Critica Sociale - anno XXVIII - n.6 - 16-31 marzo 1918

./ 72 CRITICA, SOCIALE I • . pro,gr.amma coloniale della Germania è chiar,o: un granqe Im,pero coloniale, che vada dall'Ocean.o al 0 l'ovest all'Ooe.ano all'est. · Che il. deputato ,socialista pensi al Congo belgia e a,d Angola e all'Afric,a Equato_r-iàle .francese, s;ituate; come tre cunei, fra i possedimenti tedeschi d,e,J,l'Afri– ca orientale, l'Africa sud-o,ccidentale e Camerun ? Tiale è anche il sogno dei più ardenti imper.ia !is,ti borghesi .. U Co-hen però afferma che « chi chiamasse annessionismo un tale ,obbiettivo di guerra mostre– rebbe soltanto di non. saper penetrare nella natura {!elle· co~e, giaochè qui non si .tratta di pretendere soltanto 11n possesso,. ma anche di assumere un do– vere ». La vecchia storia ! Interessi oapital.istioi ? Ohibò! Imperiali'smo per amore della civ,iltà ! Nul• l'altro. E il C,ohen ritiene ancora che qùesto Imp.ero coloniale deve esser.e creato « in -p,rima linea anche per gli interessi deUa classe operaia tedesca,' i quali sono identioi agli interessi dell'amp,Ji.rumento della, pro- duzione». · Il Noske è più modesto. Sì; a lui pur-e sor,riderebbe l'idea del Solf, il quale, una volta fatta l,a spartizi_one del\'Affi.ca, vorrebbe regolarne il p-ossesso con un si– steml8Jdi trattati, che reg,o.Jin.oil lavoro comune. degli Stati: il che si assqan.iglia alquanto aH,a proposta, ve– nqta diall'lng,hHterra e mirante a· « internaz.ionalizz,àre, le ·,ooloni.e con un'amministrazione, eser-citata •in co– mune d,agli Stati europei colonizzatori JJ. Ma il Noske è costretto .a ri,oonoscere che, per quanto. possa riu– scire attra~mte a più d.i un so,c.ialis·ta,quell'idea è per'Ò . di difficile aUm.azione~ . Egli si tiene , pe.rc.iò sur un terreno .più. ristretto e più prati.c,o: quello. delle colonie, che la Germania p,ossedeva prima della guerra; e che .asso.Jutamente deve ri,c.uperare. E precisamente, il Noske ritiene es– sere , dovere de.Jl~ sodaldemocrazia « pretenderne la restituzi,one, non per favorire i guadagni oapita!is.tic.i,– ma neH'interesse della ,classe ope·ra,ia·». La Germani,a, infatti, ha bisogno assoluto di que]le colonie, per non dip,endere dalle- Potenze, nelle cui mani venissero a tr,oxarsi i paesi trop,ic.ali. . . · Que\J.o, però, che è assolutamente in,d,i,spensabi[e conclude ,il No-ske - è il risp-etto delle popolazioni. indigene; e su ciò, sui probl'emi .dell'a vera civiltà, ' delle scuole ,c.olonia,Ji,dell'igiene, ecc., sarebbe :vera– mente necessario un ,acc.ord;◊ internazi-onale.l M'a h1tta quanta, !'