Critica Sociale - anno XXVI - n.14 - 16-31 luglio 1916

198 CRITICA SOCIALr.. • losissima. Ottima eosa è la ,concordia, e una nazione in guerra tutta serrata eome una falange macedone può essere uno strumento indispensabile nelle mani di un governante;, ma i guai, i seri i ,e irreparabili guai, cominciano quando l'ebbrezza ini,ellata nèl po– polo si comuni-0a ai ,consapevoli propinatori; e peggio ancora quando dalla incoraggiata -e,,en,comiata doci- : lità d,el Paese nasce imp,e-rs-eguibil,e incorreggibile la ; impunità deI Governo. È p•r-oprio quello che è acca- , duto da noi, ed è ciò che non dev-e assolutamente i ripetersi. n Go-vernocaduto derivava la propria forza daJl.e,famose gio-rnate rivol~zi,dnarie del Miaggio-e vi era e vi poteva essere ,nella sua azione quel che di univoco, di f.urente e -pi ardente ,che aveva percorso per una settimana le strade d'Italia; e, oltre a questo, il p·rimo periodo della nostra g-uerra, tutto caldo an– cora delle attese e delle illusioni della prima ora, incoraggiava e- quasi esig-eva la fiducia, la vera e pro– fonda fiduda, negli uomini che erano a'capo dell'im– presa. Ma pian piano la grande fiammata popoklre si spegneva, ]e, false promesse e le ,credulità ridicole si ,sfasci.a.vano, il p!l'oblema de.J.laguerra sv•ela'Vatutti i proprii ].ati e tutte le ,difficoltà; e frattanto i•n 'nessun campo, in nessun ,campo, s,org,e,val'uò-mo il quale, d.a so,!o, affidasse con una prova indiscutibi].e ·di essere .all'altezza della situazione, di esser taglialo,· anche sol-0 in parte, nella stoffa dell'eroe carlyliano che rias– sume, moltiplioa e lan-cia un popolo nell'avv.enire. Che fare? Come pr-0vvede-re? La Camera J.o ha ben capilo da parecchi mesi - dopo il L5wcen, .sopratutto - e prima si è offerta di allargare il Gabinetto, poi ha progettato le ·eommisioni parlamentari di con– trollo, e infine, ridotta alla disperazi<me dalla cocciu– taggine governativa, ha riba·ltato tutto e ha messo al potere, ,più o u~eno, degli uomini nuovi. Q.r quel che, è, a•ccaduto nella Camera'· è ~ pian pi ano a-0ca'duto anche nel Paes,e,;,entrambi erano •tratta.ti da minorenni ed ,entrambi si ,son decisi ad usci11e,d•al 101•0 mi– sero stato; ,e, se la prima si è affrancata mandando i ,proprii u-0inini a decider,e al Governo, il Paese re– clama almeno il diritto, di pote-r àttivamente coope– •rare al bene comune esprimendo il pr-0prio pensiero politico senza ceppi e senza vineoli di nessuna specie. Per ·un anno intero in Italia è stato proibito di dire che Salandra non era Cavour redivivo: questa enor– mezza rivoltante e ridieola ora è finita; ma non è 1 estinto, è anz\ cresciuto, di giorno in giorno, il di– rillo ben più rilevante di ehieder-si- p. es. quali vie intenda di battere il Paese, quante difficoltà sia ancora disposto ,e capa,ce di -supe,rar,e, qual,e estensione e quale intensità debba d,(J.realla propria guerra, quan– ,do •e.come la pa:f,e, che albeggia net ,cuo•re di tubti, ,sarà al meriggio della realtà. E•ooÒ:è questo che si domanda: a tutt'oggi, consule Orlando·, si ha o non s; h,a il diritto - il segreto diplomatico e militare eviden.tissimamente non c'entra - di mettersi e di rispondere pubblieamente a questi interrogativi? L'In– .ghilterra, la Fr.ancia, la stessa Germania non hanno esitato in proposito, e la cronaea dei loro Pari.amenti e dei loro giornali parla eloquentissimamente. E noi? E noi ehe cosa faremo? L'esperienz.a che l'Italia ha dato di sè durante dodici mesi di g·uerra può ,aver autorizzato ·moltissimi dubbii sulla lucidità e sul rea– lismo del suo spirito. politico, ma