Critica Sociale - Anno XXV - n. 16 - 16-31 agosto 1915

CRITICA SOCIALE 243 VERSO LA PACE ? Obiettivi e crlterii dell'Internazionale. sino la Chiesa Cattolica, sbattuta fra la univcrsalilù della sua idea e l'attrazione nazionalisla del suo -epi– scopato, ·avverte la sua crescente impotenza a par– larci a tulle J.e nazioni un linguaggio che esse egual- . mente intendano - ciò che era la condizione e l'in- . en mese· fa, allorchè io posi .in discussione, qui, clizio, una volta, della. possanza della Clti-esa. Frat- i · l' · tanto, il socialismo riprende ogni giorno -più la co- i.l tema della pac-e, a mo ti argomento• parve ricco scienza e le funzioni della sua universalità, tanlochè cli tutti i pregi .... fuorchè -di éJuel-lo dell'attualitù. alla sua voce rispòndono echi cli memore devozione Non nascosi, de·] resto, neppure io il sospetto della e cli risoluti consensi anche dalle lrincee dell'uno intempestività del mio zelo pacifista, lo sfoggiai con e dell'altro campo. _ · circospezionç_, e rivelai nella condizionata e~posi- zionc del « CfUanclo >>e ciel «come» la consapevo- La conforlaH.tc realtù cli questa nosLra constata- zione è stata riconosciuta persino nella Germania lezza cli procedere per ignes. _ Bisogna guardarsi, . . A . infatt.i ·_ corrie cercherò cli spiegare più innanzi _ ·della « unanimità dei partiti per la guerra>>.- - lcun1 , dal 1-ranello che ci. può essere teso dalla stessa hel- giorni or sono, era la grav~ e perspicace F:anhfurtcr I I Il , t 11 ò t · 1~ ·c· ~ 1~,, 0 Zeilunrr, che così ammomva la borghesia tedesca. czza e e argomen o·,. c _e pu rasc1 ul 1 ... •u - " · I l · rare inconsaJ)evolmente .... pour le roi de Prusse. _ troppo illusa da certe conversioni patriott1c 1e t ,c1 socialisti. Tuttavia, noi ora ·abbiamo la sensazione della per- fetta tempestività cli questo dibattito o, almeno, della - cc La -mal.a bestia è indomabile. Quando voi ripo- indagine che esso presuppone. È J' ora cli porsi quc- sule tranquillamente sulla sua avvenuta fusione· nel- - sli problemi: d'onde la pace verrà; quali dovranno · l'anirha nazionale-, ess.a se ne dissoeia e le si vom1 essere i suoi -critcrii e 1 suoi obiettivi, per far sf . contro, ,e quelli çhc si .erano illusi di ave-ria assor– che essa effettui ccrl.i postulali di giuslizia, non solo, ma per ·evitare, almeno, che essa si risolva bit.a si a-ccorgo_nodi- ave!'e·-soro incluso un osp,itc in una tragica corbellatura, in una illusoria ,e prc- rodiLore o ·snervante nel proprio o,rgirnismo.' Fuori caria tregua d'anni e, peggio ancora, nell'ap,crtura il nemico! Esso è più e meglio in armi oggi di ieri cli auovè e dissimulate fosse eia lupo per la pace contro la Patria, ·e J.é idee fi.sse<lei pacifìsmo interna– e per l'csislenza delle })rossinie g-enerazioni. Io zional'e to-rnano ad esercitare suf suo, spirito il fa– credo che ciùcsLe preoccupazioni siano, ùella co- sciJlo al quale· lo si .credette• orrimi d_ivent,atorefrat- scienza ·socialista e f>roletaria --di Europa, anche Lario». più vini della sLessa aspirazione per lp· pace. lei credo, cioè,. -che i sociàlisli cli folli i paesi bellige– ranti e neutrali vedano ora con rilolt.a chiarezza che sarebbe un pessimo affare sedare la rissa solo in modo da porgere ai rissanti l'occasion,e cli ripo– sarsi, per riprendere, dopq la sosta, con rinnovato vigore, la zuffa. - Noi ci ricordiamo anche in buon punto di una veri(à, relativa agli ·atteggiamenti del nostro spi– rito - cli una verità che si è spesso prospettala·, fra Le motivazioni cl,cl·nostro neutralismo;. ,e che è bene rimanga riel primO piano dei nostri crilet·ii orientatori : il nostro pacifismo non deriva, cioè, dall'avversione