Critica Sociale - anno XXIX - n. 1 - 1-15 gennaio 1919

... r ìtìca . . ~IVIST .Il QUJNJJJC/N.IIL.E JJ.EL SOC/.1/LISMO Nel Regno: Annò •L. i.O --semestre L. 5 - All'Estero: Anno L. ii,50 - Semestre L; 5,75 ÒIREZlONE:Milano - P~rtlc_lGalleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenoni, 4 - Milano Anno XXIX - N. i · Il Numero separato Cent. 40 Il Milano, 1°-15 gennaio 1919 Abbonamenti cumulativi : ' veggasi nel– l'ultima colonna. SOMMARIO Po I i t i ca e d A tt u a I i tà. Esiste ii Parlamentq?, (FILIPPO TuRA'ri). Ann, nuovo, nuovi doveri'! (CLAUDIOTREVEB), Atto di fede e di speranza (La O. S. e A. D.). Le_ d-w, correnti del Partito socialista al Congresso cii Bologna: un Ordine del giorno (F. TuRA'l'I), Dal caos,borghese al cosmo sociaiista (Prof, GIOVANNIZrno1rn1). Studi economici e sociologici. · · Per !'imvosta straonU1iaria sitb capitali:: Scopi e signi{ì.cato (Avvocato G. E. MODIGLIANI). I!a,q,vento dell'Asia: Conferenza tenuta. al Circolo Filologico di Mi– •la.n~ il 4 aprile 1918, I (Avv. CESARE SEASBAno). Pel nuovo anno d'abbonamento.-·La Critica Sociale nel ·1919, Amici del giornale,.rinnovatesubito l'abbonamento e indicateciindirizzi di abbonati probabili ai quali spedire Nurued di saggio. - ESISTE IL·_ PARLAMENTO ? , . ' La cr1s1, cli cuì le ,dtimissioni irr,evocab'iJi ,di Leo-. niicla Bissolati non sono che il sintomo esteriore, è ben altro che una crisi ministeriale da rabbrerciarsi· col solito rimpasto o ,timpasl.uccio. Potnebbe, col suc– r,essi"Q'o aggrovigliarsi degli· eventi, ,diventare ,domani tlna crisi di regime, ma è altro e ben più, anche, di questo. È, chi Qen guar~li, la crìsi sLessa ,deUa guerrn, la crisi del mondo borghese che ha voluto, o tol~eralfJ, la guerrn. Che 1e dimissioni siano date a. pròpçsito ,della Dalmazia, o di Fiume, o del con– fine ìst{·iano Ò tirolese, o del Nord-Epiro o del Do– dManeso, o cli qualsiàsi allro miserabile dettaglio -lerriloriale, oppure siaci.e> c!Jle.a proposito della prio– rità della questioni generali {li orclinamenl-o futnro, giusta il pensiero wilsònìnno (lega delle nazioni, di– sarmo, libcrt.ù cl-e-i mari, inl.crnazionalizzazioni, ecc.), quale che sia l'appiglio occasionnle del dissenso, ciò che si h'aUa sustanzialn1rente cli ,decider,e è : se la guena m~mt,en;à alm.eno una parte delle promesse con l<)quali la si accreditò. presso le genti che do– veva fare sue vittime-, o se le l1;adirà ignominiosa– meì1lie ti,tte quante ; se il· mondo, che la guerra ha. già mOzzo -Oirnccàto,dovrà andare jo al fondo . . di ogni ruina, o se vi è motl'o di anestarlo a mezzo il prncipizio. Bene avvertiva Guglielmo Ferrero l'al– .fro giorno nel Secolo, che la scolla è ormai fra pace ,diemocr~lica sincera e definitiva, e rivoluzione uni– versale. Il dilemma, anche pei vincitori, si riassume nell'alLerna~iva di due nomi simbolici: Wilson o Lenin. 1~ quDsto - è soltanto questo - che si esprnne nel gesto del nostro ex-compagno. Perchè Leonida Bissolati, ,da cui la guerra ci di.stanziò e ci divise, ha credulo fermamente nella gu-erra ; vi ha c~·eduto nel senso in cui sperava che allri vi credesse e si rammaricava che non vi cre,d:Cssimo noi. Egli vi portò la sua pelle: vi portò anche quella d'altri, ma predicando coll'esempio. S,e-domani si tlovess-ccon– vincere che egli sLesso fu vittima ,d'una illusione co– lossale, peggio ancora, fu complice involonLario ,di un infame complotto ; che il ,dopo-guerra varrù l'ante-guerra, che già si fucinano 1-earmi cli guerre nuove, se ne covano dovunque i perfidi fermenti ; che l'Italia stessa, s-empre asservita alla bottegaia e Lruffalcl'inapolitica cliell' « arraffa atTaffa », la poli– tica piecolo-proprietaria -dell'arrotondarsi e ciel chi– lometro qua{lrato, la politica ,del « sacro egoismo » e dcii famigerati forfaits del "Libro Ver,cle, congiura contro il proprio onore e il proprio interesse, inclu– diencl'onel nuovo confine, a centinaia <li mila, g,enLe ,d'altra ·stirpè che nol vuole e non è 'necessaria, e rizzando barriere {li odio contro _ la espansioné dei propr1 commerci e della propria cultura; che nulln, assolutamente nulla di nuovo, <li puro, di alto è emerso da tun·Losangue e da tanto olocausto, e che i morli -del Carso, ciel Grappa, di tutti gli altri campi sànguinosi e degli Oc.eani -e,del"cielo, si levano im– precando ed invocando v.endetta.... - Leonida Bis– solati è uomo' ,da dare ben altre dimissioni che da Ministro o da deputato. In o·gni c:1so - 45 .anni di intirnitù ci auLOFizznnoacl attestarlo: egli è capace cli g:cnel'osità, ,cli fn11atisrni, cli ingenuit~t fors'anco: ma Leonida Bissolalt non bara al giuoco. Ora, in qne,:;to clueHocli cose, che dovi·à risolversi nei prossimi mesi, i socialisti- non possono av-ere che un anelito, un'angosci;:1, uria mit·a: volere, e a·do- ~ perarsi con ogni sluclio, a che i fatti smentiscan,o, nella più larga misura possibile, il loro scetticismo dottrinale cli ieri Yerso la guerra. Lo stesso odio implacabile dell'ecci_çlioe_della· rapina rnasche1 1 ata, che li pose recisamente contro la guerra, deve oggi lanciarli, ndn meno reéisàmente, contro la_supposta inanità (per quanto -da essi '1r·onosticata) della grier-

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