Critica Sociale - XXVIII – n.18 - 16-30 settembre 1918

CRITICA SOCIALE 209 CENSURA .. .. ., / flBB.ONflMENTI CUMULATIVI Critica Sociale e ·Avanti! Sem. L. 19,--;, Anno L. 37,– Estero: .rispettivamente ;, ,, 28,75 ,, ,, 56,50 Per avere anche Ja Difesa delle Lavorl!ctrici aggiung·ere per un · semestre L. l_,25, per un anno· L. 2 (Estero : L. 3,50fe L. 1,75). Vaglia e richieste di Nnméri-saggio, per sè o per abbonati probabili, indirizz~re: Milano; via Omen01Ìi, 4. . . w Gino Bianco · PRUSSIANISMO NIPPONICO {Lettera dall'Estremo ·oriente) Dopo che gli Stati Uniti, mediante l'accordo stipu– .lato con l'ambasciatore nipponico fshii, hanno ricono– sç,iuto· possedere il Giappone in Cina "'interessi parti– colal'i ,, - -è noto il valore diplomatico di questa for– mola - la politica dell'Impero del Sol Levante sta per assumere un carattere nuovo, conforme agli sviluppi agognati e basati, da una parte, sul fatto che il Giap– pone ha una popolazione relativamente densa ed una notev0le scarsità di materie prime industriali e, dal– l'altra, che la Cina offre per contro sul suo suolo co– moda ospital~tà a molti altri milioni di abHanti ed ab– bonda di sostanze non lavora.te . La stessa posizione g~ografica, l'affinità della razza, dei costumi e dei bi– sogni permettono al Giappone di far valere in Cina, in eonfronto degli altri Paesi, una s-qa posizione speciale ch'3 esso sostanzia praticamente nel diritto di procu– rarsi ~n Cina ciò che ·gli manca in casa. Naturalmente il Giappone protesta della innoée~1Za delle sue intenzioni. _Nessnna annessione territoriale; nessuna violenza. Oh! no. Soltanto .... il Giappone vuole difendersi! Si sa che il concetto di legittima difesa nei rapporti degli Stati è un· po' più largo che nel diritto privato: esso si allarga-fino a comprendere il concetto .... suo contrario. Non c'è imperialismo il qual,e non si ap– ·pelli alla .necessità della difesa nazionale, magari un p0' .... preventiva! E questo fa il Giappon~ . " ' - J Però non senza qualche contr·asto di spiriti, che è prezzo dell'opera esaminare. An~he in Giappone ci sono i più o meno fav01;evoli, ed anch~ gli ostili alla politica imperialistica. Non sono pochi gli uomini autorevoli che a Tokio non rìsparmiano · vritiche all'azione diplo– mati.ca del proprio Paese .. È poco tempo che il ·,depu– ~ato J. Ozaki intetTogava il Ministro degli Esteri "per sapere se esistesse davvero un'intesa tra l'ambasciata del Giappone a Pekino e un certo giapponese, noto come -provocatore di disordini politici nella capitale. della Cina ,, ; e il marchese Okuma, ex presidente del Consiglio, esclamava: " il Ministero Teranchi asserisce di voler rimanere estrane.o agli affari interni della Cina, , ma i fatti smentiscono le sue parole! ,,. E altri membri · della -Dieta rimproverav_ano al Governo di aver prestato aiuto a Tuan Chi Jui (l'ormai famoso, Ministro che ve– niva - come dire? - dimesso da Li Yuan Hung, al– lora. presidente della repubblica), che in Cina vien ri– tenuto come i 1 espon~nt~ maggiore della casta militare, in antagonismo ed a tutto danno dell'aut.orità parla– mentare. Certo, queste 01dtiche non banno che un valore rela– tiv9: spesso sono mosse da rancori di parte, da ambi– zioni e rivalità politiche, da intrighi di corridoi, e noi ricordiamo che fu proprio sotto il Ministero ·okuma che 'la diplomazia giapponese venne colta .... con le mani nel sacco, a proposito di quelle famigerate " ventuno , ri~hieste ,,, che, se accettate da Yuan Shi Kai, avreb- · . bero fatto della Cina la vassalla del Giappone! Ma, anche così come sono, e pur venendo da· fonte sospetta, non si può negare che coteste critiche non abbiano un · contenuto di verit~. I giornali cinesi hanno richiamato, a suo tempo, l'at– tenzione del pubblico sul fatto che il harone Hayoshi, Ministro del GiappÒne a Pechino, invitass; a pranzo Ch.arr Hsun - quel vecchio bandito semi-analfabeta che, tradendo Li Yuan Hung, tentò, s1ùla fine dello. /

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