sentimeùtale per la guerra, ma piut– tosto dal nostro odio consapevole del profondo sov- _ vcrtimeJ1lo ,che la guerra opera nei congegni molte– plici ·della civilfà. foternazionale, fr.a r.quali noi assc– gnamo un primo posto al diritto delle nazioni, a.Ila invulnerabilità delle perfette m1tonomie nazio·nali. Una pace, che menomi queste autonomie non meno della guerra, è una pace che noi conside- . riamo funesta quanto una guerra. Una pace .che .assicuri, entro i limiti delle umane possibilità, la soluzione più chiara e più dfeltiva cli una serie cli problemi cli convivenze nazionali - ecco · La ·pace· degna di eccitare tutto i'l nostro zelo· ,e per la quale vogliamo lavorare sin da ora e col fermo- propo– sito di non lasciarci scoraggiare da nessuna av- versità. · Ora i socialisti di tutto il mondo costituiscono il solo elemento. car.ace e disposto a_d orientare ve1:so una simil,e pace la fine della guerra, non_ solo: ma io non credo cli peccare cli eccessivo ottimismo, sog- giungendo che i socialisti sono già in grado, e lo saranno sempre più ogni gìorno che passa, di in– fluire efficacemente in tal-e senso. Da ·un anno gli orf{ani cl,ella borghesia ci· ripetono in tutti i toni e iQ tutte le lingue che .l'Internazionale .è ·mor~a, che « il nemico » - il loro nemico - è oimelio mum– mificato per un museo storico. Però, fra tante cose che la guerra ha veramente stroncate, depresse e dissolte, l'Internazionale Socialista mostra d'i rial– zarsi con là maggiore dotazione di vitalità e col senso della necessità del suo vivere - un sens·o, che è sovente la espressione -stessa della vita: Per- ' ·· a Gino Bianco E da lì.orna l'Idea Nazion.ale, -commcnl.anclo con una slizza compiutamente logica il nostro r.ecenle Convegno- cli Firenze e l'interessamento .... eccessivo mostrato pÙ esso dalla stampa borghese, gemeva: - cc Eh, sì, I.a nostra ·borghesia non può vivere ~cnza •il suo nemico, s-e-nzail ·socialismo. _f: p-erviea– cement-e ossessionata dalla forza di questo, nemfoo, · che fu è tò-rnerà ad essere quà1che cosa niell~ vij,a nazio_nabe .. La-borghesia ne è tutta presa, la borghe•sia ne è ammalata ..... ,,. · Noi, dunque, vogliamo, non solo; ma noi pos– siamo. Ogni giorno che passa, i belligèranii del l'una e dell'altra sponda possono lavorare sempre µi.cno per la guerra, e noi possiamo lavorare sem: prc più per la pace. Chi non percepisce ormai la sensazione cli questa rcaltù? E, vedete, s-ono obbli– gati ad :iniziare qualche genuflessione alla chimera · della 1:i:aceè1uelli stessi, por i quali un tal discorso parve sino a ieri una manif.estazioné cli debolèù.a .. L'lmper.atore cli Germania dom.ancl'aal suo ricmico moscovita cli trasformarsi, ,·ì\on giù nel vinto r;hc si confessa è si arre1ide, ma nel mediatore: della' pace; e, già due &ettimane prima, Asquith, da Lon~ · dr'.a, aveva mostrato di separarsi -con rassegnazionè dall'utopia dello «schiacciamento» della Germania, parlando cli una pace << atta· ad assicurare il inondo dalla riproduzione degli orrori di ·quest'anno ecl a garantire tutti i popoli da mutue sop'.affazibni »:. *' ** Ed aHoru noi possiamo ricoinìnciarc, · per 1:irose– guirlo, il discorso sui criterii e sugli obiettivi socia- listi della pace· (prossima?) futura. · - Noi non crediamo, in màniera assoluta, che pai•- · lare di pace in questo momento significhi approssi~ mativament,e lavor'ai'e per ·una «.pace g,ermahica ». A nostro avviso si esagera· smisuratamente il valore della -conquista àustro-t'edesca ·della Polonia russa, quando lo si assume ad un indice della reale· sìtua-. zione di guerra degli Imperi ·oentrali. La stessa '

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