Critica Sociale - Anno XXIV - n.16 - 16-31 agosto 1914

thttiCA sòciAi.t c'è asineria peggiore, per gente con fini superiori, di quella di sposarsi, consegnando in tal modo se stesso al'le peli/es misères de la vie domestique et privéc n. E l'alternativa di lavoro indefesso e di preoccupa– zioni economiche continua senza tregua. Il 2 marzo 1858 chiede a Engels in quanto tempo si rinnovano le macchin,e e il 5 marzo come si distribuisca il capitale circolante -tra materie prime •e salari e quale ·parte si-ri depositata presso la Banca; il 2 aprile, in una lunga importante lettera, manda ,a Eng,els un brtve schema della prima parte della sua opera economica. Da parte sua, Enge,ls, nel poco tempo lasciatogl1 dagli affari, segue i progressi de.Jl.ef'Cienze naturali (lettera 14 lu– glio 1858). Il generale Eng,els, oltr-e ad aver-e una cul– tura militare di primo ordine, aveva vastissima cul– tura filologica e una profonda conoscenza delle sci-en– z,e naturali. Finalmente, il 21 gennnio 1859, Marx comunica nJ Engels che lo sfortunato manoscritto (Z. Kritik) è pronto., ma non può essere spedito perchè nqn ha u:i centesimo per l'affrancatura e per r.accomand.arlo. « Non credo che mai sia stato scritto sulla moneta con una simile manc,anza di ... moneta. La maggior parte de.gli autori che hanno scritto sul tema eran0 assolutamente in pa,ce col s11bjecl o/ lheir' researches >>. Pubblicato il libro, essendosi Lassalle occupato di trovare l'editor,e, gli amici cer-cano di farne parlarr dalla stampa. In una lettera del 22 luglio 1859 Marx os-serv.a a Eng,els che, nel caso in ooi egli scrivesse qualcosa, non deve dimenticare: « 1° che il proudho– nismo è àistrutto alla radice; 2° che già nella forma più semplice, quella della merce•, è analizzato il ca– rattere social,e specifico, e per nulla affatto assoluto, della· p,roduzio\}e borghese». Ma il libro non trova grande favore nemmeno tra i disc,epoli. Lie'bknecht di– chia·ra a Biskamp che non ha mai provato una simile. delusione e lo stesso Biskamp non vede à quoi bon! ... Il libro non miglio-ra affatto la situazione di Marx, lalchè il 21 settembre egli scrive che, astraendo dni pericoli minori (« mi si minaccia di togliermi gas e acqua! » ), si sono •accumulati impegni d'ogn-i natura, non prorogabili, e il 10 dicembr,e comunica di essere stato citalo da div,ersi « ganz kleine Kerle », come lnl tivendo lo, ecc., ,e non vede come sia possibile evitare la crisi che si va aggravando da un semestre. E dire che in quel tempo Vogt, come Marx scrive il 28 gen– naio 1860, « tenta, questa canaglia, di far credere ~ 1 filisteo· tedesco che io vivo qui· aHe spalle degli operai!». FAUSTO PAGLIARI. Ildeterminismo econ micò nella tubercolosi (Verità ed esagerazioni) Con l'alta specialissima autol'ità che reca in mate– ria, l'illustre professore di igiene de/l'Università di Parma, E. Bertarelli, si industria con questo articolo a sfrondare il bigottismo fatalistico dei fattori econo– mici nella tubercolosi e spezza qna lancia generos'! in favore del sistema dei dispensari. Noi, profani alla materia, crediamo che le necessità della nostra opera nel proletariato portino praticam·ente al più savio eclettismo: unum facere et alterum non omiltere. Ossia fanno ottimamente coloro che, guardando a/– l'influenza economica dei fattori so'ciali nella tuber-· colosi, propugnano buoni salari, forte organizzazio- BibliotecaGino B1anco ne operaia, buona alimentazione, ccc. E non fanno meno bene coloro