Critica Sociale - XXVI - n. 21 - 1-15 novembre 1916

I CRITICASOCIALE 2 8 7 estensionedel trattamento di pensione alle unioni ille- gittime e ai figli naturali riconosciuti, come pure a tutti i casi di morte percauseo per occasioni di ser- vizio, o in cui i superstiti possanoconsiderarsicome viventi a carico secondo le norme della Legge sugli Infortuni, e nello stessotempo a disporre la procedura obbligatoria d'ufficio da parte deiComuninella prepa- razionee trasmissione dei documenti inizialii sotto la responsabilità dei Segretari comunali e la vigilanza delePrefetture, e a semplificareedaccelerare le pro- cedureper la più rapida risoluzione delle diecine di migliaia di domandegiacenti alla Corte dei Conti. Ai prossimi Numeri: Sulla soglia della secessione, deldolt. GINOFANOLI. Contro il risorgere di una vecchia illusione, di FRANZWEISS. La prima colonia agricola per gli orfani dei contadini, di x. y. Ciòche si scrive, di ST1CUS. Leorganizzazioni operaie e i l problema del dopo-guerra, di F.PAGLIARI. L'Imperialismo sociale, di ODONPOR. LA GUERA, ILSOCIALISMO E LA SCIENZA Nell'intervallo fra la-guerrafranco-prussianaequela cheattualmenteinsanguina il mondosorse tutta una ricchissima letteratura a dimostrarecome il presente conflitto fossegeneralmentepreveduto. vero che 9.17evainio luogo le riunioni +al'Ala per il ,mantenimento, della Pace e che intorno a queste riunioni si alimentava,l'esistenza di un• partito che si nominavapacifista;maè'anich,eivero che dai risultati di quelle riujni,oni,più che trarre- argomento di fidu- cia in una pace duratura, si deducevanosegni evi- denti delle intenzioni contrarie dei Governi stessi, chea queleConferenze si facevano,rapp.resentareda delegati i -qualiparevaavesserodue.mandati: quello palesedi dimostrare labuonavolontà di tutti gli Stati; dieaTivaread un-accordodefinitivo dalsquale,financ,o ogni più piccola probabilità di guerra risultasse per 1'a-venire ,eliminata; d'altro,nascosto di scrutare ne11» discussioni quale fosseveramente i l pensiero degIi altri e Ai. -volgere a. proprio vantaggio tutto, ciò che poteose-in qualchemoda,esse,reun segnoriv,elabore dellgiuoco politico degli altri. Sicchè si finiva colnon attribuire la più piccola importanza al'azione dei pa- cifisti, siaperché essi, nel ,p.erseguire il loro intento, prescindevano da circostanze i mportantiss imemani- festatesi COME)ouse determinanti dei più notevoli fenomenisociali, sia perché,,nonavendo.essi alcun econtatecon gli altri partiti, almeno sul terreno della pratica della, vita sociale,'assumevano l'aspetto di un'accolta di .te miri o di sognatori. innocui che dedi- casserotutto il loro tempo a 'coltivare utopie ineffet- tuabil i. Efrattanto si esimili-limiamo le condizioni dei vari condizioni derivanti dal le'necessitàdeterm i- niatedal loro sviluppo, dalla loro -attività, dai loro bi- sogni; si studiavano i rapporti reciproci esistenti fra questi popoli comercionseguenza di quelle condizioni; si osservava che que'sti rapporti nonpotevano, rima- neresemprealoistessostato,'cheeranocontinuamente condotti a 'modificarsi, che da questamodificazione complessa o incessante risultava incessantemente i l pericolo del conflitto. Econseguentemente gli aggrup- pamenti di Potenze, gli armiamenti, le alea'nz'e,con trattati segreti o palesi, o, in parte palesi e, in, parte segreti. E, quando'parveche] gli ,aggTruppamentipoli- tici e lealeanzefosserodivenuti il fondamento di uno stato di cose/stabileeda ogni parte si dichiaravache nessunoaveva in animo di rompere tale stato di cose ,esi senti contin.uarn,ente ripetere il paradossoche gli apparecchi di guerra quanto più erano formidabili tanto piùeficacemente ,contribuivan.oa render tabile il regno della Pace,divennecompletamentemanife- sta la fallacia di tali giudizi. Perché infatti, a questo punto, date le intenzioni genierali, 'almenosecondo ledichiarazioni che non si trascuravaoccasione di fare, non si procedeva al disarmogenerale? Anchequesto.argomentovennelargamentediscusso. Siprospettò la .necessità di assicurarsi i mercati lon- tani, di rendereistabile l'assetto delle colenie, di ren- derepermanente la libertà dei mari.Contemporanea- mentealcuni Stati misero in rilievo, la necessità di correggerecon Laminaccia delle armi La difesa del Paese,creata deficiente dalla 'natura; altri fecero no- tareche gli armamenti a difesapotevanoancheeven- tualmenteessere convertiti in terribili mezzi di of- fesae quindi mostrarono la necessitA di esser pronti aparare l'attacco da qualsiasi parte poteissevenire. In brevi parole, la politica,eruropea,comedice Nor- manAngeli al principio del terzo capitolo della sua GrandeIllusione, seguiva un indirizzo determinato daiseguenti principi accettati universalmentecome iassiomi e cioè che: la stabilità finanziaria e indu- striale di lunanazione, la sua sicurezza di fatto di attivitàcommerciale, in breve la suaprosperitàcome il suobenesseredipendono dalla capacità in cui essa si trova ,di difendere se stessa dalle aggre,ssioni di 'altrePotenzeechequeste a lor volta, se ne sono in grado, si sentono;attratte a commeterne,perchè,così facendo,accreiscono il doro potere e di:conseguenza il loro benessere, a spesedel più debole, del vinto. Tuta. 'una letteratura esiste a comprovare •resi- stenz,a di questa situazione fra gli Stati non solo del'Europa, ma di tutto il. mondo; letteratura fatta di articoli .di giornali e di Riviste e di iniumerosi libri, letteratura alla quale il maggior contributo è stato apportato.nateralmente dagli uomini delle nazioni che,come la Germania e l'Inghilterra, per le loro at- tività, per le loro condizioni geografiche, per la loro evoluzionestorica, per i, loro bisogni, per le speciali ricchezze.naturali, d'i tale situazion;e,sono i maggiori esponenti. Edèimportantissimo'mettereancora in rilievo che, atutte quantequestecause della specialesituazione di tensione fra gli Stati del mondo,bisogna aggiun- gere la necessità per ognuno di essi dii provvedersi, ale migliori condizioni possibili e con la sicurezza .chetale rifornimento non venga mai a mancare per qualsiasiragione, delle materie prime non esistenti sul suolo nazionale e che occorrono a rendere più completa e più lagguerrita nella concorrenza l'attività industriale. Quindi le- ragioni dell'imperialismo fon- datenon solo sul bisogno di procurarsi sbocchi si- curi e ,ampi alla produzione,maanche fonti di rifar- nimento di materie prime copioso ed a buone ~ - dizioni. -Queste le causeprime ed essenziali della guerra, di fronte alle quali le .altre,diventano di ordineasso-

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