Critica Sociale - anno XXVI - n.16 - 16-31 agosto 1916

232 CRITICA SOCIALE ' produllor.i.' ·«lnnume1:evoli esperimènti hanno' dimo– strato che questa organizzazione, per quanto possa vivere per qualche tempo, e .anche per lµngo tempo in ,ceri.e industri-e, n·on è di r-eg-ol.acompalibil-e con la disciplina, la concentrazione della capa,cità industriale e l'a,ccumulazione di capitale richieste dalla industria moderna>>. Questa trasformazione deHe basi dell'organizzazi-one so,cial,e nello sviluppo d·el governo municipale e del mcvi.mento coop,erativo, da organizzazio,ne di produt– tori in organizz,azi-one di compratori, non hu mancato di influire su la politka e la l,egislazione. « Particolar– mente nel Regno Unito, tutto il movimento per .la libertà di commerdo, così nella forma dell'abolizione delle restrizioni delle gilde e del tirocinio, c-0me nella forma dell'abolizione delle barriere dogana,li fra le nazi-oni, ottenne l'appoggio popolare pe•r la volontà dei consumatori di sottr.arre· i prodotti di cui uv-eano bisogno ai vincoli della legge o fiscali ». P,erò, ben presto, soggiunge, Webb, si dovette rile– vare fa parte negativa di questa apoteosi d•el consu– matore. La «'rivoluzione industriale» ebbe come -con– seguenza l'organizzazione di tutte le forme· dell'indu– stria sulla base -capitàlistka; le nazioni, cioè, anzichè democrazi,e di produttori indipendenti, diventarono « demo,crazìe di s•ervi », i cui interessi e,conomici oon– sistono, ,non tanto nell'ammontare del loro prodotto, quanto nelle ~ondizioni di impie,g-o che loro aoco-rda la cc libera concorr,enza ». · « È, osserva il Webb, il riconoscimento popol.àre di questo fatto ohe, ha ,prodolto i ni.,ovimenti sociali dègli ultimi trè ·quarti ·d,el secolo XIX;· e la rivolta èontro una politi-èa tend-ente a sacrifi.care tutto al buon mer– cato, supposto eff.etto ·della sfrenata libertà industria– le, portò gradualmente, alla ·1egisl.azione sulle fab– briche, iniziata timi-damènte in Inghilterra -coi Fac– tòry Acts del 1802 ,e del 1819, sempre più largamente estesa ,con successive leggi ,e i°ntrodotta poi in tulti i ,pa,esi. Nello stesso tempo•, si sviluppa l'altra im– portante fo.rriia parallela •e compJ.ementare di con– trollò collettivo sulla vita d-ei lavoratori a mezzò delle associazioni volontarie dei lav-oratori, d-elle · Trade Unions; le quali, ,coin-e .I.a legislazione sulle fabbri,che, léndono a fissare norme oorriuni nella forma di m·i– nimi. Questi c◊-did, la cui applicazione è affidata non soltanto agli ispettori di fabbrica, ma· ai funzionari delle associ.azioni· padronali e delle .Trade Uniòns, i quali godono praticamente dello stesso èliritto di li– bero i?gresso negli stabilimenti che spe-tta agli' ispet- 1 tori del lavor◊-, impòngono minimi, non· massimi, e · las-ciano ,così aperta all'emulazionè individuale è alla ooncor1,enza dei padroni e degli operai · la massima opportunità di andare più innanzi, ma sbarrano vigo– rosamente la via ad ogni tendenza r-e.gressiva, che porti necessariame·nte con sè una degradazione de-I tenor di vita di. tutta là das s,e ». · Verso la fine del° seco .lo ·scorso si· è fatto in questo senso un passo· innanzi, col ·riconoscere che la co– munità ha il dovere di preoccuparsi che non siano offese le condizi-0:ni minime richiesté per il so– ciale benessere. Di qui il ooncetto di ·ciò che' venne d-efinito il cc min·imo nazionale»: cioè .a dire· condì– zioni di -e-sistenza che, essendo riconosciute indispen– sabili alla salute soci.aie·, sono dallo Stato imposte in ogni contratto di prestazione d'opera, se non a.