Critica Sociale - XXVIII – n.18 - 16-30 settembre 1918

CRITICA SOCIALE 207 <.tzion~ re?,le nei rapporti tra le classi vorrà pare es– .sere sentita - essendo uno rdegli elementi più ca'– ratteristici del tempo nostro - in quell'ardente af– Jl_ato,. di ,dolore, ,çli spasimo e di aspettazione mes– siamca che la guerra ha portato, soffiando il suo ·« spirito vivoluzionario », che, a parole almeno, -commuove persino certi conserva-tori, esigendo JJronti e radicali rivolgimenti nella struttura degli .anzidetti rapporti. · · Ora,· tra la maggioranza e La minoranza del Con– _gresso,_così numericamente sproporzionate, così di– stanti t-ra loro se si l.;>ada d alcune dichiarazioni degli estremisti, e così vicine se si bada all'univoco senti– .mento· antihellico che tiene nel blocchissimo rivolu– :zionario intransigente -costrette tante anime per- una passione squisitamente umanistica-, ma esse11zial- 1nente antirivoluzionaria, l'orrore della violenza, è possibile ancora la compatibi-li,tà e la c_ollaborazione? Noi lo crediamo fermamente, e perciò abbiamo agito _per l'unità, e l'unità abbiamo messo ·al disopra di og1~i orgoglio e di ogni privata comodità! Ma met– tiamo un-a co.J1dizione: che la_-minoranza si organizzi stabilmente, metodicamente, sia• per la .difesa delle ·sue ragioni di essere "diminoranza contro le possibili esor!Jitanze, cui potessero la.sciarsi andare gli orga– ni direttivi ·del Partito contro i suoi diritti, sia (e ciò -è mille volt~ più •importante) per poter attivamente influenzare il blocco della maggioranza nei suoi ele– menti costitutivi così èterocliti. Cotesto blocco rap– presenta un grande equivoco. La guerra ha attirato al Partito e collocato tra gli estremisti un numero grande di coscienze, che non sono dei veri rivoluzio– nari socialisti, ma sono dei fervidi sentimentali anti– beUici, i quali, perchè la loro passione contro la guerra è grande. e par~ alla loro impreparazion~ dot– trinale al· socialismo, si sono- subito .schierati tra <ruelli che sembrano più portati ai consigli estremi - ed all'azione risolutiva, pensando che costoro fareb– ber"o ben tosto :tìnire la guerra. _Come rimarrebbero costoro se. lor si dicesse che, almeno in astratto-, 1a scuola Gui si sono ascritti designerebbe di .aggiun- · _ gere alla guerra internazionale la guerra civile ? Ec– co quindi che, al reagente della responsabilità con– -creta; cotesto blocco è destinato a infrangersi allo -stesso modo~ che, per mantenersi al Congresso,_ ha dovuto scappare da ogni ,definizione dottrinale. Ciò _fa sì che la minoranza, costituita quasi tutta tra gli anziani del Partito, tra quelli che hanno impegni po– sitivi verso la Confederazione del Lavoro, verso i grandi Comuni, verso il mo-..iinento cooperativo, ecc., ben possa lusingarsi di esercitare un. sensibile in– flusso sulla maggjoran.za della maggioranza, e-èl., i-n caso di sve ntramento di questa, di ricuperare delle forze che og&i ci sembrano ostili, isolando - come, - del re-sto, essi stessi lo desiderano per, essere più liberi nella loro opera di propulsione - i veri ele– menti estremisti, che sono as_saiscarsi. Trattasi cioè <li conquistai:e la maggioranza mentre si fiancheggia nelle Sezioni e presso la Direzione l'opera ricostrut– tiva della organizzazione eG-onomica,:~m!llinistrativa, ,cooperativa, culturale, ecc., 1el_ soc1ahsmo. . Tale opera è. ancora una ~iss10ne, ~'- per ]a' !