Critica Sociale - XXVIII - n. 10 - 16-31 maggio 1918

110 CRITICA SOCIALE impossibilità di impedire il tiro, di unirsi in una conLemporanea pubblica accusa ... » (MARx-ENGELS– LAsSALLE: Opere, Vol. Il - Società E<litrice Avanti!). Che cosa abbiamo noi fatto per metterci in condi– zione di assolvere un tal còmpito ? Quali fonti di informazione noi lasciamo non pure ai proletari, che_ appe_na possono le~·gere. qualche giornale, ma agh stessi rappresentanti ? In Francia - ricordava recenlemente, in un suo sludio ricco di dati, l'on. Tittoni - la Qamera ha voluto che tutti i partiti siano rappresentati nelle Commissioni permanenti, che col nuovo Regola– mento del gennaio 1915 furono portate da 16 a 19; il numero dei componenti le Commissioni è ripartito tra i vari Gruppi della Camera in prop<.1t·zionedel numero dei deputati iscritti ai Gruppi stessi; e sono gli Uffi.cidi presidenza dei Gruppi che preparano le · liste dei candidati di ciascun Gr11ppo. Una speciale attività hanno spiegato in Francia le Commissioni per gli affari esteri. Esse sono tenute al corrente cli tutti i negoziati e continuamente il Ministro degli Esteri è. chiamato a dare informazioni riservate. Fu Finterven.to delle Commissioni che fece cambiare indir1zzo alla politica francese verso la Grecia, ed ora sono le Commissioni che ricercano il fondo del mistero che sta tra la lettera di· Carlo I, che offriva la pace e l'Alsazia-Lorena alla Francia, e il Con– vegno degli Alleati di San Giovanni di Moriana. In Germania fu il Partito socialista a presentare il 29 marzo 1917 una mozione che reclamava la pre– sentazione di un disegno di legge per assicurare la cooperazione del Parlamento nella conclusione di, apeanze, nelle dichiarazioni di guerra, nella defini– z10ne della pace, per rendere possibili le dimissic:mi del Cancelliere quando il Reichstag le domanda e per riconoscere il diritto elettorale a tutti i cittadini di ~O anni; cotesta mozione, accolta dal. Reichstag,. abbmata con altra dlel Partito liberale, partorì la « Commissione per la Costituzione » che attende tut– tor-a_al suo lavoro (V .. ToMMAsoTITTONI: J rapporti fra il Parlamento ~d il Governo. durante la guerra; m_ Nuova. Antologia, 1 ° febbra10 1918).... Da noi Gmseppe Emanuele Modigliani è vivacemente re– darguito dall'Avanti! per avere pensato debba il G_ruppo.;3oc_iali~ta ccordarsi. coi: altri al s?lo. scopo , d1 costrmgere 11Governo a riferire sulle circostanze d~lla politica internazionale, e ciò mentre· Lord Ce– cii obmrga la nuova « offensiva pacifista » delle Po– t~nze Cen~rali, ~ il suo capo diretto, Lord Balfour,. ai Co_mun1,ass1cu~a che la forma comunicata del suo discorso non risponde al pensiero dell'oratore e che nessu~a proposta qi pace o alcun passo· di rap– presentanti neutri per la pace è segnalato e mentre malgrad'o tutto cijò, la stampa intesist:?'i'n Europa' come obbedendo ad una parola d'ordine, attacc~ cont~mpor.aneai:nente le manovre del « pacifismo » . nem1~~ e _d~scnve ·coi colori più fosch~ 'le disperate c~mdm~m mterne delle Potenze Centrali! Noi ab– biamo 11 c~lto d~lla intransigenza ma · anche della lotta di classe. La frazione intransigente si è fatta della lotta di classe un « ideale», una specie di im– perativo categorico ricevuto -dall'esterno della classe_ lavoratrice, da una nuova specie di semitico miste– rioso Nume, che gli comanda: « Io sono ~il signore .lddio tuo - tu non avrai altro Dio sulla terra - tu non adorerai Baal, ecc. ». Invece Marx ci ha inse– gnato che la lotta di classè è un fatto, jn mezzo al quale noi operiamo e di cui. la classe lavoratrice ha sempre il diritto di modificare, come e dove lo possa, i termini sécondo. vi ravvisi il suo interesse. Quando i socialisti accettarono l'azione parlamentare fecero già un atto di collaborazione di classe, posto che, come nessuno ne dubita.i il· Parlamento, per la sua origine storica e la sua natura, è istituto essenzial- mente borghes·e : fu una collaborazione di classe per– con-durre più vantaggiosamente 