Critica Sociale - anno XXXI - n.2 - 16-31 gennaio 1921

I' Criti ca Socia! e RIVISTA QUINDICINALE- DEL SOCIALISMO \ Nel Regno: Anno L. 24 - Semestre L. 12 - All'Estero: Anno It. L. 26,50 - Semestre L. 13.25 I DIREZIONE: Milano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenonl, 4 -· Milano Anno XXXI - N. 2 ~11 Numero separato Lire UNA· Il Mi Iano, 16-31- Gennaio 1921 SOMMARIO A che risponde cotesta voluttà. di scissio~e 6he accende la confusione e l'ira nel campo socialista? Ad Politica ed Attualità. una necessità di dottrina? No. Perchè trenta anni di storia del nostro movimento dipano che esso vive e si Saluto a! Congresso (CLAUo,o"rnEvEs). , 3nima utiliw:ando il tonfluire delle variazioni dottrinali ll Ma11,ifesto di Be1·na (Ls CRl'l'ICA SoCIAr,E) · \ che esso armonizza nelle deduzioni dell'azione 1iratica. , .Alartcff contro Zinowieff, e l'antitesi (1·a socialismo e bolscevismo (Prof. . RoooLFo MoNoo1.Fo) .,., • ◄ '.Ad una necessità nuova dP.ll'azioné 'pratica? No. Per- Alcu11i r,,ttort e aLcuatiinsegnamenti dtlla situazione di Bolog>!a (P cof. chè, se questa ha per obbietto l'immediata violenta G1ovANN1 ZmoR01). conquista· del 'potere da parte del proletaria_to sopra la Per un libro di luce e di verità: Al lettore onesto (F11.1PP0 TuRAT1). borghesia, cotesto postulato richiede per intuitiva n 1 e– La Russia com'è: ,'l'qtta la terra ai contadini!• (.fine) (GnEGOR10 cessità l'unione di tutta la massa lavoratrice .. E, se NoFm e FE;;NANDO PozzANt). · • la rompe p~r insnperabili ragioni di-dissenso sulla c~n- L'or,qcmizzazione etonomica in Russia (Prof. FAusTo PAGLIARi). venienza dell'immediatezza dell'assalt.o, còri tale rotturo; Saluto al Congresso Salutiamo con fervore, il Congresso socialista che apre oggi i suoi lavori. E un Congresso pieno di fati. Nel suo grembo tiene il destino del proletariato ita– liano per un decennio, almeno: rnagnwn aevi spatium in un tempo di cosi rapidi travolgimenti. Il punto a cui sono sospesi tutti gli animi è questo: Salvei·à esso l'unità socialista, o, se già può essere cosa giudi– cata su di ciò per la decisione della frazione comunista ostinata alla scissione, salverà esso l'unit,à proletaria della Organizzazione? Con tutto il cuore noetro noi l'augnriamo. E' per qùesta unità che noi siamo presti a tutti i sacrificì, è per essa che reggemmo alla raf– fica avversaria ed accettammo mortificazione e disci– plina quasi chiesastica. Nessun maggior ·dèlitto vedia– mo che portare la divisione tra le file del proletariato mentre, come ora è manifesto anche ai ciechi, la borghesia italiana ,.si unitica e consolida le sue posizioni dopo la bufera del primo dopo-guerra, quando, umiliata e vinta di!,lla sua vittoria, era pronta a tutte le concessioni, che noi non sa,pemmo esigere, ipnotizzati dall'idea mas~ simalista. ' · Il grande dramma nazionale si chiude a Fiume con la riconciliazione di tutte le frazieni borghesi con– tro il socialismo. E la ·crisi economica, fatta di mo– neta svalutata, di mercati chiusi, di difetto di materie prime e di carbone, di disoccupazione operaia\ di pre– cipitazione di titoli e di fallimenti industriali, rinserra i vincoli della solidarietà politica borghese e militare contro di noi. La nostra divisione si profila come l'ul– tima_ vittoria ·del ripristino dell'unità borghese. Chi ne dubiti getti uno sguardo alle cose di Francia che augu– riamo ancora non siano lo specchio precostituito delle · cose nostre alla vigiJia di Livorno. Colà il blocco na- -. zionale di tutte le reazioni, di tutte le insaziabili avi– dità della vittoria si allieta della rovina della grande opera ·di Giovahni Jaurée, della fine dell'unità socia– lista francese decretata a Tours e del violento divor- zio tra il Partito socialista e la Confederazione Gene– rale del Lavoro. Ah! come deve godere e ridere in cuor suo il sinistro vegliardo, Père la Victoire, Cle– menceau, nel suo volontario esiglio in Estremo Oriente! lioteca Gino Bianco - rende a priori l'assalto più difficile o lo vota alla di– sfatta. Cotesta febbre di scisma non è un prodotto spontaneo deHa compagine del nostro partito; è un'im-' portaziorn, appassionata di vedute malamente teorizzate, che esprimono torse calcoli politici del Governo di Mo– sca, il qnale, nella gigantesea lotta per la sua salvezz~' contro le insidie e le guerre della ,Intes::i,,deve credere· utili tutti i tentativ.i rivoluzionarì, quali· si siano i _ri– sultati che possano ottenere, purchè, scoppiando all'in– terno degli Stati componenti l'Intesa, aumentino i loro imbarazzi. Ma noi già, molte volte scrivemll}O qui ed altrove che, ferma la nostra irretrattabile adesione alla Terna Internazionale, dovevamo riserbarci di giudieare della maggiore validità dei mezzi a nostra disposizione per serV'ire utilmente la causa sacra della Rivoluzione russa. E tempo fu che noi avvertimmo, ed a Mosca fu avvertito, che l'a!i)plicazione integrale di lina pos– sente azione parlament~re, e tanto meglio se inter-par– lamentare ~ociallsta, volta a premere i Governi del– l'Intesa alla pace e al leale riconoscimento e al più intimo avvicinamento politico ed econpmico con la Russia, poteva dare frutti assai' più fecondi che non immature sollevazioni destiuate ad essere soffocate nel sangue e-nella reazione più feroce, come toccò alla infelici;sima Ungheria, dove t.uttora la forca continua J.1/- sua, 0P.El[aqi i~fernale rappresaglia. · Con ciò abbiamo gia implicitamen_te detto il cu©re nostro sopra alcuni dei punti più disputati. Siamo per l'linità del Partito socialista, rivendichiamo il suo no– ·me immacolato in brent'anni di buon lav-oro idealistico e pràtico, ri voluziooario e riformatore; teniamo fede, senza feticismi e senza credere che il socialismo si in– cornicierà mai appieno nelle istituzioni parlamentari, a un'azione parlamenta~·e di denunzia, di protesta, di va– ticinio estremista, ma che sappia altresi, marxistica– mente, introdursi come uu cuneo, allorcbè l'occasione lo consenta, tra le diverse frazioni della borghesia per cavarne leggi di tntela proletaria e leggi di anticipa– zioni socialiste, cosi sul terreno economico-amministra– tivo come sul terreno politico, senza comprometteì·e mai, senza contaminare mai l' idea e il fatto di clàsse. Non facciamo ecceztoni sulla azione illegale e sopra la violenza, 1;1e ciò non sia una miseranda guerriglia di brutalit/l, crudeli e stérili ma voglia essere_lo strappo ultimo del parto di una società nuova formata nell'alvo della società antica, dopo averne assorbito tntta la vi– talità1 e pront.~ acj a~sllmernEl t11ttal'er~q.ità storica, Ma . .

RkJQdWJsaXNoZXIy