-hf– ficoltà -dei tempi e "l'ardore dei co~trasti, degmssima -cliesseFe intrapresa. Cerlo ~on ~isogn_a_ vede~la co~ •occhio anacronistico, con- l occh10 dei te_mpi moll~ del « riformismo » - della pace, della libertà, dei eonsentimenti faci-li. -Tutto in questo tempo di ferro -si tinge i11 ferrigno: ·La guerra Iay_ora; la guerra, la reazione, ·la rivoluzione·lavorano m gara serrata, frenetica. Il XV Congresso socialista è stato i_lfigli~ legittim? di questo tem1>0: ~oi, _che nòri ~ram<;> ! vineiton del Congresso, riconosciamo per· i primi cotale «.lBgittimità » e ci ripromettiamo ai -portarne l'eco lontano. CLAun'10 TREVES. r IL SOCIALISMO EVAPORATO In sostanza, Claudio Treves è soddisfàtto. Il Con– gresso gli ha approvàto, senza dirlo, magari senza dar– sene conto, la " sospensiva,, che egli aveva così fi.era– mente caldeggiata nel precedente fasc~colo. ri Con~ gresso non si è definita, ha " voluto ,, non definirsi. Anche non volere, anche " voler non volere ,;, è atto di volontà, cosi come il suicidio; in qualche modo, è atto di vita. Infatti il comma 5° d·ell'Ordine del giorno _dei lavori - atteggiamento e tattica per l'avvenire - quello dalla cui soluzione doveva, noi pensammo, prender luce tutto il Congresso, fu sospinto all'ultimo quarto d'ora ed eluso dall'affrettata accettazione di una mo– zione Caroti,.· che riafferma~a, alla spiccia ed in blocco, l'immU:tata intransigenza assoluta degli ultimi Congrèssi ]?recedenti. Il Congresso non fu insomma che un grido "sentimentale,,, riservante impregiudicate tutte le que– stioni, anche quelle che più urgenteinente premono nel l'ora presente - guerra, patria, nazione, Confederazione ciel Lavòro, ecc. - e quelle, che già ci stan sopra. e affa– ticano i partiti e le classi, ·dell'immediato dopo-guerra; esprimente in nome di masse - ·ahimè! Treves_lo con– fessa - " ignare ed assenti ,,, tutta la pena della guerra, la protesta contro la guerra, Ja m1naccia "oscura,, per_ far cessare prontamente la guerra: non importa con che_mezzi e a quali-condizioni, anzi senzà alcuna con– dizione e senza alcun mezzo; poichè la nìaggìoranza; " rivoluzionaria ,, in apparenza, o meglio, la maggio– -ranza di questa maggioranza, dottrinalmente iÌnprepa– ·rata ad ogni concezione ed azione socialista (gli anziani, quelli che sanno e fanno, son rimasti quasi tutti nel ma-: nipolo dissidente, rappresentante, dice Trev:es, un quarto; noi diciamo, la settima parte del Congrèsso ), è in realtà soltanto. pacifista, nemica di violenze (gli evviva a Lenin e il resto non furono· che simbolo ·e " mito ,,) e si ar– retrerebbe sgomenta se le si rivelasse che la co:nse- . ·guenza necessaria,· " almeno in astratto ,,, dell'appoggiò che esèa diede alle concioni eretich~, in contrasto cogli .Ordini del giorno ortodossi, porterebbe ad aggiungere alla violen_za della guerra ester?a quella della guerra civile. Cosicchè, mantenuta 1\1nità del Partito - " ìl massimo dell'unità,, (quasi quasi, con un briciolo ap– pena di malizia, sarebbe da domandarci, perchè mai, a rendere anche "più massimo ,, così_ gran pregio, scambio di affermarci s1ùl'Ordine del giorno Modigliani, -non si accedette· anche noi all'altro, che d~veva racco– gliere la maggioranzissima !) - smussati gli spigoli più molesti, convertita la condanna all'ergastolo per tradi– mento colposo del Gruppo Parlamentare in una specie di condanna condizionale della legge Bérenger, colla aggravante della vigilanza speciale; ·"avvertiti,, infine (" avvertiti ,, di che cosa?) il Partito, -il Governo, il . Paese; si può dire che il Congresso ci diede tutto il ben~ che poteva, poichè ci evitò il male maggi~re che se ne te-. meva. Spezzar,ci una gamba è sempre un c,jnforto, in pa– ragone di fiaccarci l'osso del collo. Intanto tutte 'le forze per l'avve_nire, per l'" azione pratica ,, del giorno che pace e libertà saranno ricostituite, si conservano -. non c'è malizia nell' imagine - .sotto l'aceto. La ·_soddisfa– zione del nostro amico sarebbe completa, se non fosse che, intanto, " questa corsa sentimentale all'estremismo · àssottiglia le falangi dell'azione pratica,.metodica ,,. Ma. c'è .modo, collaborando, di recuperare qualche cosa .... La letizia: è affare di temperamento e noi, personal– mente, siamÒ s~mpre lieti a nostra volta della sodcli- ..

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