non certo sulla compattezza e il vigore, almeno interni, d-el suo· spi– rito· p.atriottico: l'Italia è in armi e sa -comportarsi da paese in a-rmi.: -ed >essa è ben. degna che il Gover-no . · BibliotecaGino Bianco f.a-0cia verso di lei quell',a,tto sommo di stima e- di fiducia suscitatore immancabile di più virile OOll,OOr– dia e di mete più lucide, prossime e umane, che è· la coneessi-0ne della libertà di pensare e di dire in- . torno ai problemi più essenzi.ali e più appassionanti della su.a 6tessa esistenza di poP,o.J.o·. L'.on. Orl.and,o lo forà? Dopo i coHoqui eon ,J.'ono-• r•evoJe:Turali J.o farà? Nonost.ante i velenosi divieti del Corriere della Sera lo .f.arà? Il passato dell'uomo .].o r:ende credibi.J,e: l'avvenire dell'uomo lo renderebbe necessario. Vedr-emo. La risposta sarà nei ·fatti: ma intanto è un fatto, sia pur pi,c,coloe infinitesimo, an,– ehe la domanda, ed io Le sarò grato se, d·alle co– l-onne della ~ua Rivista, questo piecol-0 fatto vorrà renderlo pubblioo. La ringrazio e La riverisoo. N. MASSIMO FOVEL. Bologna, luglio f /J f p. PSICOLOGIA DI GUERR.A :n,el Paese e alla Oa:rnera,. · . Una profonda, sottile' verità disse il nostro- com– pagno• Turati alla Cam,er.a, in quel suo esordio al discorso terzo sugli internati detto il 30 giugno, esor– di-o ehe pareva .aprire il volo .all'-0r.atore per altis– simi eieli, ma che, anche eosì breve e tr-0ne.ato·dal volontario ritorno al più umile tema, resta ,denso di pensiero e pieno di luce. Alfa chiusp. <le i ,dis corso di Claudio Treves, il gi-0rno innanzi, s' er.an levate, hinc inde, grida pro e e0ntro la guerra. e l'on. Turati, commentando quell'episodio (gli episodi non hanno un loro va– lore intrinse-co, e aneor più un v.alore relativo e, dirò così, commerciale, p.er ,l'interno e per l'estero, quanto e più, idei m,editati discorsi?) notava come· sì l'uno ehe' l'altro grido, pel' sè, fosse monco e p,erò• non sincero• e non vero. Ma purtroppo aJla Came·r.a italiana, soprattutto da quando è venuto di moda diffamare il « Parlamen– to)> .anche e proprio nel suo significato etimologicò, e proclamare che il miglior modo· di serv~re I.a pa– tria è il silenzio pur sulle più gravi questioni che la riguardano, una notevole parte della .attività po– litica si è rifugiata in quella gamma di suoni più o meno artieolah, ehe il resoconto stenog-r.afico regi– stra sotto il generico voc.abol-0 •di rumori. : .L'urlo, I la invettiva, e il eonseguente « scambio d'apostrofi », e la scaramuccia delle grida ingiu– riose, dànno spesso il colore .alla assemblea : eolore falso se .altri mai, e tale da far seriamente rifl.ette,re· queUi che, vantandosi patrioti, vi si .abbandonano in ragione diretta della loro .astinenza orato·ria: se· quel e-olore non avesse, per essi, qualchecosa di soggettivamente vero, cioè il desiderio e l'intento di screditare i socialisti. · · Il vero è che situazioni politiche aggr-0vigliaLe e– clifficili! stati d'animo _compl_ie;atissimie <l~lic.ati, ap– pena si esporrebbero• m tutti 1 "loro aspetti con .ampì cliscor,:sie con minute analisi. Chi può immaginarsi di r:iassumerli ed esprimerli con un.a frase, con un grido, eon un wbbasso o un evviva? Uno dei più vivaci incidenti ehe turbarono la fine– del discorso del compagno Trev.es, fu provocato dal– l',on. Colai.anni, il quale, a sentir citare le ooraggi-0se parole pro'nunci.ate al Parlamento francese d.a Bri– zon ,e dai suoi due colleghi della minoranza socia- 1 ista aderenti a Kienth.al, definl la loro azione come perfettamente.... A ustriaea!!

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