Critica Sociale - XXIV - n. 24 - 16-31 dicembre 1914

t Ct\ITICASOCIALE 375 dife&a della patria dalla devastazione e dal saccheg– giò, dallo smembramento e dalla dominazione str.a– niera? Bisogna os&ervare i fatti spesso. decisivi che allo scoppiar deU.a gueirr.a emergono e tanto più chia– rire se la gue,rra è di aggressione o di interesse pro– letario. In tali casi si tratta soltanto. di una propor– zione di forze, di apprezzare come è grande il peri– colo che il nemico minaccia. Se iJ nemico è così de– bole ,che in nessun caso possa invade·re il pae.&e con cui è in guerra,, aUora, se a ciò non osti uno dei due altri criteri: contro l'aggressore o pe-r l'interesse democratico ,e pro-le.tari,o, il partito soc:ialista del paese più forte de•ve fo,re la più de-cisa opposizione .:tllJ. guerra cihe è condotta dal suo- Governo. Cos-ì fu fatto negli Stati Uniti durante la· guerra con la Spagna, in Inghilterra duNtnte la guerra contro i Boe-ri, in Russia durante lo guerra col Giappone, in Spagna per la spedizione nel Ma•r,occo, in Italia infine in quel– la di Tri-poli. Affatto diverse erano J.e cose nel Continente niln scoppiar-e d,ella guerra attuale. ·Nessuno potew1 pre– vedere da che pari.e sarebbe stata la vittoria. Ad ognuno dei belligeoont.i incombevano· i più grn11di danni in caso di disfatta. Di qui avvenne che tutLa la massa aLba alle armi fu chiamata a partecipare aJl.a guerra, ,eccezion fatta per l'Inghilterra, che, a cagi-one della sua insularità, non ha la coscrizione, e potrà non averla finchè manterrà il dominio dei mari. In queste circos-Lanze ben si comprende come d,a una parte e dall'altra si pr-ecipiLassero con pas– si,one alla guèrra· anche quei socia\.isti, i quali non r-eputav.ano perfettamente chiaro nè chi fosse l'ag– gressore nè da qual -parte stesse l'interesse proletario o demociraÙco. · Quale sia -stato il più forte dei tre enunciati cri,teri a determinare la condotta dei socialisti nei diversi paesi non è facile a stabilire. Nel maggior numero dei e.asi i tre criteri si con.fusero a determinare il giudizio, -p,e,rquanto si può col raziocinio e non col sentiment.o giudi,care. Quanto aHa stampa, essa sem– bra m·ere d-a.to per criterio preminente quello del– l'aggressione. Ma non è pericoloso per il pensieru socialista iJ. fare dipender-e l'atteggi.amento soltanto dalla 1,ispost.a ali.a domanda: c-hi è l'aggi-essore? spe– ci,almente se il fatto è dubbio o s-c non si cerca se la guerra esce da grandi, storici antagonismi che si radi-ca no in impulsi economici, indipendenl i da)l.a volontà di alcuno? Se si pr-escinde dal cercare quali ronse,guenze saranno per rnnire, da\J.a gu-erra, limi– f.nnd-0si all'indagine giuridica intorno al rc:-ponsabik rhe ha leggermonl,e scaten;i,Lo il mostn10so delitto della guerra sopra il mondo, si riuscir:\ soltanto a meLt-cre da un.a parte tuLt.1 ·Ja colpa e tulio il torlo e daH'all.r.a tutt.a la innocenza e tutt.o il. diritto. A questa stregua i socialisti del paese aggr-essore sarebbero altrettanto obblig.ati a negare i crediti d1 guerra quanto quelli dell'aggredito ad .appro\'arli. Sé i socialisti. del pa,ese aggressore votasse,ro per i <'-re– diti, di guerr.a dimostre,rebbero e.on ciò o i.a loro viltà o la loro inettitudine a oonosoore da che parte sia il ·giusto, cioè, in ogni caso, J.a loro dappocaggine. Se i socialisti di un.a parte come dell'altra vengono ne.Jla oonvinzione che· è il loro Stolo