agrario, si sentono. ora senza mis11ra piµ minac· ciate del fasi:i-smo governatì. vo che dalJe .organiz– zRzioni rosse, su cui ·si abbatte più ferocemente l'oµpressiòne fascista. La s_toltezza crimino$a df'l · 'G!overno, che volle le elezioni fasciste per di– stru:ggere i socialisti e per ridurre. i « popolari t nel proposito di costituire una. compatti!, mag– gioranza liberale-nazionalistR., non si riscatta, dopo l'insuccesso elett.orale, con le comuni cou– cessi oni., le quali non bastano a fàrgli superare_ la situaziop_e. Questa è tutta dominata <lall'orrore dAlla guerra,. civile, inutilmente· dal Governo re– cata all'estremo nelle elezioni, contro Ja quale in: tempo u-~ile_ il G?verno ~r.a stat? diffidafo perc~è alle: elez1om-trad1mént0 rrnunz1asse, Il s1lenz10· del .discorso della Corona ~ntorno ·11_. Òiò è quello 1 c~e lo confessa necessa:riani.e~te fqori della nuova , .,, I < I ./ . \'
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