Critica Sociale - XXIV - n. 4 - 16-28 febbraio 1914

64 CRITICA SOCIALE ·specialmente tra i grandi capitalisti e amano in realtà i Governi cosidetti forti, alla Bismarck, del quale furono sostenitori. Anche Bulow ebbe le loro sim– patie. Sono poco pacifisti. I loro leaders tuonano spesso contro la Francia e l'Inghilterra. E si capisce. I nazionali-liberali rappresentano i grandi metallur– gici, i costruttori d'armi e di navi, tutti gli industriali, ohe vivono della preparazione alla guerra. I progres– sisti, invece, derivano dalla borghesia finanziaria e dalla borghesia media, aspirano sinceramente a un , effettivo parlamentarismo e detestano gli Junker per · il l?redominio che costoro hanno nell'esercito, e negli alti gradi amministrativi. Essi sono a ogni istante lesi nei loro interessi dagli sbalzi di una politica estera troppo sovente sottomessa alle inspirazioni di un malcelato pangermanismo. Talvolta s'alleano ai so– cialisti nelle elezioni; rivendicano al Reichstag pro– fondi rimaneggiamenti costituzionali, ma nei loro sforzi sono spesso paralizzati dai liberali di Destra o liberali-nazionali. La terza Germania è quella del Centro cal/olico, singolare partito che, sotto la copertura confessio– nale, raccoglie operai renani e coltivatori bavaresi, grandi signori e prolelari strappati alla loro classe. !Juesto partito è un vero anacronismo. Il suo pro– gramma politico è indefinibile, mentre la sua orga– nizzazione costituisce una potente macchina all'ame– ricana, co' suoi innumerevoli clubs, associazioni sin– dacali, mutualiste, cooperativiste, ecc. Tutta la sua attività tende a· creare alla Chiesa c.attolica una si– tuazione privilegiata. Esso. fa fronte ad un tempo ai conserv·atori perchè sono protestanti, ai liberali per– chè disconoscono il primato della religione c.attolica, ai socialisti perchè predicano la rivoluzione sociale; ma questo atteggiamento di principio non gli impe– disce di ·allearsi agli uni e agli altri, secondo l'in– teresse del momento. Afferma di volere il regime par– lamentare, ma le piccole concessioni del Governo bastano a smorzare tutte le sue offensive. Nel campo economico i suoi Sindacati operai servono spesso a spezzare le reni ai Sindacati liberi non confessio– nali, e, sotto la scusa della tutela della libertà del lavoro, si trasformano in magnifici strumenti di cru– miraggio. In quest'opera il Centro è il più prezioso alleato dei reazionari. · La Socialdemocrazia, infine, è la quarta Germania, di cui è inutile qui tessere le lodi e vantare la •pre– stanza. In tutte le sue frazioni essa è concorde nel proclamare che la Germania non ha nè libertà nè eguaglianza politica; che );assolutismo imperiale deve essere abo_lito;che il militarismo irresponsabile schiac– cia la nazione, e che solo una .trasformazione sociale integrale libererà il proletariato dal vassallaggio po– litico ed economico in cui giace. Si ode spesso rimproverare alla Socialdemocrazia la sua tattica temporeggiatrice, la sua impotenza a imporre la sua volontà al potere esecutivo e all'Im– pero. Ora (obietta il Louis), per quanto si possa ammettere che i socialisti tedeschi non abbiano· le allures vive, le esplosioni subitanee e gli slanc~ im– p~tuosi d~i so~ialisti fran~si, belgi o italiani,. non bisogna d1ment1care che essi devono agire in un am– biente ben diverso dagli altri; non bisogna dimenti– care eh~ n_on vi sono. due Germanie, ma quattro, e che la Socialdemocrazia non