l'aggredito, o direttamente o indirettamente (per attacco agli al– leati, il cui indebolimento porterebbe il proprio in– debolimento); allora non può non generarsi il di– sprezzo, magari l'odio, degli uni contro i compagni del campo avverso. Di più an-cora. L'aggressore è un delinquente. li delinquente deve essere punito o ridotto alla impo– tenza di nuocere: la guerra deve essere condotta fino a che il delinquente giaccia estenuato al suolo, smernbr.ato, anzt, in gu·isa che non possa più muo– versi. T.ale la conseguenza logica della distinzione ll'a guerra di difesa e guerra di aggressione, dislin- 1.ion,e, aUa ad inasprire spav-enLevolmenLe nella co– scienza popolare gli a,ntagonislIJJi nazionali. La concezione marxislic,a è tutt.a cliversa: essa si ,:;forza non cli con{lannare ma di comp1,endere. Essn può in determinato caso \'enire al risultalo che le ~Lesse tendenze dominano presso le diverse potenze, ~ vi si v·engono a vicenda contrapponendo, senv1 rhc l'un.a abbia nulla t, rin.focciare nll'altr.:i: ~lulgr:id., I utti gl-i sforzi ciel Partito socialist.,1 scoppia la guer– ra? Ebbene, ogi:ii nazio·ne deve cl ifendere la proprin pelle; dond•e segue che il Partii.o soci;ilisl.1 di t.111.te le nazioni ha l.o stesso diriollo e lo stesso dovere di partecipm•e a questa difesa. l\1-a da ciò segue ancora il dovere d-cl P: ul.il. ,J so– c.ialist.a di ogni nazione di considrrare la guerra come semplioe guerra di difesa e di respingere per ciò l'idea d,ella punizione o dell'impiccio/imenio del n,emi,co. Infatti, non collocando quest.a concezione le. -cause della guerra nella malvagità o nella infe– r.iorità dei nemici, ma· in obbiettive circostanze, l:i si•curezza, che la con.elusione della pace deve portare, non può, secondo la stessa concezione, riposare nella umiliazione o nella mutilazione del nemico, ciò che non •&eerebbe se non una nuova causa di guerra fu– tura, m,a nelJ,a eliminazione delle circostanze che all,1 gu,erra hanno portato, e cioè, degli antagonismi im– perialistici -e, d·egli armamenti mondiali. Certo la nostra forza per ora tanto v.:ile per dettare le condiz·io-ni della pace quanto pe·r impedire lo scop– pio cieli.a. guerra. Noi non sappiamo se e qu.anto ci riescirà di dare una· siffatta base alla pace. Ciò di– pende da condizioni di forza, che oggi non sappiam" . in guisa asso-Iuta prev•edere. Ma, per l,n pr({.~.~i prole– taria e il ripristino del concerto inlcrnazionale dei partiti soci.nlisti dopo la guerr,1. sarit rlrlla pili /!l'andc importam.a il sapere su che capisaldi e~,i la p:irc rlomanda1·ono: ~e sopra il diRarmo e l'intesa rirr:i la polit.i-ca mondiale oppure sullo smenihrnnwnto d,,j rinti - non impoYfa cp1ali si-nno per esserr. KARL KAUT~K,. LA CRISI EUROPEA NELLE SUE- CAUSE PROFONDE IV. I profeti dell'Imperialismo tedesco. "Voi avete udito come in antico fu detto: beati i mi ti, perchè essi erediteranno la terra; ma io ,i dico: beati i valorosi, perchè essi faranno della terra il loro trono. E voi avete uomini che di– cono: beati i poveri in ispirito; ma io vi dico: beati i magnanimi e i liberi in ispirito, percbè essi entreranno nel ,alhalla. E udiste uomini dire: beati i pacifici; ma io vi dico: beati i guer– rieri, perchè saranno chiamati, se non i figli di Geova, i figli di Odino, che é più grande di Geova n· In questa contrapposizione nietzcbiana del Credo di Zaratustra al " Discorso sulla Montagna 11 è

RkJQdWJsaXNoZXIy