Critica Sociale - Anno XXIV - n.16 - 16-31 agosto 1914

246 CRITICASOCIALE attaccato al proletariato che staccarsene per aderire alla democrazia, allorchè questa rinnegava i prin– cipii sui quali si fondava e che avrebbero dovuto formare il tratto di unione tra essa e il proletariato. Così Jaurès intese essere socialista e uomo di parte e, insieme, uomo della universalità. In fondo, la sua bontà - attiva, allegra, feconda - era più grande d·ella su.a intelligenza grandissima, immensa. Ecco quello che tutti sentivano in lui e che formava l'orgoglio del socialismo internazionale mentre che, morto Bebel, il socialismo internazionale cercava con gli occhi un capitano, il cui plastico spirito vi- . brasse davvicino a tutte le correnti autenticamente proletarie e le convogliasse alle supreme conquiste del potere parlamentare nella società degli Stati, incalzati alla socializzazione. ... Ma un assassino, preso nel vortice di un de– lirio chàuvinistico, troncava con due colpi di revol– ver alla nuca il sogno magnanimo. Jaurès. l'onore della Carnera francese, il difensore dei vetrai di Albi e dei minatori. di Carmaux, il difensore del– l'esiliato all'isola del Diavolo, la voce più alta del socialismo parlamentare, .J.aurès moriva mentre la guerra· scatenava su tutta Europa le sue furie di rapina e di devastazione e il proletariato interna– zionale doveva dichiararsi impotente a impedirlo e l'olocausto di Lui era come soffocato sotto l'immi– nente olocausto dei popoli! Ora l'epioedio degno non può essere che nella promessa di continuare la vi– sione e l'opera, di lottare fino all'estremo fiato di vita per una concezione sempre più pura, più alta, più umana del socialismo ... Dal sangue e dalla stra– ge, dal sacrifizio e dal martirio· spiega il volo la vit– toria ! La sola vendetta degna di quella morte, la sola idea a cui si leghino eterni il nome e la memo– ria di Giovanni Jaurès è il tuo trionfo, -o Socialismo! CLAUDIO TREVES. LANASCITA DEL " CAPITALE ,t NELL'EPISTOLARIO DIMARX-ENfiELS I. I prolegomeni. - Dal M.anif est o alla Ol•itica · drll'Econ.omia Politica. L'-epistolario Marx-Enge-1s (1844-1883), pubblicato re– centemente, è il più prezioso commento all'opera te orioa e p,ratic·a dei d'l.legrandi amici. È la fucina e la stor.ia drammatica del genio, che, tra le quotidiane mi,s•erie, tormeintato dalla più trogica realtà quoti– diana e da,lle più tristi prove teirrene, continua eroi– camente v•erso l'al-ta meta,. tutto sacrifioando all'idea, e raocoglie gli elementi, da tutte le scienze e da tutta la r,ealtà, dal -passato e dal presente, dalla stori'a di tutti i popoli e di tutte le epoche, per lia sua opera· -eterna, a Clllihan messo mano e cielo e terra. Da questa sintesi di scienza astratta e di vita oon– creta, di speculazione teorie.a impersonale e di azione ultraperson.ale, si figl,ia l'opera somma, tormento e orgoglio d-el ,pensatore, per cui dimentica tutte J.e sue ter11ene miserie,, e di cui si segue la genesi nel carteggio, che ne è un commento vivo e continuo. L'-idea dà al genio la sua calma piena di coraggio, Io elev,a fuori della contingente e tragica realtà ter– rena; gli dà, colla asprez_za dei giudizi, la arguzia serena. Ma non è soltanto nella gioia tormentosa della ri- (I} De.