Critica Sociale - XXVI - n. 21 - 1-15 novembre 1916

7IVIS7.3QUIAIDICIAWLEDELSOCUILISMO NelRegno. Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - SemestreL. 5,50 DIREZIONE:Milano - PorticiGaleria,23AMMIN ISTRAZIONE:ViaS.Damiano ,16 - Milano AnnoXXV! - N. 21 Numeroseparato Cent. 4 0 h Milano, 1°-15novembre1916 SOMIVIARIO Politica ed Attualità. 1ConvegnodiRomae la risposta diCremona(CLAtrotoTnEvEs). aGoffecapriole.—„ (f. t.). I problemieconomicidella guerra al Convegnosocialista di Roma (Dott. A.CAAIPANOZZI).—L'Ordine delgiornoapprovato. Studieconomiciesociologici. Laguerra, il socialismoe la scienza, I I (Prof.RAFFAELEPIERO). ILCONVEGNODIROMA ELARISPOSTA DI CREMONA Più Stato,menoStato?—chiedevamo la scorsa volta accingendoci a prendereparte alla riunione delGruppo Parlamentare Socialista e delle rap- presentanzedella Direzione del Partito, dellaCon- federazione del Lavoro, dela Lega delleCoopera- tive e della Lega dei Comuni. La risposta ci è venuta dai deliberati più che dalle discussioni. L'on.Campanozzi,che riferì così nobilmente e compiutamente,non avventurò, né altri avventu- rarono,premesse dottrinali. L'azione in atto volle esseremalleveria di principi e di 'finalità. Nel- l'ampio e lucido scritto illustrativo del Campa- nozzi,che i lettori troveranno più oltre, è de- finita chiaramente la visione attualistica delle previdenze e delle provvidenze che i l bisogno reclama:organizzazione contro l'usura sui con- sumi, critica del regime di distribuzione appli- cato dal Governo,denunzia dell'iniquo sistema tributario tradizionale, aggravato"dalla guerra, culminante nella tassazione sui consumi; Ecco il primo ordinedel giorno. L'altro, diG.E.Mo- digliani, guarda oltre: dopo. Dopo la guerra,che stafungendocomeun'enormepompada travasa- mentodel capitale dalle mani dei centomila alle mani delle migliaia, come vorrà assestarsi l'eco- nomiapubblica e quella di Stato? Tra i,.mezzi fiscali ben si puòpensaread una falcidia sul ca- pitale,come si deve prevedere la dupliceneces- sità di ridurre le spesecon la riduzione del ser- vizio del debito pubblico e dellespese militari. .Allora può averefondamentobancbe la ipotesi di unavastaopera di ricostruzionee di riproduzione dela ricchezza dispersa dalla guerra, mediante l'accaparramento e l'utilizzazione delle forze idro- elettriche, la bonifica,anche agraria, la diffusa coltura professionale,ecc., in guisa da trattenere, almeno in parte, in Italia, la forza- viva produt- trice, del proletariato italiano, scongiurando la formazione di nuovegrossissime correnti emigra- torie, all3ttate dal capitale estero. Maèappenadaavvertireche tutto ciò risponde piuttosto a ipotesi diverse sul di là della guerra chenon ad un programmaconcreto. Il Partito vigila, spia le forme nuovecheaccennanoaspun- tare sull'albero fulminato dalla tempesta,ma ca- drebbe in piena utopia seassumessesoluzioni definitive.Essooggi vive la vita intensa delsuo isolamento, vita di preparazione e di educazione dimezzo al proletariato; lo assiste con l'azione deiComuni,dei Comitati civili; denunzia losman- tellarsi progressivo dei presidi dele leggi sociali; incoraggiaPorganizzaziofie a resistere ai conati di cristallizzazione della concorrenzasotto tariffa mediante la diffusa surrogazione dellamanod'o- pera infantile e femminile; ma, sopratutto, mira atenere accesa la fiaccola delsenso politico di classe; Oraè indubitabile che, siaper romperedopo la guerra in rudi assalti di conquista, sia per foggiare dopo la guerra più placideascensionieconomiche— a secondache il maggiore o minore ottimismo dei pronostici postbelici sia per consigliare a ciascuno— la premessacomunenecessaria è la rinnovazione e l'incremento della massa proletaria socialistica- mentecoscienteed organizzata. Soto la suggestione di tali idee, il Convegno di Roma, pur mostrando nei suoi deliberati la pienacoscienza delle questioni economiche ur- genti oggi e urgenti domani e schizzandone le soluzioni possibili, non poteva,comedecisione di lotta, che accordarsi con la Direzione, per inten- sificare la propaganda politica,

RkJQdWJsaXNoZXIy