.a so,Juzi,orie·del p,roblema co,loni,al,e dipende dalla conclusi,one della- p-aoe•. « A ogni I modo, questo è si,ou:ro: che la, soc.ialdemo ,c.ra ·zia c;ommette11ebhe-un grave peccato· d',om.issione, se IJ,,on dedi,casse I.a sua intera attenzione ,a tutti i problemi ,coJ.oniali, e non volesse collaborare ialla-loro soluzione ». Zurigo, marzo 1918. G. S. · LIBRI DI GUERRA L~ v ~c.en?e politiche e diplomatiche delle di·veTse ~a~1om nei, Jclr? ~apporti r~c.ip.roci, duran\e gli ul-, hm1 _setta,ntanm, son_o ~t~r1a _raccontata in .r.ap ,ido score.io ~ con meto~o g!ud1z1os_o,da uno scrittore· sviz-. zerp, JEANDELVIT, 11:1 «.... et ce fut _la .guerre » (Edition, Atar? Genève); e s1 leggono coll'mter,esse di un. ,ap– p-ass10nato romanzo tanto esse sono., .. umane cioè op~ra. degli :uo•~-ini,anche se goverrnanti e dip,lomatic.i, qumd1 or pJ.ccrn,e, or -grandi, ora subdole e ma,Jvage; pur ,essendo, sempre e solo - è la formola dei gover– n?-J?ti - « ne-Il'inte_resse e per 'la !òalvl)zza dell'Uma– mta ». . · · · .Ma _attraverso l'intrico multiforme• degli interessi d1yers1 _e contrast~nti, che av,vicinano e ,disgiungono gh Stati, balza chiaro dal fondo il rinnovarsi nei se-· coli· del_~onritto fra la Gallia e la Ge.rmani,a per il> ~redomm10 m ~uropa; « P'er una l'egge· ~tnica. ché ha tatto e _che con~mu~rà •!1 fare le sue. stragi fino a ohe 1 pop~h, emanci'pab ~ai loro governanti, non sa,ranno assurti .a una. concez10ne superiore,,dello Stato e dei rappo,rti intern.a.zional,i ». , . Ad esso .si aggiunge, e a un ,certo momento si so– vrarpone, il co~flit:to fr'.1 Inghilterra ~ Germania per la h~ertà -:---o I egemoma ? - s11lJevie del mondo. · « Srnmo m p,resenw. di due foro.e elementari, di_du:e _..,. BibHotecaGino Bianco pos1z1oni irriducibili e oh,e l'initer,esse 11azionale, giù.– diieato dal -punto di vista tradiz.iona.Je, ·rende iffilP-os– sibile abbandonaxe. Quì - scriv'.~ l'autor~ - è i( campo ,chiaro in cui !è due razze si ,miscil;iiamo,,e eh~ Jim'itano . due fron,tiere egualmente natu-r.ali, egu.al- ~ mente Ulusorìe. Là, è m1.a potenza esclusivamente ma– rittima, ·'un gi.ocator,e il quale, per la· sua postura; è obbligato ·a puntar tutto sop,ra una carta, e per con– seguenza a non ,permettere ohe quella carba si svii ·. nel ,gioco del vicino. E di fronte ad. essa, è una :[l)b– tenza giovane, dotata di una vitalità form.idabi,le, di cui l'entr-ata in isMna rumorosa e ing0mbrante -viène a infastidire un po' tutti i convitati seduti a tavola, specialmente qu~llo che si era• fatta la pa1'1teòel leoae. « Tuttavi,a - osserva subito dq,po l'autore, seguendo le fluttuazioni successive delle relazioni di· questi due grandi popoli, -che egli espone ecl ianalizza con grande pers·pic.uità - si ha più di ·una volta l'imFJressfone· che si e-ra lì Il per intend:ersi, e <e.be ,nonostante· ti!ltte ' , le leggi cosidette fatali-, nulla esig.eva assolwtamente che si venisse ,alle• mani». · 1 ~-ppure.... la guerra scopp,iò. ' * . E chi deUa guerra vuoJ sentire· anco11a una v@lta tutto l',Grrore par le carni_ strazi,at~, ma,r-toriate, dopo le stragi sul €-ampo, negTi os1p:ed;:i..h, legga la Vie des Martyrs di GEORGES I!h.JHAMEL (Paris, Merc.ure de· France, 1917}. , . . ' , S_ono quadri d~ co~si_e di ·ospedale, di sa,Ie d'opé- · raz10ne, . sotto ,gh .obu1,1 . o nella pa-C()delle tetro-vie· soi;to brevi. st0<rie-di giorni o d,i settimane -- che s·em~ brano se-coli - clelle sofferenze, ,per la guarigione o per la morte, di soldati feriti, di_s.e·g,ria,te I'a,pi,d,a,m,ent-e;. ·senza lenoci~ii di forma, s~nza pietà lrugrimosa, ma co:n_senso: d1 profondia bon,ta umana, -da un clili11w.11g0 militare, 11 quale n,on ~r.ede e.