Critica Sociale - anno XXVI - n. 5 - 1-15 marzo 1916

66 CRITICA SOCIALE così ortodossa -, com e I.a Rassegna Nazionale, non sj periti nel suo f.as ~col,o ultimo a_ ?'are c~me primo .articolo-, uno stu<l 1-o •con questo titolo: Di una pos– sibile procedura per la pace! .... L'autore, gr.ave– me11Jte anonimo, (egli firma ILLE.EGo), ben premet~e che le ~me « bnevi note nè v,oglw no nè p ossono I".1- solvere il problema del quando con.ve •ng.afare la pace», ma, però stima che già volga i l tempo di preoccuparsi de.Jla procedura della pace. Non è senza .interesse seguirlo•: H procedimento normale, secondo il iuf! receptum per l'inizio dellie trattative dii pace - egli dice - sa,rebbe che ogni Governo int,ene-ssato mandasse in paeSle neutrale, poni.amo• La,Svizzer,a, dei suoi rap– presentanti, con incarico puramente ufficioso, salvo poj a conv,ertirlo in ufficiale, quando d:a-1lav-o·ro preliminare di un reiciproco s,on,daggio, apparisse possibile la pace, e fossero definite· le sue condi– zioni, alm:en-onelle -liooe principa1i. Ma questo pro– cedimento- «normale» non fa evidentemente al caso nostro. Troppo sa,ltuario, arbitrario, incerto, senza garanzia <l'i un lavoro come de'Veessere - magari imme<liatamente senza risultato, ma continuato, re– go-lato, che ponga germi aitt.i a portar frutti! No, il sistema dei missi dominici, segretamente revoca~ bili ad nutum hon serve·; ci vuole, in.vece, dei ma– gistrati ist.ruttori, puramente con,sultivi, si intende, m.a che dibattano pubblicamente e cli&cutanoi.I pro– blem,a della pace, fornendo agli -0,rgani responsa– bili diei singo,li paesi una indicazio·ne autore•vole, politicamente, senza essere giuridicamente impegna– tiva, nè tecnicamente precisata: .autorevole si.a eh.e risulti negativa (ossia- facci.a emergere l'impossibi– lità della pace) sia che risulti positiva (in quanto la possibilità sua, aU'-opposto, confermi, disegnandone le grandi linee). Cotesto orgarnismo, per sè non sa-rebbe nè la pace, nè un avviamento, giuridicamente effi.ca, oe, della pace, ma implicherebbe una. rilevazion e (equ amenbe, obbiettivamente, largamente e-ondotta, ed adeguata) dello stato• di coscienza dellie varie nazioni in:t,e– ressate .ed euro-pee, in r.app-0,rtoaÌla pace. Ma come eonvocare questa straordinari.a assise . consultiva .euròp,e,a, con funzi•one <li pubblico dib.at – . 1.ito preliminare della questione della p.a,ce , senw pregiudizio del sensio dell.a sua soluzione? Chi do– vrebbe ,sceg liere i rappresentanti delle v.airienazioni interessa.te? ILLE EGo, scartata, per le immense dif– fi:co-ltàprati che di attuazione, la desig,nazio,ne di– retta popolare fatta, dai singo,Ii corpi elettorali, co– stituiti in unici coUegi eiettoraili, e con rappresen– tanza· delLe minoranre, la, quale• pure avrebbe il doppio vantaggio, ,di indurre ciascun P.aese ad un profondo èsame di coscienza e -della sii.tuazione,· e di conforire agli eletti, e, di riflesso, all'assiemblea,, un grande prestigio, suppone che tutti i P.arlam.enti eleggano, eiaecuno per proprio eonto, i delegati alla assemblea internazional,e, integrando in sè, vi– c_elidievolmente,, gli elementi del numero e della qua– lità, come ,sono-specchi.a.tida.Ile C.am.erealte e basse. Le_delegazio~i d-ovr-ebb.ero poi essere altresì lo spec– -cluo fede,Lecll tutte le correnti, av.ere un carattere di censimento, d:i r!ley.aziorr~e non di lo,tta,e perciò do– v~e~ber_oooot1tmrs1col p1ù assoluto rispetto al prin– c1p10 ·eh rappresentanza delle mino•ranze. Col fatto d\ m~a deliba~ioi~e (prelimi1~.are parlamentare, per via· eh delegaz1-?~U ad !wc) 1auto:e e_orn.fida cli pro– muo·vere una p1u amp1a ed effettiva, mfluenza deUe c_orrenti popolari ~ella determin.azi,one della. poli– ti-caestera, che faccia cessai~ l'as-surd-os•econ<loo cui la ~ovr'?'?j!à politica nazi,onaLe_si so,spende nella, ma– teri.