- Brlefwecl,stl z,oisc1,en F. E11gels 1md K. Marx, 1841 bis 1883, herausgeg. von A. Debet und E. Dernsleln. - , volumi. - Stuttgart, Dletz Nachf. · BibliotecaGino Bianco cerca che Miarx trov,a conforto e sostegno nella sua travagliata esistenza; il carteggio è un documento di fraterna aIIllicizia, del più illuminato, più devoto, più generoso sacrificio di un alto intelletto e di un gronde cuoDe, d•i Federico Engels, che -assiste l'amioo nella produzione della sua opera, mettendosi de-1-iberata– mente al secondo ,posto, aiutando, consigliando, in– coraggiando, incitand-0, perchè il genio possa por– ta!'e a compimento il grande edifi-cio teorioo dell'eco– nomia socialista. Entrombi si considerano comunisti fin dal 1844, perchè riconoscono i grandi fini di quel movimento e si propongono di cooperarvi. Già nel settembre del 1844, Engels così definisoe l'o,pera comune dei due aIIllici: « Se prima, in un paio di scritti, non saranno svolti i ,principi logicamente e storicamente emergenti dalle id,ee -e dalla storia fino a noi e come necessari.a cons·eguen1Ja di que'1'le, tutto non sarà che un dormi, veglia e per i più un branco.Jare nel buio». II 19 nov-emibr,e 1844 Eng,els cri·tioa l'anarchi,smo in– di-vidua!ista sti;rneriano, « il vertioe d'ogni' tleoria en– tro la esistente stupidità», e afTeirma che « occorre partire dall'empirismo, e dal materialismo se vo•gliamo che le nostre idee e il nostro uomo siano qualcosa di vero ». E il 17 marzo 1845 trova « ganz famos » la « Sacra famiglia », quantunque tema che sia troppo astratta e incomp.rensibile al gran pub-blico. Intanto, i due amici pre.paran o• la loro battaglia oontro il prou– dhonianismo. Engels gi udi.ca idillio piccolo borghese, sconfinata sciocchezza, insulsaggine anti-pro\.etaria i1 progetto di emancipazione proletaria di Proudhon a mezzo delle Cooperative di p·roduz.i-one e di Bazars sociali. Ai « gruniani », nella Lega dei giusti, contro la p,a.naoea proudhoniana Engels (23 ottobre 1846) op– pone il comunismo, che si propone: 1° di far trionfare gli interessi del proletariato in antitesi a q·uelli bor– ghesi; 2° mediante l'abolizione dellia proprietà privata e sua sostituzione mediante la comunità dei, beni; 3° non ri•conosoe altro modo per la attuazione di que– sti propositi se non la rivoluzione democratica vio– lenta. Già il IO novembre 1847 dichiara a Blanc che si può considerare Marx come « il nostro oa-po par– tito, cioè della frazione più avanzata della demoç,ra– z.ia tedesca», e il suo recente libro su ~roudhon (La miseT'ia della Filosofia) « come il nostro pro– gramma». Gli amiiei, d'i!j.ccordo, preparano la professione di fede dei comunisti, contro il veoohio sooialismo prou– dhoniano, .weitlin'ghiano, grilniano. ;In una lettera del 24 nov,embre 1847, Engels scrive \ Marx invitandolo a riflettere sul'la dichiarazione·di principi. « lo credo, egli dice, c<hesarebbe megli-0 abbandonare la forma di catec.hismo e .intitolare Io scritto: Manifesto comu– nista. Dato che bisogn,a raccontarvi più o meno storia, la forma attuale non va» (1). Dopo la rivoluzione del 1848, i due amici si trovano insieme a Londra nell'autunno del 1849, ricos·tituiscono la Legia d-ei ColilJUnisli;ma, dopo la scissiO'Ilee la loro uscita dalla 'Società comunista operaia d.i cultura di Londra, si ri-tirano completamente dall'agitazione di Londra. Engels si trasferisce a Manchester, per occu– parsi nella ditta di Ermen & Engels, di cui suo pa– dre è comproprietario, e col proposito di aiutare Marx, le cui condizioni materiali si fanno sempre più mi– serabili. (1) Vedi, nella. recente pullbllcazlone di questa prima redazione del Manifesto, ElfGELB: G.-1mdsiitu des Kommunùmu,, la prefazione di Bernsteln.

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