può assumersi (per non sprèc~re malamente le sue• energie accumulate) il còmp1to, che altrove spetta alla piccola e media bor– ghes_ia. Per le _riforme politiche (che sono ,quellé cui specialmente S( allud~ quando si parla dell'immobilità soc~al~emocr~t1ca), ~1sogna tener presente che, tra i sociahst1 e. I assolutismo monarchico, si intercalano 1 hberah e 11Centro cattolico, la cui missione avrebbe dov~to ~nsistere nell'instal!,rare il parlamentarismo, nell 3:n~1entare 11 predommw della nobiltà terriera, nel limitare le prerogative del potere e nel rintuzzare 1~ prepotenza della sciabola. Ogni volta che i socia– hst1 hanno sperato ammodernare il regime politico con _1:aiutodei libe~ali. o del_ Centro, hanno provato ~e P)U amare deluswn1. Il hber3:lismo si è sempre mch~nato_ d1_fr!.mte a una voce più forte, a una mi– naccia ~1ù ms1stente, a un3: promessa più o meno · fallf!-ce; 11 C_entro.nC!n è mai. stato perseverante nei suoi attacch1. Se I hberah e I cattolici non avessero abbandonato i socialisti ogni volta che la lotta era Biblioteca Gino Bianco impegnata sui principi politici, già da gran tempo i costumi prussiani sarebbero stati eliminati dalla assemblea rappresentativa e la casta militare avrebbe perduto la sua supremazia nello Stato! I liberali e i cattolici non esitano quando si tratta di optare tra un'azione concertata coi socialisti e una capitola1,ione dinanzi al potere. Sono costoro i veri responsabili ·di un intollerabile stato di cose, di cui gli incidenti di Saverne sono la più recente illustrazione. Si comprende ora perchè la Socialdemocrazia ri– tardi la propria offensiva. Essa avrebbe senza dubbio sostenuto ogni attacco, che fosse venuto dalla bor– ghesia contro la prepotenza nobiliare e militare; ma essa non poteva e non può impegnarsi da sola contro una sola delle categoFie capitalistiche dominanti, men– tre, per principio, essa deve combattere ·ad un tempo il capitalismo industriale e quello agrario. Quanto alla rivoluzione politica, che alcuni pensano non del tutto improbabile in un tempo non molto lontano, il Louis afferma che le profezie nel campo sociale sono sempre arrischiate. Tuttavia è certo che, allorquàndo la Socialdemocrazia crederà opportuno agire e mobilitare le sue schiere, essa non tenderà solo· a fornire la Germania di una monarchia parla– mentare o di una repubblica borghese, ma mirerà a trasformare la struttura economica esistente impri– mendo alla propria azione il carattere di vera rivo– luzione sociale. . e. n1. OPUSCOLIDELLA « VOCE·». LIBRERIA DELLA Il VOCE " FIRE.NZ r.;~ Via Cavour, 48 1. ~ La questione· meridionale con scritti di Giustino Fortunato, Giuseppe Guboni Agostino Lanzi.Ho, Roberto Palmarocchi, Guglielm~ Z~gari, Frances?o Saverio Nitti, Alberto Ca_ronoini, Gmseppe Do;nat1, Gaetapo Salvemini, Gennaro Ayo– lio, Ettore Ciccotti, Luigi Einaudi. Pagine 140, prezzo cent. ?O. 2. Che cos'è e cosà costa il protezionismo in Italia. Manualetto antiprotezìon-ista del dott. G Borgatta. Pagine 100, p1·ezzo cent. 50. 3. Le suffragiste militanti di Isaac z_angwill (trad. Margnerita Sarfatti). Pagine 24, prezzo cent. 25. 4. Prof. ATTILIO CABIATI Contro gli zuccherieri Pagine 40, pi·ezzo cent. 20.· Tutti e quattro gli opuscoli franchi di porto hr tutta Italia per lire 1,65. RIGAMONTI GIUSEPPE; gerente responsabile. .Milano, U/2 ·1914- Cooperativa Tipografia operai - Via Sp,a.rta)lo, e,

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