~ pm_lfi:,~0r~an~e •. e pro_pr10 quando è in gioco l.a vita d1 m1hom d1c1ttadm1, am.i la vita stessa col– lettiva del)e nazioni_ e la loro prosperità avvenjre; menlre poi da tale· ~1stema non, v-errebbe nessun pre- BibliotecaGino Bianco giudizio all'auto,nomia giuridica del potere esecutiv,o, in quanto le funzioni d eH'assemblea sarebbero, come si è detto, puramen.be istruttorie e consultive, e ri– marrebbe sempre inte gra la, ratifica diretta defini– tiva di ciascun Parlamento•. Nè ciò ba.sta, chè l'au– tore, oltre .allo sviluppo, democratic,o degli ordina– menti interni politici, nella sua .as&emblea interna– zionaJe inte·rp.arlamentare vede costituirsi un.a g.a~ r.anzia di pace n,ell'avvienire, formandosi il nucleo concreto della tanto vagheggiata federazione euro– pea, la qua,le, finalmente uscendo dalle nuvolaglie di un astratto i.clealismo, e ca,ociando via la do-ttrina e la prati-ca di un n efasto individualismo nazionali– stico, sping ,ereb.be · efficacemente, positivamente ad un,a pacifica trice u nificazione e. coll.aborazi-one delle forze nazionali .... Tutto, eiò è molto hello•, ma ancora un po' vag-0. L'autore - fra !'.altro - non ci dice se l'iniziativa ,di mettere in moto ciascun Parlamento per desi– gnare i delegati .all'Assemblea consultiva ed istrut– toria della pace do,vrà assumersi dal Governo o cl.al P.a•rlame:nto•stesso. Nella · p,rima ipotesi qual Go– v,erno vori·à farlo-.... il primo? Nella seconda,, qual Governo ri-nuncierà a intervenire Tllella, questi,one del quando mebtencJ:ola question.e •di fi.ducia ma,ssima? In ,ogni caso il Go-verno vo·rrà essere padrone dlel quando dell'iniziativa, ossia del tempo della pace: basta ciò per comprendere come si torùa sempre, al piace-re dei Governi, nel sistema dlel fus receptum, degli uomini cli fiducia mandati a villeggiare a •... Ouchy!... . · Ed ecco o ome la ·questione d~l modo-procedura della p.a.oe , malgraido ILLE EGo protesti non e6Sere negli obbiet tivi suoi di tnattare nè del tempo, nè del modo-condizioni, della pa,ce,, si viene praticamente confo.11Jdendoon la questione del tempo della pace, del modo-condizioni della paoo, perché al quando? d~ quella « procedura » si rispo-rudieràsempre cl.aiGo~ verni col proprio criterio circa, fa. tempestività dlella ·paee .... L'o-sse·rwzione non può ,essere sfuggita a· ILLE EGoeh.e è aicu to-e dlisinv:ol to.'manieg.giato,re della dia– lettica politico -costitu:i.ionaJ .e. Egli ha voluto far mo– stra. di po-rre un.a tesi astr:a tta,, ma, la cootingenza di c,s-saci auto-rizza .a porre la tesi tra gli altri sintomi dell'aittuale momen,to, psi-co,l,ogico .... Infatti la ma.Jizia dell'auto-re oon ha ooverto• tanto La preoeeupa,zione i ntima gen,eratrice del suo studio, che non ne La– s 'CÌ.as :se itrasparir-e Ie bout de l'oreille atbr:ave,rso l'ex– c usatio non petita di. n,on voler riso,lvere il pro– blema ·« se oggi sussistono- le condizi-oni fav-orevcoli per arrivare a,q un .accordo » e attraverso questo proemio, abbastanza· lungo, ed· abbastanza serrato, di preterizionii sa,pi,enti ,e,d eloquenti : « Anohe a vo],e·r rioonosc,e,re ohbie.ttivamen,te l'esi– sten@ di- a/curie corn,dizi.o,ni fav,o,rev,oli: n,el1o stato di r,e1ativo,e·q,u,i\i·bri-o, d,el1eforz,e i-11 confl.i-tto,nessun.a d,elrlequaili è po•s-taifuori• di combattimien:to; neJil'irn– cQIII!ob.ere di una -sta,gion,e ,che ,nece-ssa,riiauren:te in,duc-e una certa -staisinel1e -op,erazi.onimilitari; nel fatto ,che al'l,e ,conquiste eu:r,op,ee aus.tro-ted,e,s,che, risp,onidela p.e,r– dita deill'.imip•eTo o ,l·on.iaJ.e l,a ,chius,urradei mari• (ciò ,c,he ,ri.Je.v.a sopro,butto in oUllla guie,:r,:r,a,, in non pioco1a p.ar :te, •di anfag,o,ni.smo· ,commeroia,J,e);ne'lla necessità 1n ,c,uiigili .aUJS.bro-tedeschi s trovano di ri•p1aN11r-e .'oo:me e,o,ndizi-onidi pace ane in:iquii-tàp,erpe-trat,e.durante la gueITa, le q-uali, come ·l,a -r.esporu;,abilfr-tà d"l}l,oma– tica ,e,p.o.Jiti,ca d,e,\,ta ,gue-1'1!'.a ,s,te.ssa,harnmo, s,oiHev.ato con– tro, di- 1Joroun,'opin,i,orn,e mondi.aie ,comip,a,t'ta e eornti•a– ria - occorrerebbe un es-ame troppo diffuso» ece., il quale ,esame ILLE EGo non vuol fare p,erchè deve affretbarsi aH'.altro esame di una possibile pro~

RkJQdWJsaXNoZXIy