~e basti « affondi~ 'il co.Uello benefi-c.o,nena piaga o rmnovare le bende· con es.att{'\zza e rapidità »,·.ma ,che oc.corr,a ·anche ~ sen,:ùf.\, aie.una .al'tt,ir,azione, ~oter tra.cc. ~arie, nella· sua ventà e . nella sua s,e,rpfÌ,lieità, la .vostra sto!ri1adi vittime emis– sarie, l,a stori'à di uomini quali siete sotto· il d@lore ». ~ qwepa ~tori.a è il •r>Oentadel dolore del1a caFne, arnmata da uno spii'rito che v1rnl viver:e e sfu~gire alla morte, ma con una saldezza fr.à i torrn1e,nti cn,e ia– duc.e la bontà· e li81 ,p,ietà ad inchinarsi <dinniaazi·a 10-ro .. ' .. * . . ·' Ed è _la paura e l'orrore e il te.rrore: dlè:Ùa@O'VeFa. ~rne _d11[J.,cerata da-g_li ..obici, laggiù nelle •piar11.J,re dlell?t– f>o.Jor.ua ~ elell.a 9"al1Z1a,c~e :prende e ,clom.ina i.\ pic"– C<:Jlo Iffir!')Ie_gato d1 Banca d1 P1etrogrado· - dell,a stirpe di ((Pov_eF.agénte )) di Dostojewski - •di cui LE@NmA. .AND~EIEFFripròdu,ce il .li1~;ro-,EJ,erson[l.l:e di · note (4rm Le 1oug de 10.guerre (D1d1er, ed. Paris, 1917). ,Lib,rÌir non così ·p,rofondo corn,e•il .eapoll~;voro <ii.iDo.st~jewslli'i:,;,.,; ~a: che triadu.c.e in po-00 più di un, c.en- tinài0 di 'pia.gin; 11 turbarn,ento e lo &.go'ment0 elle in fanti ··milioni di · anime I arreta !,a·bufe11a infernale che ci -traseina,, in forme ·pressochè ,egua,li in tutti i Paesi susoi1tamd0 an– gosoioso un solo de·silileri'o: l'oblio.' . ' « H<? letto _nel calend,arjo - n~ta egli un. g,io,rm.@ - q~esta mass,1m,a lilotevoJ.e : « Chi non ha im:p,arato ·a g1ooa~e, a oarte meli a. giGvinezza' si ,p,rep,ara una triste-· , veocµ1.a1a JJ. Non soltanto ,a giocare. a e11rte· si ilDlpa~- rerebbe o~ per trav,a11e.l'oblio!». · -E l'oblio non. v•i~fre;e il pov.ero :piooo1o imip>ieg:ato <llii , Ba~ca, non ,r1oh1amato 1per-ehè -~ ((Juiaraliltacinqiwe anm (mats cela ne ,se cri.e ·pas "sur tes toits !) semte • pure tutto,il <folore nella morte di un suo :t3i,ec:cf10 ad~ rato, nella perdita del posto,•pe:J Jiallimento de'lla :Hlan– ca, ·nel~ disp,er.a~i<_m~ deU'.1'miseria. per ,i 1 suoi, e to,oo~ lo sc.ogho del smc.19\0 e p1,aa-ge in ·1:marassegnata tvj- stezza. - · « ~hi maledire, -infatti,· ,ehi aoe.usa:r-e, qu'a:lillilosia"i:miJ trntt1 ug1rn.lmente miseri? 1>. • · · , · · • « J:@ ve,g,go-,- ie@n~j'llde- il comune dol0re e .J30 olle la _gra11pace c.ornineerà quaggiù -quando le .mani si , umr,anno; q,uando la Te·na, nostra mad·re .macierà iit suo figliuol@ ..•. · ». · ' ~ .. · - st:' RIGAMONTI GIUSEPPE, fje'P-ente respOnfabil/e. ,. . . Milano, 18/3 1918 - Cooperativa Tipograna Ope'rai - via Spartaco 6 - t .,, ' ' . j

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