che con tecnica saviezza propu– gnano dispensari. Ci sono le prevenzioni immediate e ci sorio le prevenzioni mediate, le 11ne e le altl'e non nemiche, non avverse, ma complementari e integra– tive tra di loro. Nella mischia sociale i partiti sono inclinati ad op– poN·e le une alle altre, esaltando quesie, deprimendo quelle; ma la scienza e la buona, pratica riassumono in uiw buona sintesi, in 1111 savio eciettismo le divel'– genze di p·ensiero, tmsformandole i'n convergenze di azione. Con cotesta osseruazionc crcdiqmo si ·rappat– tumino i disputatol'Ì e/elio slesso problema dell'alcoo– lismo, che è pure così prof onclamente 'influenzato .dal sistema economico di produzione, ma che si deve e si può utilmente combattere fin d'ora, senza· attenderr, la co·mpleta sparizione del regime capitalistico. In materia di po.I,ili,ca sanital'ia antitubercolare si è di solito moHo scettici. Cr-edono poco al successo delle battaglie profilattiche combattute colle armi che si possono mettere ip opera nel presente ordinamento economico coloro ohe spesso promuovono le legisla– :!.ioni sociali, credono pochissimo a,l risultato pratico gli ol'ganizzatori intelligenti. E se sp,esso questi ulrtimi portano alla lotta antitubercolare ,una qualche coo– pel'azione, material,e e morale,, ciò fanno assai più pel' una speci-e di rfapetto umano ultimo stile (e cioè pel timore di sentirsi classificar-e come ignoranti e n,on moderni), ohe non per un profondo convincimento. Più di una volta nelle mani-festazioni 'Pratiche della· lotta antitubercolare mi è occorso di sentire espri– me!'e con,cetti di quest'orqine mental:e·, ed ho sentito riaffermare l'idea che· le organizzazi·oni operaie, pure comprendendo tutta l'enol'me importanza del quesito tu,bercolare, non possono minimamente illudersi nel– l'azione de.J1a lolla antitubercolare, in quanto ìa tu– berco·losi è una malattia. streUamente legata all'ordi– namento cc-onomico d,ell(l soci-età e clie solamente ar– retrerà i,rnanzi -alle modificazioni radicali dell'ordi– namento ,economico stesso. Ora, se un nucleo di verità è in.quest(l aff.erm.az.ione e se ne,lla tùbercolosi più che in aJti,e ·malatti-e i l,eg:ami , oi fenomeni economici appaiono evid,eniti-,'bisogna però mettere in guardia contro i semplicismi scol.i– ~lici che J'.esame dei fatti in realtà ·corr.egge. Tanto più si d•eve meflere in guardia contro cotesto sem– plicismo. quando !<esue cons-eguen:ie sono disastrose e quando l'esame condotto con r4ccurati criterii tec– nici mostra che,, pure essendo vera la base. economica nell.a diffusibne della tubercolosi, nòn al solo fattore economico può· ridursi la sintesi sociale del morbo. Anz è doveroso estender-e questa osservazione al di là deHa 'sola. tubercolosi. In tutta la de,mografia san·itaria noi ci siamo· abituati a formulare un afo– risma molto semplice: che cioè la malattia è legata al fattore economico. Così si ripete che il ti{o è una infezi-one dei -paesi poveri, c}l.ela malar,ia è ne-Ila pen– tola, che la ricorrente è un indice della miseria ... Questo semplicismo assume un fattore dell'epid~ mia e lo trasforma in esponente. Ben si potrebbe, vo– lendo ·rare della schermagli•a, dimostrare come un parallelismo tr.a i fenomeni economici e demografico sanitarii assolutamente non esista, mentre esiste sol– tanto un rapporto relativo e spesso indiretto che la nostra immaginazione per comodità ingrandisce a dieci doppii. ' ,'

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