Critica Sociale - anno XXVI - n.14 - 16-31 luglio 1916

204 CRITICA SOCIALE Presentando al nostro pubblico, in Italia, quesla possente e attiva -0rganizzazione di ... neutralisti in– glesi, noi sappiamo di non farlo per appagare sol– tanto u,na banale curiosità; per,chè è ,evidente che -questa Assooiazi-one in Inghilterra eserciterà, dopo la guerra, la più corusiclerevole influenza sulla stipu– lazione della pace e sulle sistemazioni successive. E ,chi, come- noi, pensa che in questo oampo ciò che si farà in Inghilterra .... sarà fatt-0 anche per noi; tro– verà non ,p.riv-0 di. un pr.ati,co int,eresse conoscere i -,criteri ai quali si ispira l'Unione del Controllo De– mocratico, che molti inglesi fermamente ritengon-0 sia destinata a svolgere· « un'azione non meno rilev-ante di quella della stessa diplomazia inglese>> (Manche– .sler Guardian, 17 giugno). Naturalmente, noi' -socialisti abbiamo le nostre ri– .serv,e da fare .su quest'Associazione, ,che•,non. tenendo conto dei coefficienti di orientazione ·impressi sulle origini ,e sulle vi,eende della guerra, 'r\bn men'o ,che su.i criteri della, pa,ee, degl'intere-s·si di - ,classe dei gruppi c,apitalistid; ,chiama a collabora1,e i•ntoi;no ad un unioo schema della pace ,uomini rappresentanti tutte ·le-,cla 1 ssi s-ociali e, quindi sensibili a.JI.e più op– poste ,categorie d'interessi. E !~importanza di tale ri– J.i,ev-0· è tanto più evidente per un paese ,eome l'Inghil– terra, nel quale più, o megli,o, -essend-0 perfetta l'or– ganizzazione, ,oapitalista, più pr-0fondamente vi s-i ,dif– ferenziano gl'interessi contrastanti d,ei gruppi sot-iali. * ** Nondimeno, la. spregiudicata chiar-ove-ggenza del -cl-omani,,che ispira ,e orienta q-uest'Assooiazi-one è ben degn,a .di essere rimaroata. Eissa ha uffi,ci~Jmè-nte ·sv·olto talune delle ·sue, tesi di p11op,aganda, che ab~ biamo più innanzi citate, con orientazioni mentali, le ·quali potrebbe-ro •bene fare onore al più auten.ti ,co ·spirito socialista. Noi vogliamo qui riprodurre taluni brani salienti di tale svolgimento, anche perchè in essi sono contenute osservazioni ,che gl'itàliani tr-ove– ranno <li acuto sapore, ·loçale e attuale. Eoco, per esempi-o, oom'è oonsiderata la politica famigerata cieli'«equilibrio fra !,e Nazioni». Generalmente pa,rlando « l'EquiJ.ibr-io delle Potenze» non è ,ohe una forma diplomati.c,a usata come rri.a– schera per quegli interessi dai quali ha origine la ·guerra. Non signilka ·altro se non questo: la con– ••centrazione ~i sforzo in un dato momento, e in un dato Paese, per richiamare l'attenzione del pubblico sopra il Gov,erno e il popolo di un altro Paes,e' come ·se ·stesse,ro preparando la distruzione, <lei loro vi,cini. In un dato momento il Paese ini:fiziato è la Russia, ·in un altro la Francia, in un altro la Germania. Il risultato deil'ultima recrudescenza deUa politica del/'« Equilibrio delle Potenze » con le sue alléanze e le sue «entente», quale fattore dominante nelle .relazioni internazionali è ora visibile a tutti. La. con– tesa tra l'Austria e la Serbia, éulmiinanle nell'assas– .sinio di Serajevo del ·giugno 1914, alla quale la Ger– mania e la Russia decisero cli prendere parte, ha travolto il popo'lo francese, belga, inglese, italiano, ·giapponese, montenegrìno, turco, bulgaro, persiano e indirettamente varie altre popolazioni dell'Africa. Senza la politica d-ell'«Equilibri•o- delle Poten21e» il risultato d-eJJ.acontesa sarebbe 'stato quasi oorta-– ·mente limi lato