Critica Sociale - anno XXX - n.21 - 1-15 novembre 1920

Ct\ltlOA SOClAhE 385 nonima ha dato alle industrie quell'itnpulso che le hù fatte giganteggiare, e ha dato, insieme, al Lavora– tore ..i,l modo di formarsi una coscienzia ,es,a,ttadella propria forza e di <lisci,plin.arlaper volgerla alla con– quista dei propri ,diritti: senza le an,unime, la grande industrra non sarebbe, le -stesse ferrovie OO·!'lebbero molto minor oos,a ed il :proletariato si troverebbe tut- . tora in fos-oe. T.oltale !'arme insidiosa dello ,sfrutta– mento, la forma ,anonima potrà continuare a fare da motore al movimenito industria1le d,el mondo, anche se comunista o avviato ,al comunismo. Del resto, neHa forma da noi suggerita la ferrovia può davvero consi-derersi comiunizzata: il personale la controlla con dieci suoi rappresentanti, a,Jtri dieci sono design-ati dal Governo, dall'industria, d.al com– mercio ecc.: il presidente del Consiglio è -di nomina parlamentare. Basterà quindi che il proletariato fac– cia un altro passo nella sua irresistibile marcia, raf– forzandosi al Parlamento, conquisitando i Co.nsigli di fabbrica e così via, per assi-curar-si la maggioranza :assoluta nel controllo dell'azienda: e tutto questo senza scosse e senza violenz.é. E ciò vale anche nel caso in cui -si vogli,a ridurre la nostra proposta ad una semplice associ-azione.fra ·personale e Stato, sen– i.a che questo ad orti il nostro_su,ggeri-mento di_vende– re una p,arte dei titoli alla banca, all'industria, al comnfel'lcio e magari anche alle organizzazioni p,r,ole- -itairie. Ma in questo caso coriverTà statuire che nel Consiglio spetteranno posti ,a,lla Confederezione del Lavoro ed all'utente. Nell'un modo o nell'altro, il Consiglio d'ovrà essere emanazione, da unia parte del personale, dall',a,ltra, dell'utente, a mezzo degli s·va– riati suoi orga,ni industriali, bancari, commer,ciali ecc., escludendo le nomine per desigoozione ministeriale, choe risentono semp•re del vento politico che tira. Questa proposta sarà im.perf.ebl,aed incompleta in molti particolari; ma saran chiare, in ogni modo, le finalità.che con essa si vogliono é si possono raggiun– g.ere: dal'le ,alle ferrovie uin ordine tranquillo nel ser- -vizio, nel bilancio, che dovrà da passivo diventare attivo; n.eÌl>e immense schiere del personale; confe– rire .a questo vantaggi, diritti e m,a,nsioni per ,oui si sente. soddisfatto d,el suo ,Ia:voro e possa divenire· lo strumento ,cosciente della riruasci,ta economica dell 'a-_ ztertda. SIGISMONDO BALDUCCI, Contro lede[ener azioni dello suirito s cialista Tra I~ degenerazioni dello spirito socialista una delle più pericolose è costituita da quelle infatua– zioni sindacaliste, contro le quali opportunamente giorni sono l'Avanti! richiamava la parola ~el com– missario del popolo russo Miliutin. La tendenza dei singoli sindacati a convertire in interesse proprio esclu– sivo o preminente la gestione e direzione delle fun– zioni sociali, alla cui esecuzione sono addetti i loro membri, significa sovrapposizione o sostituzione di un interesse particolare a quello generale, se venga meno o si laser sopraffare il controllo della• colletti– ~;ità e delle sue rappresentanze. Non più gli esecutori della funzione servono a questa per il bene sociale, ma la funzione serve -ai suoi esecutori per il loro interesse di categoria: ibJibtecaGino Bianco Scriveva Miliufin (e ricorda l'Avanti!): « Nei pri~ mi mesi successivi alla riveluzione di -ottobre ci fu una vera ondata di questa specie di sindacalismo. I ferrovieri' stimavano che le strade ferr:ite dovevano, pe,r così dire, 3,ppartener loro e non dipender che da essi; i marinai avevano le stesse pretese per la navi– gazione fluviale, ecc. Un separatismo professionale si sviluppò ... ma il danno di un simile sistema si mani– festò subito n. Ed anche Zinowieff, nella sua relazione al Congresso Centrale panrusso dei sindacati (come ho già ricordato nei miei articoli sulla scuola), mise in luce questo lato negativo del movimento sinda– cale, costituito dallo sfrenamento degli egoismi di ca– tegoria, che non sentano di · fronte a sè l:,t remora della, coscienza generale del -proletariato, o deli_erap~ presentanze politiche ed amministrative cui esso de– lega la tutela dei suoi interessi generali. Ora è un fatto caratteristico del presente momento storico che queste negazioni tipiche del Socialismo, consistenti nella, sia p_µre invelontaria · e inconsape– vole, sovrapposizione· di interessi particolari ai ge– nerali, non si peritino di presentarsi talora ed affer– marsi proprio sotto la veste del socialismo. Tanto più , dunque vanno combattute, se si vogliano impedire le deviazioni della coscienza socialista. Quando si tende ad una società, la cui caràtteri– stica dev'essere la produzione sociale per i bisogni sociali, la preparazione delle coscienze non può con– sistere nella accentuazione di una mentalità fondata sull'antagonismo fra produttori e consumatori, per cui Ié" s'ingole categorie di quelli considerino, per. es., la navigazione creata per i marinai, le miniei:e per i minatori, gli ospedali per i medici o le scuole per i maestri. Che questo pericolo esista oggi fra noi appare da molti segt;ii. Nelle agitazioni agrarie è frequentissimo il disfrenarsi dell'egoismo dei contadini che aspirano al possesso individuale del fondo coltivato o, in_occa– sione di agitazioni 'àgrarie, nell'atto stesso in cpi Ja 0 sciano andare a male i raccolti, per piegare la resi– stenza padronale, si preoccupano però di salvare quan– to può•occorrere ai loro bisogni famigliari: egoismo che la Federazione dei lavoratori della terra cerca no– bilmente e con ogni sforzo di contenere e reprimere, ma che certi organiz,zatori, che pur si dicono massi– malisti - come denunciava a Reggio Emilia !'.ono– revole Mazzoni - non si riguardàno dal secondare o fomentare, considerando come fermento rivoluzio– nario ogni brama impetuosa che chieda soddisfazione. Cosi nell'agitazione recente dei metallurgici, se i di– rigenti della Ffom ebbero sin da principio e manten– nero in ogni .momento la sensazione che non biso– gnava creare e difendere un interesse di categoria che pretendesse sovrapporsi a quello della colletti– vità dei consumatori, molti non pensarono neppure che ci fosse un interesse superiore a quello delle due parti direttamente in conflitto. Così finalmente, le trattative avviate (e ora troncate solo per la risorta albagìa pa– dronale), per la cessione in esercizio ad una coope– rativa di minatori, di quella industria e..minentemente parassitaria (a danno del Paese, nella sua duplice ve– ste di consumatore e di contribuente), che è I'estra– zione del ferro dalle miniere dell'Elba, dimostrano che anche uomini (intendiamo parlare dell 'on. U. Bian– chi) che pur presentarono proposte di legge dirette a preparare forme di. socializzazione in cui l'interesse collettivo avesse garanzia di massimo rispetto, non

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