ùche in ogni atto della vita: Abbi.amo cosi un minimo di salute, includente protezione .co:ntro infortuni e ma-_ BibliotecaGino Bianco lattie prevedibili e prevenibili, sanzionato dalle leggi igieniche nei diversi paesi; un minimo nazionale di edu-cazione, coll'istruzione elementare obbligatoria; un minimo di riposo, colle leggi che fissano in alcuni paesi un orario massimo anche per i maschi adulti; un minimo di sussistenza, -eone leggi australiane, in– glese, e .francese sui s.alari minimi· in determinate industri-e. E la- stessa concezione di ~n ·« minimo· na– zionale» ha portato ,anche, d'altro, l,a:to,àd un più lar– go interve-nfo da parte dei Govem,i nei còmpiti finora assegnati esclusivamente alle autorità locali. Nè · va dimenticata una s,empre più larga ·ed effi– cace organizzazione collettiva per i bisogni sp-edali a -coloro fra i cittadini che sono incapaci di provve– d,ere a sè stessi. Basterà ricor.dare la sempre più integrale azione per l'eduoazi·one in.fantile; l'organiz– zazione nelle grandi -città di un perfezionato- s-ervizio pubblico di assistenza medi-ca e di igiene; I.a conoos– si-o_nedi pensi-0ni ai ve,cchi da parte dello Stato; la rio 1 g.anizzazione sempr,e più illuminata della henefi– -cenza. Parallela[Jlente a queste provvid,enze ,collettiv,e per parti-colari classi di ,cittadini a spes-e deHa ,coHettività, no, .assis-timpo anche ad un grande sviluppo della pre– videnza volontaria, nelle_più svariate forme, -e aocanto ,ad essa, ne-cessariamente limitata aHe categorie ope– raie più qualificate e meglio· retribuite, vedi.amo pure <liff,ondersi in tutti gli Stati moderni, sull'esempio dell,). Germania, un si"stema di .assi-curazioni sociali obbligatorie per la malattia, l'invalidi-là, la, vec– ,chiaia, eoc. e, in Inghilterra, anche per la diso,ccu– pazione, in molti ,paesi ·essendosi invece, sulJ/esempio del Belgio, più timidamente- .adottato il principio della conoessione -di ·sussidi integratori dei Comuni, delle Provinci,e e deUo, Stato ai fondi di diso,ccupazione delle associazi-0ni professionali. (La f!,ne ai p;-Qss,1110Nwnei-oJ. F. PAGLIAHI. ,La Libreria' clell'Av.aµti (S. \Damiano 16, Milano), ha pubblicato la traduzione italiana -_ ilalla 46" edi– zione francese· - del volume che ha susqitato così pungente interesse in tutto il mondo AL DISOPRA DELLA.MISCHI (Au dessus de la meléé) di Ro~A1N ROL!fN_IJ, l,'aufore 1i Jean Oristophe, delle biografie di Tolstoi, Beethowen, Michelangelo, eéè., in . questo momento forse il più grande scrfttore - cei·to il più profondamen'te umano - della Francia. · Di' lui i nostri lettori conobbero nelle nostre colonne (C. S. 191.5, pag. 259), un medaglione di Jau1·ès, ohe è ànche riprodotto .in /ì,né a questo volu,me;. di lui e del/e sue.idee scrissei·o Alberto Vedrani ·e Adolfo Fer- 1·ière nella Critica di quest'anno (N. 5 e 9).. - Il volume, la cui lettura dà un ver.o senso dièon– forto .e come di riabilitazione in questo. fosco periodo di " disumanamento ,, dell'uomo, costa L. 2. Inviare ordinazioni, accompagnate dall'importo, alla Libreria Editrice Avanti!, via S. Damiano, 16 1 Milano. RIGAMONTI GIUSEPPE, gerente respf)n&abile. ' . Milano, 14/8 1916- Cooperativa Tlpografta Operai -:via. Bplrtaeo, e.

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