alle parti immediatamente interessate -ed una pr-onta mediazione de.Jle Potenze neutrali sa- 0rebhe stata possibile. La s·chi-a-cciante denuncia del feticcio dell'« Equii'i- 8jblioteca Gino Bianco brio delle P,otenze » fatta da Bright risuona oggi •per noi ,con forza 'anche maggi-ore: « Voi non potete :Comprendere nemmeno che cosa « significhi l'« Equili-brio delle P·otenze ». Se i docu– « menti potesser-o ess,ervi mostrati, ma n-on è pos– << S'ibile per gli o.c,chidell'umanità esaminare la perga– « mena sulla qua-le sono rammentate 1e sofferenze che « la teoria, del!'« Equi.1-ibr-i-o delle Po-tenze » ha impo 1 st'o « a questo P.a,ese. Essa mi si presenta oome uno spa– « vento-so fantasma quando ,ci penso ... ,ché ha gravata « la Nazione di debiti e -di tasse, ohe ha .sa,erificato « le vite di oentinaia e di migliaia di i,nglesi, che ha « desolato le oose di milioni di famigli,e ~ ,ci ha la– « .sciafo come grande risultato delle pr-0digalità e « deUe spese cui -ha dato, luog-o, una doppia ariste– « crazia (peerage) ad un capo· della s,cal.a sociale, e << molto più -che un doppio paupè;ismo diall'altrb «capo. 1' «Ad un siste1ha il ·qual-e presùppone 'che l'intères•se « ,delle Nazioni •sia ne◊essariamente in peren•ne con" « fl.itto, il quale inv-olve la permanente divisione del– d'Europa tra due gruppi ostili i.il gara tr.a loro, noi « dobbiamo s,o.stituire un .sistema ohe faciliti la -000- « perazi-one ,ed una ragionevole soluzione delle ,con- ~ « tese tra tutti -i popoli .del mpndo· ». Noi plaudi,amo all'acuta serenità di questo spir'ito ,critico de1,J.'Unione, s,e anche• le nostre vedute - .su– -peran<lo -i oonfini di essa - -attingono la p-ercezi,one di un'altra gana-, di un'altra .J.o-tta,-che non èon le guerre e per -la guerra, ma per la, paoo del rr1-0ndo neU'adempiuta giustizia sociale·, vi-ene universalizzan- do-si : quella delle ,classi. · t Intanto, ooco,r,r-esoppriÌnere ciò ,che è di ieri pe,r f.are ,congruo posto• .a ,ciò -che sarà di doman·i: eli– minare la truculenta menz,ogna .ctreualotta fra, le Na– zioni, per far .posto alla f.ec ·otUdaverità della lotta fra J,e classi. Ti,ek fa dire al suo ,cavaliere Whi-rgheini, un.a ve– rità va,!ida per tutti i tem,pi e, pe,r tutti i ·c1imi della, storia umana: « Qui la folta e f,resoa f.oresla non sa– rebbe, se .Ja torba non ave,sse arso •e non fosse· stata sepolta». F. C1ccoTTJ. LA MONETA DETRONIZZATA . . Questa guerra mi,n.aocia di diventa.re un vero e pro– prio scannatoio non soltanto di uomini, ma, anche dei ,più assiomatici ed inveterati luoghi comuni in fatto di e,conomia. Non è ,guarì il• Governo svedese si è veduto co– str-ytto a ricorrere a .speciali. provvedimenH ,coercitivi per obbligare i Tedeschi a paga11ele importazioni dalLa ·svezia con mer-ci, anzichè con. oro. C'è da traseco– lar-e. Che l'oro si a.c,cing-aa diventare un « vile me– tano » non ,più s-oltan_to nell'aLato e, metaf~ri,co lin– guaggio dei poeti, ma anche in q·uello .tutto materia– lità e prosa ·de-I sapere economi.c,o? · Preso in sè, . per altro, il gesto del Governo sve– dese non ha nulla di misteri-0so e nean,che di p-arti- colarmente nobevo,le. 1 Si sa infatti oome la Germania, al pari degli a-ltrj Stati coinvolti <lire-ttamente o indirettamente nell'at– tuale conflagrazione, -sia and-ata, via _viia,proibendo la ,esportazione di una quantità di materie e <li manu– fatti, sia per non privarne se stessa, sia per n-0n fa-

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