Critica Sociale - Anno XXV - n. 12 - 16-30 giugno 1915
CRITICA SOCIALE 189 ----------------- la base su cui si impernia quella forma di lotta acca– nita che è la speciale caratteristica dei nostri tempi: la concorrenza, che si esplica poi in tante maniere di– verse e alla quale si fa, quantunque in maniera indi– retta, risalire una delle cause, forse la principale, del– l'attuale conflitto. La macchina quindi, che rappresenta l'anima di tutto il progresso compiuto finora dall'uma– nità e che è l'impulso a nuovi progressi per l'avvenire, è causa, nello stesso tempo, di una quantità di incon– venienti, i quali si riassumono in varie forme di lotta, da quelle attraverso le quali si esplica la concorrenza, · a quelle che mettono l'una contro l'altra· le classi so– ciali, a quelle che spingono i popoli l'uno contro l'altro. Da ciò, però, non bisogna concludere che essa sia direttamente e veramente la causa del male; il pro– gresso non può essere nocivo e quindi nemmeno pos– sono essere nocivi i mezzi attraverso i quali esso si compie: gli inconvenienti dipendono invece dalle cir– costanze nelle quali le macchine esplicano la loro azione. Quando queste circostanze saranno completa– mente eliminate, spariranno gli inconvenienti, e le macchine saranno soltanto causa di bene, per tutti. E, molto probabilmente,· quella fine delle guerre che si sperava dall'uso dei mezzi potentemente perfezionati dall'offensiva, tenuto conto della natura speciale delle circostanze che creano gli inconvenienti delle macchine, si avrà definitivamente quando queste .circostanze sa– ranno sparite. RAFFAELE PIRRO. LA POLITICA DEILAVORI PUBBLICI V. I Iavort pubblici elaprotezione dell'industria na ionale Le vigenti norme sulle opere pubbliche non faru10 alcuna distinzione fra imprese nazionali e imprese estere. Non così è in Austria, dove il decreto mini– steriale 3 aprile 1909, n. 61, relaLivo agli· appalti di forniture cLi opere, stabilisce che tanto- le for– niture quaruto i lavori debbono essere appalrtati solo ad' offerenti. che risiedano nei regni e neUe terre rappresentate dalla Dieta del1l'Impero e che l'appaltio di una fornitura e dii un' oper.a ad un concorrente che risied:a all'estero può essere consentito- soltanto quando, al momento dell'appalto, la fornitura o l'opera oon possano essere eseguiti nell'Impero nel tempo ,o con le qualità assolutamente necessarie, o quandio, di fronte ad offerte straniere,. siano chie– sti prezzi,. sp,roporzi<?natamente .Più elevati. lno'ltre, quando l 1mporto d1 una formtura o di un'o•per.a ~ciceda i~ valore di 5000 co_rone, l'appalto a-d un 1mpresano estero è subordinato all'appmva-zione della competente autorità centrale. Di simili misure, per quanto riguarda direttamente gli appa1ti d',opere, non è sentito in Italia a:Jéun bisog!1'o._Esse rotrebbero ~nzi più dannieggiare che favoTI,re 1 nostri appaltatori, perché, mentre in tale campo non si è ancora determinata da noi una vera ~oncorrenza straniera (eccezione fatta per i lavori m cemento armato), numerosi sono gli impresari italiani che assumono· lavori all'este,ro (1). Per quanto riflette le forniture, la questione è div;èrsa. I nostri industriaJ.i non fanno che lagna-rsi (1) Vedasi a questo proposito La moswa degu uaitani aWeste,•o del prof. B&RNARDINO FRESCURA:, Segretarlo generale della glurlB dell'Esposizione Internazionale di Milano (Milano, 1907); e Relaz,o,ie atatnt,ca sul conwattl d'appalto, più volte citata, pag. 48. ib~iotecaGino Bianco della conicor1,enza estera ed invocano dallo Stato• conìjnui aiuti, s•ia, mediiante dazi protettivi, sia. med1a~!Je provvedimenti di preforenza nei pubbhci appalti. E, se molto hanno ottenuto .col p•rimo mezzo,, han:no pure avuto col secondo qualche non dii.sprez– zab1l~ f.ayo•r,eche sta per germogliarne altri non p,och1. Smo dal_ 1907; I.a legge sulle ferro-vie dello Stato ha p·rescr1tto che J.e provviste di materiale· fisso e stabile e di quello metallico d'armamento -si.ano, di regola, appalta,te all'industria nazional,e c?l .sistern~ _del~e pubbliche gare, o, in casi spe-• ciah, co•1ù hc1taz10m e trattative· private, salvo a pro– cedere a gare internazionali se il risultato delle pubbliche gare, delle licitazi-oni o delle trattative dimostri che le -condizioni dell'industri.a naziona,Je no.n perm ettono d:i ottenere prezzi convenienti. E nelle. g.ar ~ i,i:iternazjonali .d•eve preferirsi a parità di conch z1-0 n!l m~'us~na na~10nal~, alla quale, peraHro,. quando• SJ tratti di provviste eh materiale fisso- e mo– bile e cli quello metallico d'armamento, dev'e,ssere acco•rd.ata, una congrua protezione, non superiore al 5 per cento sulle offerte dell'industria e-stera accrooci~ta delle spese di dogana e di trasporto ai luogo, d,1 consegna. Per offerta dell'inidustria estera s'intende la med'Ì.a delle offerte più basse che rap– presentano, la metà del numero delle offerte estere riconosciute valide. _T~li~sposizioni sono state poi adottate anche dai Mm1ster1 della Guerra e della Marina mediante de– creLi reali, e da quello delle Poste mediante clausole i-nserite ne,i capitolati. Infine norme analoghe ven– go:10 _ incluse <l.~I M inist~r~ dei l_,avori Pubblici negli atti d1 concessi-o.ne S1Uss1dwtad1 ferrovie e tramvi,e. qr~ p o,i La.Commi ssione. C?·~ultiva sugli app,rov– v1gwnament1 dello, Stato, 1stitmta con Decreto rea,l,e l 8 gennaio 1912, n. 56, va sostenendo la necessità che, da pa,rte di tutte le pubbliiche Amministrazioni siano. ado,tt~,te larghe misure di pro,tezione per !'in~ dustna naz10nale. Essa, modeHandosi sull'esempio dell'Austria e del,la Spagna, proporrebbe che per tutte le forniture, le quali direttamente -o,indiretta– mente initeressino lo Stato, le· Provinci-e, i -Comuni ! C~nsorzi e ·che riguardin,o aniche op.ere pubbliche: 1mp1anto, ed esercizio di servizi pubblici sussidiati o no, come linee ferroviarie, tramviarie, automobi– listi·che, acquedotti, fognature, i'!luminazione, ecc. sia fatto obbligo, sia alle pubbliche Amministra~ zioni, sia alle imprese private, che con esse· con– trattano, di imp!Ìeg.are esclus!Ìvamente maochinar! materiali ed oggetti prodotti nel Regno, in ·tutti i casi nei quali la produzione nazionale consenta di ottene·re prezzi equi e la consegna delle forniture entro i term~n.i stabiliti. Nei casi •contrarì, dovrebbe essèl'e -cons·entito"di benere, gare internazionali, pur– chè fosse accordata all'industria nazionale la pro,te- zione diel 5 pe,r ceruto. · Qual,i conseguenze potrebbe appo,rtare l'accogli– m~nt~ di queste proroste è facile comprendel'e per chi sia tuttora convmto che le forze economiche hanino leggi proprie che non si lasciano co-ercire impunemen,!Je dalle leggi di carta. E quakhe prova n'ha g·ià avuta lo Stato. La Direzione Generale delle Ferrovie ha dovuto rilevare nelle sue Relazion,i an– nuali che il maggi_or costo delle nostre ferrovie, in confronto a quelle estere, dipende in parte « dall'ac– quisto a prezzo più elevato del mate-riale rotabile e di armamento fornito dall'industria nazionale ll (1). Nel fatto, p-er quant,o concerne tale materiale, le ditte nazi-onali sono rimaste le uniche fornitrici dello Stato e, avvantaggiate dalle misure cli favore adot- (1) Relazione dell' Ammlnist,-azlone delle fe,·,·ovle ese,·cltate daU<> Stato pe,· l'anno (lnanzta,•io 1911-912, pag. 27. - Vedasi anche L. AMO– ROSO : Le condlzlo11t e i ,-,s11UatL finanzia,·/ deWeserclzlo di Stat<> delle te,·rovte, In Glo,·nale degll eco11omtst1, 1911.
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