Critica Sociale - XXV - n. 18 - 16-30 settembre 1915

Critica Sociale NIVIST .Il QUJN1JICJN.IILE DEL SéJC/.1/LISMtJ Nèl Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. :I.O- Semestre .L. 5,50 DIRÈZIONE: Milano - Portici Galleria; 23 - AMMINISTRAZIONE·Via S. Damiano, 16 - Milano Anno XXV - N. :1.8 Il Numero separato Cent. 40 /I Milano, 16-30 settembre 1915 _ SOMMAR.IO Politica ed Attualità. Comizio per la Censura (CLAUDIO TREVES).- , Verso ia- restau.•razto"e àeit'lnteniazLanaie (FRANCESCO CICCOTTI) •. La fame a-, ca,·bone e la guerra (Dott, ALESSANDRO SCHIAVI). Studi economici e sociologici. La gue1·ra aUa àlsoccupazi"ne: Il c6mpUo delle Provincie e deL ~– muni: n. L'assLcu.raztone confro ia àtsoccupaztotie: Considera– zioni ge11erall (GINO BAOLIONI). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. L'idealismo "flloso"{lco contemporaneo: II (Avv. ETTORE M.lRCHIOLI). Uomini e ·Idee: Come un "filosofopenet,·ò nel populo (CORSO Bov10). L' À.ntic.-isto (ALBERTO ·MALATESTA). - Postma (c. t.). COMIZIO PER LA CENSURA La Censura ha tre obbiettivi: 1 ° Vietare la cir– colazione di noti.zie militari che,· anche innocenti nella mente dei giornalisti, possano nuocere al no– stro esercito e favorire il nemico. C'è alcuno che abbia qualcosa dà obbiettare? - Silenzio assoluto. Benissimo. Andiamo oltre. - 2° Vietare la circo– lazione di fatti, descrizioni, ecc., tali da diminuire la forza di resistenza, lo slancio dell'attacco, l'en– tusiasmo bellico dei nostri eroici soldati. - Chi ha qualcosa da i;idire? .Una mano si leva - Ah! che volete osservare? - Questo, che non è facile stabi– lire la natura di quei fatti, descrizioni, ecc., perchè essa muta secondo il concetto che la Censura può farsi dell'animo dei combattenti. Cosi nei primi giorni della guerra sembrava opportuno favorire le notizie, descrizioni, ecc., che dipingevano l'esercito nemico come sfinito, affamato, sfiduciato, pronto alla resa, stimandosi erroneamente che l'elevazione d,ello spirito dei nostri combattenti fosse legato ad una siffatta- figurazione del nemico. Successiva.mente le belle, magnifi·che prove del nostro esercito per tutto il fronte dimostrarono luminosamente che cotal prudenza era una gratuita ingiuria al valore dell'e– sercito e un'indegna frode sugli allori che esso an– dava conquistando. sopra un avversario forte e for– temente equipaggiatO'. Allora la Censura dovette cominciare a considerare come debilitanti proprio le descrizioni' e i fatti contrarii a quelli che sop– primeva prima. - Che volete concludere con ciò? - Soltanto questo: che la Censura, per -l'incertezza. del sogs:ettiv1smo de1le proprie impressioni &ui pre– .sunti effetti psicoloaici della materia che fa parte del 2° obbie,ttivo defia sua esistenza, dovrebbe pro- . cedere cauta, che vuol dire, in pratica, lasciar cor: rere. - Se non c'è altro da· oss~rvare, passiamo all'obbiettivo 3°: Vietare quelle polemiche violenti di partito, che po~rebbero tur,b,are « la grande con– cordia nazionale; di cui ha tanto bisogno la Patria nel momento .attuale ll - Chi ba obbie,zioni da fare? - Si leva una selva di mani - Caspita! Anche dopo la circolare Salandra •sulle applicazioni della Cen- Biblioteca Gino Bianco sura, che coronò l'avvento di Salvatore B.arzilai al potere? .... Ascoltiamo. . Uno dioo: - Come si fa a distinguere fra morti– fere polemiche di partiti e vivificanti discussioni di idee? - Per gente di buona fede, èhe non voglia giuocàre di sofismi partigiani, è semplice·. Sarebbe, per esempio, una mortifera polemica di partiti, contrari.a alla concordia nazionale, e quindi da reprimersi con estrema energi:a, indicare sistemati– .camente, e con propositi più o meno velati di mi– na-ccia, questo o quel partito com,e tramante nel– l'ombr<1 ·contro la sicurezza della Patria, ... Se v'è ,alcuno che opera male, si denunzii e si faccia il pro– cesso. Ma l'arbitrio di indicare intere masse di cit– tadini ,come votate allo straniero in .base a mere avversioni di principii e di metodi, risalenti a tempi antichi, è, evidentemente, incivile e improvvido, per– èhè i sospettati non po•ssono che concepir,e· senti– menti 'di rivolta e, per non concitare contro di sè la diffidenza, sono· indotti ad astenersi da ogni parte– cipazione alla vita pubblica, con grosso manifesto danno della enciclopedica opera di assistenza che roclama tutte le buone volontà. E, per un esempio contrario, sarebbe una vivificante discussione di · idee, feconda di bene per tutti e, quindi, non che da vietarsi, da promuoversi, quella che si propo– nesse l'indagine se dopo la guerra debba.no preva.– lere le correnti ultrastatolatre, che tendono a in– gigantire il potere esecutivo dei Governi, special– ment,e in polit.ica estera, visto lo scellerato uso che ne han fatto• le Potenze centrali, le più statolatre . che esistano, oppure debbano prevalere le correnti più liberali, più antiautoritarie, che mirano a por– tare sotto il controllo del suf(ragio universale, me– diante l'integramento delle demo-crazie parlamen– tari, il r:apporto tra la politica inte_rna e· 1a_po1itic:a estera d1 ciascun paese. Ove la Critica Sociale 1st1- tuisse questa indagine, portando il contributo og- · gettivo delle osservazioni ·e delle esperienze durate, chi potrebl:J.econfonderla con la polemica dianzi ac– cennata? Qui avremmo un tema di studio, ardito certo, ma impersonale, involgente certo vedute e criterii diversi, ma sereni e dignitosi per tutti; là sarebbe inve•ce una polemica di cui non farebbe bisogno di dire- quanto umiliante e tale da inasprire gli animi. • . Un altro interviene: - .Avete un bel dire voi, che per gente di buona fede è facile distinguere ciò che è nobile discussione di idee e ciò che è polemica d,emolitrice della concordia. lo, che mi chiamo Il Resto del Carlino, e sono patriota e denunzio volentieri gli antipatrioti, mi sono visto in un sol giorno .sopprimere due lunghi articoli: uno del filo– sofo Giovanni Papini, col titolo I nostri amici in– glesi, nel quale tratteggiava i nostri rapporti con l'Inghilterra, accostandosi alla considerazione, che pasqò liscia sull'Avanti!, di certi fatti relativi alla idea, che .si fa strada in qualche cervello ameri– cano, di passare direttamente a noi .e agli .altri debitori Europei i capitali che l'Inghilterra attinge agli Stati Uniti per prestarli a noi e ad altri ad

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