Critica Sociale - Anno XXV - n. 12 - 16-30 giugno 1915

190 CRITICA SOCIALE tale a •loro riguardo, s[ sono collegate in Sindacati, rendendo nulla o quasi null~ la concorr~nza ed ob– bli"ando l'mm.ini,strazione a ricorrere al sistema della trattati va privata, tanto che nell' eser~izio 1912-913, su L. 43.960.739 dell'accennate forruture .fatte all~ Ferrovie dello Stato dall' industria nazionale (di fronte a sole L. 56.224 fatte ·dall'industria ester:a,), ben 41.188.982 lire sono state affidate a tr.att.ativa privata e soltanto L. 2.771.757 a licitazi?ne. Quest~. che ora si verifica in un campo relativamente rl'– st.retto, si verificherà su larga scala, con grave per– dita per l'Erario,, quando sarà dato per tutte le for– niture l'-ostra·c.ismoall'industria estera; nè, a salva– guardare i pubblici ii:itere~si, varrà. ~erto il_ridico1o paravento dei « prezzi -eqm », stabthh dal libero ar– bitrio dei funzionari. oc L'UJnioa garanzia per ottenere prezzi bassi, od i più bassi possibili - scri,ve l'Einaudi - è l,a con– correnza; e questa non si ha quando l-0 Stato stesso Ja di,stmg,g,e, coin,cedendo-privilegi e prelaz_ioni a ta– luno dei conco,rrenti a danno della collettiv1tà. I for– nitori na,z,iona,li,per farsi pr-ef.erire, n-0n hanno nes– sun .altro mezzo consentaneo all'interesse p.ubblico fuorohè quello di fornir-e meroe u,guale a prezz,i più bas,si o, meroe mi-gliore a prezz.i uguali .a quelli dei concorrenti esteri. Tutto il resto non è che un pre– testo per vendere, gio,vandosi di influenze e pressioni politiche ed elettora,li, allo Stato a prezzi che nes– sun privato accettereboe e che quindi nemmeno lo Stato dovr,ebbe accettare neH'intere-sse della g,ene– r,aJità » (1). Vero è che, a giustificare il nuovo indirizw d~ economia nazionalistica, oltre che ripetere i ve cchi e confutatissimi argomenti circa la necessità di r.af– fo,rza.rele nostre industrie e di dar lavoro alla classe operaia, si agita lo spauracchio del dumping-system, il ,cui nome, ai nostri tremebondi industri.ali e ai loro• mecenati, fa, l'effetto del mortaio da 420; ma si di– mentica come il dumping sia !,imitato quasi esclusi– vamente ai materiali metallici, mentre il neo-prote– zionismo, o neo-mercantilismo che dir si voglia, J.o si invoca. in.distintamente .a beneficio di tutte le merci. D'altra parte il dumping non ha quei disastrosi ef– fetti che in buona o mala fede gli si .attribuiscono, essendo molto delicata e ristretta la sua azione. Così -or non è mo-lto•,m.algrad,o la robusta protezi.one go– duta i·ri patria dal Sindacato siderurgico tedesco e malgrado che l'esportazione di esso in Italia a sot– tocosto rappresentasse .appena l'uno per cento della totale pr.ot.ezi,onesiderurgica tedesca,· bastò la resi– stenza dei s.iderurgici italiani perchè lo Stahlverband fosse obbligato ad elevare i prezzi del 25 per cento. Comun que, a mmesso pure che il dumping costitui– sca un gr.av, epericolo, il miglior mezzo per oombat– terlo consiste nella politica della porta aperta e non viceversa, giacchè, come osserva l'Jannaco_ne, l'im– padronirsi. d'un mercato straniero è moLio difficile quando il mercato è aperto alla libera concorrenza mondiale. Occorre allora debellare i rivali ad uno ad uno, vendere ingenti quantità di pr-0dotto a prezzi rovinosi, durare in questa lotta per un lungo periodo cli tempo oonza la certezza, pur quando lo scopo sembri raggiunto, che la concorrenza non torrui ad irrompere da altra parte. In questo senso si può dire ehe i sistemi protezionistici usati su larga scala, anzichè o staeol.are , favoriscano il dumping, mentre, viceversa, diffic.il, eè impedirlo con misure di ritor– sione nei pochi casi in cui esso sia economicamente attuabile. Il combatterlo poi con provvedimenti uni– formi, rigidi, quali può adottare lo Stato, è perfet- (I) Co,·so di scle11za delle fl11a11ze, pag. 76. BibliotecaGino Bianco tamen.te