Critica Sociale - anno XXVI - n. 11 - 1-15 giugno 1916

162 CRITICASOCIALE di decisa simpat.ia alla causa clell'lntcsa, scriveva test.è: « Esiste un militare .al•mondo che d'ubiti l'invasione del Belgio si,a stata preceduta d.a un.a -lunga e, mi– nuta preparazione della l)lanovra di cui era parte in– tegrante?... Era come il corollario della dottrina di Mo·ltke.... A misura che i Francesi si rinforzavano all'Est, i Te.deschi ,abbandonavano [.a I-oro•base di Strasburg•o e cli M,e,tz e -s,i ,ooncen,lr,avano· nel Lus– sem.burgo .... Gli &crittori in Fran,ci,a seguivano que– sta man,ovra. In un l:ipro pubbli•cato nel 1914, po,chi mesi prima della guerra, -dal t.itolo Neulmlilé belge cl inuasion allemancle, il ooJ.onnello Maxime Le-comle e Camille Levi spiegavano la manovra oome si do– Yeva svolgere effellivamente di lì a poco .... ». E lo stesso autore aggiung.cva che, se per la Germania si fosse l.ralLato di marciare su Lione invece che su Parigi, sarebbe si.ala la Svizzera quella che sarebbe st.ala sacrificata .... Codesta cruda osservazione ci fece imµressione, perchè avemmo occasione di l-0ggorln, fr-0schi di un'altra lettura, quella della intervista concessa dal– l'on. Luigi Luzrnt.t.i ad un giornalista per palesare al mondo che egli .ascriveva a suo grande onore di nvcre, corno capo del Governo, iniziato le forlifì– cuzioni italiane non contro la Svizz.eea, ma verso la Svizzera. L'on. -Luzzatti, calcando sulla sfuma-. tura dell'uno e dell'altro avverbio, volentieri lasciava intencl-ere .al giornalista che, nella sua alla previg– gcnza faLL.acli inquieti presentimenti, egli .aveva vo– luto dar opera alle fortificazioni verso la Svizzem, conll'o la Germania. Non avendo .alcuna intenzione cli ingolfarci a di– scutere delle presenti -e passale relazioni italo-elve– tiche, diremo soltanto che il mot.Lo suggestivo del– l'on. Ltizzatti ci risuscitò dai profondi cimiteri della memori.a un opuscolo: La nenll'alilèt della Svizzera, che fu pubblicalo nel 1892 in una collana di scritti poliLico-milit.ari che in quel tempo .alcuni .auL01·imi– litari .avevano intrapreso sol.Lo il titolo Biblioteca Minima Militare Popolare. L'el,enco elci coll.abOl'.alori · C?mprendova l'eLe~ta delle 1~enne dello SL.aLoM.ag– g101·0, tra J.e quali pr1mogg1.ava quella cl,ell'allora maggiore di fant.eri.a e professore .alla Scuola cli guerra, Domenico Guerrini. Sebbene an·onimo, cre– diamo che anche dell'opuscolo accennalo possa at– tribuirsi la paternità al Guerrini stesso. ç>ra, in quell'opuscolo si svolgeva la tesi che, Ja Svizzera non present.anelo nessuno dei caral.leri di una 1 azione ben definii.a, avente ragione e clirilto alla esistenza, la sua sola missione era la 11eulra/1lù che. non può far rispettare. li problema della· neu– lralllù della Svizzera doversi considerare sollo"clue aspelli. Il primo, consistente nella impossibilità, per pari.e della Confederazione, cli far rispel.Lare il suo l~1Tilorio dagli es-ercit.i belligeranti nell'immane con– flrllo eur~poo, iJ?_possibiliLà ,che implica cli contare fra quegli eserc1t1 .anche lo svizzero il'l un campo o nell'.allro. La Svi zzera d ovrà scoo-liore i suoi al– leati ... Il secondo aspel.to consiste O nel cl.are ali.a Svizzera territorio e for ze sufficienti per far rispet– tare veramente la sua neut.ralità ciò che dovrebbe an 1 eni1,e 11011 isolatamente, ma c-~naltri e gravi mu- tamenti. ' Cotesì:e Lesi co11clusive erano illuslr.ale eia soLLili ragionamenti militari e politici, che sono ancora ~desso_ estremamente_ inter~ss~nti corno saggio delle ideo cli quel Lempo 111 eu1 s1 c1:cclev.a come in un dogma nella Triplice Alleanza. ' « In una guerra tra l'Italia e l'Austria - di,oeva l'an?nimo ~utore .