Critica Sociale - anno XXX - n. 3 - 1-15 febbraio 1920

34 CRITICA SOOIALE dini rappresentativi, esigendo imperi~samente la fine della guerra scellerata e l'aperto riconoscimento della trionfante Repubblica. Nell'inviluppo ancora oscuro .delle ci.rcos!anze noi già vediamo .prossima ,l'azione dell'Italia. Il voto urianime della Camera italiana, che in sostan– za non e-r.a che l'officiosa edulcòrazione stilistica dell'identico voto dell'ordine del giorno del Grup– po socialista., .deve certamente aver suscitato dap– prima un movimento di stupore e di sdegno nelle file dell'Alleanza. L'i,sp:ido Glemenceau slanciavasi di un balzo .alla tribuna pe-r invoca-re, insieme a molte ,altre tristizie, la siepe di filo di fe.rro spinato tra la civiltà di Occidente e la barbarie moscovita. Ma l'uomo, alla stessa Camera francese, dovette sembrare un sorpassato, uno spettro recante dal– !' Averno i-1suo bisbetico furore; e forse tal sensa– zione ha contribuito a spianare la via alla cospi,ra– zione parlamentare che doveva portare il Deschanel alla Pr,esidenza della Repubblica! Anche Lloyd George, che aveva p.ortato con sè da Londra a Pa– rigi il comandante della flotta e il capo dell'eser– cito brittannico, mentre rimandava l'O' Grady a Copenaghen a continuare le trattative con Litwinoff, trade,ndo la grande -perplessità del suo sp'irito - tra l'accettazione dei fatti compiuti e la risco-ssa belli– cosa con l'impegno a fondo, con tutte 1e risorse, fino -all'ultimo esterminio - dovette· in un primo mo– mento mostrare all'on. Nitti il 1 suo corruccio per il voto indiscreto-, incorriportabile da ,parte di chi sol– lecitava dagli Alleati e .consoci ,sempre· nuovi ap– provvigionamenti e specialmente di carbone. Ma il ·voto espresso· dalla Camera italiana corr~va l'Eu– ropa, suscitando una risonanza festosa, come uno squillo di ,raccolta, come' una voce di liberazione. Se si poteva dal seno del l'Intes a chiedere I.a so– spensione del blocco e la ri.pr'esa delle relazioni economiche con la Russia, segno era çhe una certa concezione di dominio era ,rotta e l'Olanda poteva ormai inardir-si -a rispondere all'Intesa, con la fierezza con· cui un tempo aveva trattato con Luigi XIV, che non si consegnano, co,ntro la rag.ione delle genti, i v.inti ai loro nemici e clie ne~suno, o imperatore o villano, può essere perseguitato in giudizio per un fatto non prima previsto dalla legge positiva na– zionale : formola essenz.iale della. codificata libertà umana che, pur tiqi.idamente· in un atto parlamen– tare della, Camera italiana -.,)a ,relazione della Com– missione per il Trattato di· Versaill es -, aveva , trovato la sua consacrazione. Il senso ri.po:;to della nota olandese poteva ànche tradursi così: Se Gu– glielmo II è colpevole per aver:e dichi.arata la guer– -ra all'Intesa che lavorava ad accerchiare la Ger– mania, quanto più colpevole non è l'Intesa di avere, senza dichiararl.a, fatta la guerra alla Ru~sia .... che· a Brest-Litowsk, calpestata, abbattuta ed ab– bandonata, difendeva ·ancora gli interessi della In– tesa contro l'Intesa stessa so.rda e cieca! Ma il diritto -risuscitava nellà ribeJ.lione degli or– dini parlamentari in quanto l'Intesa, che av,eva in– detta .la ,guerra contro tutti i principii, non aveva per conto suo saputo tener conto dell'unico princi– pio a cui tuttj ,s.iinchinano: il successo. Guai a .chi, -professando spavaldamente l'arbitrio guerresco e il culto della forza, raccoglie le busse-! A questo spet– tacolo la ·gente, soliita a ,restare sommessa, non si tiene più, si mette di buonumore e scoppia a ride– re. La tragedia volge in -atellana. Il merito della Camera italiana fu di avere colto quel momento psicologico. - E quell'intuito chiaroveggente delle cose, combinandosi. con gli impegni della Interna– ,zionale socialista, rendeva un eccellente servizio ali-a _stessa combriccola del Supr.emo Consiglio, offrendo alla di5involtura di questo la via di uscita nel mal passo in cui si era posto. BibliotecaGino'Bianco