inutile, poichè, i prezzi che fa l'industria este ra -essendo continuamente variabili di trimestre in trimestre e .anche di mese in mese, le misure pro– tettive, per riuscire efficaci, dovr~bbe_roavere la mas– sima elasticità per ogni cntegoria d1 merce (1). * •• Se il sistema della protezione è pericoloso per le .forniture che interessano direttamen~ lo Stato, pu~ essere pericolosissimo nel caso di forn[t1;1re.a cm debbaruo provvedere le Imprese assuntrici di pub– blici appalti d'opere. In vero, una profonda .diver– sità intercede tra l'appalto di forniture e l'appalto d'oper.e. Mentr~ nel primoJattiv~tà dell'appaltatore si estrinseca di regola all mfuon del!~ 1:0-rme che regolano il contratto, nel secondo cost1ttusce I.a so– sta·nza stessa del contratto, e qualunque influenza esercitata s,u di essa dalla stazione appaltante può spostare su ~-i ques~ la re:spo~sabilità inerente alla buon.a esecuzione dei lavori. Ciò è tanto vern che la tendenza moderna, già affermatasi nella pratica, è qu,ella di diminuir.e gli oneri che gravano sulle Im– prese, -onde po-rre un.a remora alle frequenti conte– stazioni che oggi esse so_lle_v~1110 e ~he tr?vano. si:iesso appiglio nei soverc~i limiti pos_ll dall Ammirustr?– zione all',opera degh app.a-Jtato-r1._Pertant_o,_ ~• m un appalto di fornitura, ~e so_verchi~-restn~1om po– sw all'impresa possono mfluire sm prezzi e suLla consegna della merce, ma non sulla sua quanti,tà e qual-ità, nell'appalto di opere ogni provve<lim,en.~ che venga ad intralciare l'attività dell'assuntore si ripercuote su tutto l'andamento dell'appalto e può pregiudicarne i,l buon ris!,lltato. i:.,•esp~r.ien~adelle liti, alle quali davano motivo le dispos1Z1om tr?ppo rigidie dei capitolati relativamente alla provemenza dei material.i, ha indotto l'Amministrazione a modifi– care tali disposiziorui, ltimi_tandoleai ~ratteri fisic~ e chimici dei m~teriali stessi. Qualora si dovessero- m– cludere nei capitolati norme contro la provenienza dei materiali dall'estero, si farebbe un gran passo ad'di·etro, ed è da domandarsi se maggiori sarebbero i benefici per l'industria nazi-0nale o ,i danni per le opere e per l'Erario. . Altre considerazioni sono da aggiungere. Perchè si possa· costringere l'appaltatore d'opere a dare la preferenza all'industria, nazionale nelle forniture a cui deve provvedere, -occorrono mezzi adatti a con– trolla.re ,ogni .acquisto da. lui fatto. Cosl per le con– ce.s sioruidt ferrovie e tramvie si è dovuto iz_nporreal concessi,on.ario di provvedere agli acquisti col me– todo di gare nazionali ed internazionali, alle quali assiste un funzionario del Ministero dei Lavori -Pub'– blici e delle quali si controllano dal Ministero i ri– sultati. Ma le concessioni suddette sono relativa– mente poco numerose, e gli approvvigionamenti ad esse relativi, che devono essere affidati di preferenza .all'industria nazionale, riguardano esclusivamente, per -ora, il materiale metallico d'armamento, quello fisso e quello rotabile. S,e si tien calcolo invece del rilevante numero d'appalti d'opere che veng-0no ban– diti ogni ann-0 dal Ministero dei Lavori Pubblici e da altri, e della quantità e varietà degli acquisti che ogni appalto comprende, è agevole arguire di quanto · \I contr~llo sugli ~ppr?~gio_namenti ag~-ravere_bb~ Il còmp1to del Gemo Civile, già oberato d1 mans10m e di responsabilità d'ogni genere. Difficile sarebbe poi l'opera del Genio Civile di front.e alle imprese che sostenessero di aver acquistato materiali esteri perchè non potevano trovarne in Italia a giusto prez– zo ed entro termini convenienti. Come gli ingegneri del Genio Civile giudicherebbero dei due elementi suddetti? E a quali complicate ed innumerev-0li con- (1) Vedasi L. El!IAUDI In Riforma Sociale, 1912, pag. 818 e seg,; e CABIATI, LOBIA, JAl(NACO!IE, ibidem, marzo 1914.

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