- nessunia nece~silù si impone ai belhgeranl1 per v1,olare I.a neulr.alilù d-eHa Svizzera essendo per essi più gi,andi i danni ,che non i van~ BibliotecaGino Bianco taggi de-ril'anti dalla rottura dei trattali internazionali. Di.oosi lo stesso nel caso di una guerra tra Austria e Germania. « Ma solamente quesLe due combinazioni consentono p,iename,nte il rispetto della neutralità e dei tr.atloti che ~a sanciscono; ip tutte le altre, l'espediente poli– tico (d•ella neutr.aJ.itù, vuol dire) non potrebbe sus– sister-e, per quanta energi,a mostrasse, J,a Svizzera nel vo,lerlo• mantenere integ,rolm.ente, per qualunque dan– no clov,esse cons·eguire, aHe parti belligeranti daH'in– lervento d,eHe altre Potenze neHa guerra .... « In un connitto, lra Itnlia e• Ge•rmankt, com'è pos– sibile che il territorio svizz.ero non sia invaso, o, se si voglia, com'è possibile che la Confederazi-one non diventi naturalmente, per I.a f.orza stessa delle cose, ulleata d'uno dei due eserciti in azione? In tal caso, se si ,consi deri la minor disl.a~za che sepa ra noi dall'interno del.la Svizzern, è evidente e.be ci converrà più aspellare che il nemi-co invada il ter– ritori-O dei neulooli e che questi, ,come si è detto, faociano causa comune oon noi, piuttosto che i,om– pere i trattati vigenti per adollare,· .attr.averso a ter– ritorio nemico un. pi.ano offensivo di dis-cutibile suc– cesso[ cc Ne1 -caso cli una guerra tra 1 'Halia e la Fra-nci,n, .a noi •conve,rrebbe, è v-er,o, violare la neutralità deHa Svizze•ra •nell'ipotesi di un piano slràtegico auda,oe– mente o, meglio, teme,:r, ariame !1'oooffensiv,o.... Ma sa– rebbe po-oo meno che foll.ia ritenere · soltanto pro– babile, que·l pian-0 :Offensivo: ,la nostro azi,one, pur– troppo non potrebbe avere che carattere prettamente difensivo. Ed allora la Francia sì che avrebbe un.a immensa convenienza ad invadere il territori-0 della Conf-ederazi,one, per avere cioè modo di girare la destra del nostro fr,onte difen~ ivo del le Alpi Oéci– <lentali e scendere nella pia:nura pad.an,a,attraverso al Gran San Bernardo, ,al Sempione ed al Gotta.rdo .... Per noi quindi avrebbe grandissimo valore l'alleanza della -Confeder,azione, per ·•opporèi con essa alla r,ot– tura de,i trattati che ne sancisco-no J,ane,utra.Jità ». Chi non vede in questa prospettiva pro.(Harsi la. parte nobilissima chic ventidue .anni dopo assumerà l'Inghilterra nell'ora fatale della neutralità del Belgio? Il nostro Autore continua spiegando ancor.a co– me certissima la violazione della neutralità della Svizzera nel caso di una guerra fra Austria e Fran– cia. Noi possiamo ora stàbilire come, neH'inviluppo dell.a confl~g:azi?nc, Au~Lria e Francia abbiano _po– tuto essere m 1stato eh guerra tra di loro senza che ne soffrisse la neut.ralità svizzera. « Finalmente, •nel ,caw di una guerra tra Francia e Germani.a - co ntinua l'op uscolo - anoora alla prim,a converrà ,e,vide, ntemen.te rompere• i trattali per ripe– ·Lere, -0 p,er lo•meno tentare, le mano·vre .d·el 1806, ope– rand,b offensiva.mente daHa linea di Be.Jforl-S-ciaffusa p-e1\oad•ere sul na.n,c,o, sinistro deHa difesa tedes•ca e div.klere gli Stati germanfoi del Sud cl.a quelli del Nord -; mentre ,al.Ja Ge-rmani,a, che potrà agire per Alsazia e Lor-ena direltamen1te sopra Parigi, la viola– zione, della neutrali-Là svizzero non, servirebbe che ad estendere inopportu,namente il suo fronte di schie– ramento, indebolendo le varie parti i>. Il solo err<?re in qu_esla previs_ione - e bisognava essere profeti per evitarlo - è che, 22 anni dopo, la Germama, essendo I.a frontiera francese dell'Est troppo munita, trovava un'altra spinta a violare ari.cara una neut.ralilà consacrata - se non era quella svizzera, era la. belga! A tutte queste ipotesi l'Autore non dava però che un valore affatto secondario e teoretico. « Ben altra co~bin_azione - egli di,ceva - l'avvenire pre– para! l> Era Il caso della guerra fra Italia, Germania

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