1a lotta di clàsse. Successivamente accettarono tutti qùegli altri atti di collaborazione che valevano a rend'ere per la classe la'voratrice più utile il primo atto di colla- • , ' boratione - intendendo con ciò di rendere sem- pre più favorevoli al proletariato le 'condizioni della lotta di classe: Collab'orazione di classe e lotta di classe nel regime pariamentare sono momenti che si suppongono a vicenda, come ·la tesi e l'antitesi· di uno stesso processo eme· mira all'abolizione del1a lotta di classe per la soppressione delle classi me- ·diante la socializzazione ·dei mezzi di produzione. Se_Ma~~ non ha mai, trattato ex professo di queste qmS'qmhe, da tutta l opera sua traluce che egli era u11 parlq.ment<:r_ista, diremo così, integrale. Guando pa~la d1 cretinismo - p~rlamlentare è per parlare di, Tluers e della SJla faz10ne che non vedeva e si la– sciava organizza,re il 18 brumàio di Luigi Bona– part.e.... Egli infatti è implac~biie con l'Assemblea N_az_ional_e, ,dove. i repu~bli~ani erano .... gli orlea– mst1, e 11- « partito dell ordme » era rappresentat@ ·dagli uomini ,della Società del 10· dicembre che ha tanti punti di analogia col Fascio di difesa ,.;,azionale che ci d:eli~ia ..Ma la .b~ona e S8!flaazione parlarneiil- .tare socl'ahsta, che.-s1 mcunea ed! app.rofitta dei con" t~~sti tra le d,iverse fa~io~i bor15hesi per strappare F1~or1!1e, ha tutta la s]la simpatia, non è. affatt0 da lm _ rifiutata. Neppure l'azione parlaméntare è da Marx co~ce_pita, com~ l'irreducibile protesta, cl~ Ull pwgno <:1,1 r1b,e~h, eF_tl ·sempre· èoliltro tl!ltti i partiti • borghesi, cons1d:erati come un 'unico blocco. Nel ci– ~~to, ve_ramei:i-te classico, In1ir_izzo,, ~gli vant,:1l'a– z10ne ~1-quef · ra.ppresentant1 1"q:uah, « €10po~.u1.a lotta ,d.1trent anm, combattuta con mirabile costan- za, pr<?fittando di un passeggero dissÌ-djo tra l'a11i- ~ stocr~zia_;della forra.e quella- del dzerrar0,.fecero pas~ · sare il bill delle d1eci ore·», II qual risultamento– parlam_entare, anziché, comè è di moda tra i nostri · mtraas1genti rivoluzionari per ogni .r.iforma, essere svalutato - è da Marx,,-ceiebrato fino all'iperbole~ .benda- sugh occhi ! . . . . Egli_ è certo_- nè noi tenteremo di negàrlo -·che il ~apere 1!011 e fine a se stesso e che il modo di ac– quistarlo impegna un poco. per l'attività che si gè– n;r~~à spon_taneamente dal saputo. Ed è nell'intuito d_ic10,che s1 rafforza lo s.pirito di intransigenza, ché nfiuta, anc~e sotto _questo pr:ofilo, ai socialisti ogni c~m~atto coi Grup,p1 borghesi, negando ogni scopo .~1 interesse con:i,une co_me sprebbe l'informativa e Il c~ntro_llo_.Egli è perc1? che_no.i riconosciamo che; se_ I appiglio all~ J?Olemrcadivampata tra l'Avanti! e Il Gn!ppo sociahst~ è s.tato futile fino alla scioc– chezza, Il fondo .cd_el d1_batt1.to è enormemente impor-· :?nte, m q_uanto 1mphc~ -~utta l_aconcezione dell'a– z10ne parlamentare socialista in rapporto cqn la . « I ,n0.tev.0Li v.antagg,i fisÌci;, morali ed in~Ì•i~tt;uia,Ii che né deriv,a,noagli op,erai delle fabbri,ch:eso,nò -ora ;ri- ' ·•COI?,?srci,uit.i. 1:J n,i-vers,almen-tei. La rnà,s.s,imia: -p;a,r,be, <i,e,t Go-- ~– v,er?i contineataJ,i si ye:_d,e oo·stre,tt8!ad in:trodurre <i,et ?ar: 1 , in forma priù o meno__ J.im.itata, l'ord:irnamento– ,mglese:... No n fu •sol tanto un grande ,surccesso p,r..a,ti..e'◊► fo ~nche La vittor.ia. ~i tin p,r:incip~•o ; 1_;1,er la p,rima v,olta,,al ,c.hiiar,o, .Ju oidogiorno, ·l',e,coaom,ia polritfoad.eil,làt– borghes,i?•soggiacqure·a11Ia, economia, po!i,tic.a ;ç!.ell,a· clas- se operaia».. · -·BibHoteca-Gino Bianco" ~gli è. e~e il l\larx non prof essa va l'indif'Fevenza-· de1 i:ostr~ 1~trans1gentì v erso· i d,iversi Governi bor– ghesi ; d1st1~guev_a tra i ce.ti ecoliolilil.ici e €©Ji!Se– gl!len!em_~ntetra 1 Governi, quelli ·più fdvorevoli' e- · quelli p_rn co~trari· alle congiunture àell'evoluzione- · proletaria_._ Già nel Mani/est@, spiegando l'a1i1ieggia-

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