E non che il Supremo Consiglio abbia saputo in– filarl<!,con qualche eleganza. La deliberazione di riprendere « .per amore del popolo russo», i rap– porti commerciali sospesi dal blocco rinforzato, si chiudeva con la dichiarazione alquanto marionetti– stica che « nulla era cambjato nella politica .aegli Alleati verso il Governo russo», come se fosse pos– sibile coneepi,re che in tempo di guerra ed in regi– me comunista si possano avviar.e relazioni com– merciali con gli abitanti di un Paese, i$"norandone, il Governo! Il Consiglio Supremo, che tiene viva e spe,ssa quella· candida igno·ranza di tutte 1,ecose def mondo che ha dato alla ,sua tirannia• un carattere di . 'così çrudele stu_pidità, avendo udito dire della gran– de forza delle Cooperative russe, .si immaginava di poter combinare con esse dir:ettamente gli se.ambi,. girando i Commissari del popolo, non accorgendosi-_ che con ciò vagheggiava pubblicamente un utopi– stico eccitamento al tradimento di Stato, all'intel– ligenza economica e politica col nemico. Gaso con– teif!plato! Ma cotesto -stesso contegno imbarazzato e insincero della somma autorità dell'Intesa non fa che sottolineare l'importanza capitale, decisiva, de-f rputamento politico a cui essa è pervenuta, sulla' traccia delle intimidazioni parlamentari che riuni– vano la coscienza universaJe in rivolta contro una iniqua prepotenza, che in due anni non solo· non aveva saputo imporsi, mc'/-che finiva ,pietosamente,. v~-rgognosamente, dopo millanteriè sei).z-a , nomer disfatta. · Nell',evento auspicati,ssimo il ·labourismo inglese, procedendo coi suoi metodi proprii, ha,• insieme af socialismo italiano, avuto una parte non trascura– bile, poichè seppe incunearsi fra il ·chur<:hill e· Lloyd George e, con una serie di vittorie elettorali; di significato non equivoco, ,debellava la politica .inglese yerso ·la Russia ...Ora, checchè in contrario– obbi.ettino. le correnti d:i dittatura del pro letar.iator che sono oggi di moda, ,si deve· conv,eni.re che 1;5li Stati_ dem~cratici. har_mo_ almeno .questo varì~agg!or Ghe m esSI le a-sp1·raz10m ,popolan vengono più pia– pamènte alla luce, imponendosi gradualmente nella misura della propria coscienza ed intensità. Non· per nu],Ja Marx dìsti,ngueva, con tanta cura tra Staili democratici e Stati autocratici! Un effetto storico che si_può raggiungere con alcu,ni discorsi e quàl– che elezio~e. e qualche vot~ parlamentane sarà_ sem– pre. pre.fer,ib1le-ad un altro che, per lo stesso mten– to, richi-eda stragi, uoci,sioni, dissipazioni di 'rJc– chezw, -sconvolgimento di pubblici servizi, e, •.insom– ma, accrescimenti enormi e superflui de)· dolore umano, tra fiumi di sangue e di lac·rime. Chi· sere– namente giudichi., coll'unico criterio politico possi– biile, que.Jlo del ,minimo mezzo e del .massimo risul– tato, può sentenzi.are se, per· l'impegno sacro di tutti i proletariati di ai,utare alla salv~zza della' Ri~ voluzione russa contro le vogli-e e gli istinti versa– gliesi della borgh~ia dell'Intesa, hanno v,isto me– ,glio coloro che Tiposerò ancora 'le loro speranze nel- 1~ azione .elettorale pa,rl.a!flentare pol_itica per rag– gmngere la mèta magnanima, oppure. CQ)oroche a , quel fine non jntrawedevano mezz i più spediti, delle rivoluzionarie avventure sul ti.po dei pucn spa-rta– chiani o anche dell'olocausto magiaro, A nvi non sembra che si possa esita•re nel decidere. Il Par-là– mento può ancora servire alle masse cot suo fun- . zionamento più che col suo sabotamento. Se le in-– surrezioni violente non potranno, chissà ·mai per– qirnnto tempo ancora, essere aJtro che locali', non prestandosi per loro natura alla organizzazione si– multanea internazionale, e se urge pe•r tutti gli ob– biettivi dellll. lotta socialista la necessità dell'intesa · internazionale dei proletariati, tale intesa su nessun terreno si coivpirà. più agevolmente che sul terreno int-erparlamèntare socialista. Non vediamo noi che ! .

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