Critica Sociale - XXIII - n. 11-12 - 1-16 giugno 1913

CRltlC'A SOCIA.LE 167 stiene che nel 1909 egli era tal quale è adesso: se la sua malattia non aveva avuto campo di manifestarsi, egli l'aveva però in germe, e noi dovevamo conoscerla. Se non l'abbiamo conosciuta, il torto è nostro. Egli aveva consegnato già tutto il suo credo nelle Vie · nuove del Socialismo, e, se i suoi elettori non le ave– vano lette, non é colpa Hua. Vi sia o no stato allora quel malinteso tra lui e il Partito, certo é che altri eventi tutti partjcolari con- · corsero fatalmente a mantenere ed accrescere quel mal– inteso, a tener coperto quel virtuale e real:e diss·enso politico, sotto la urgenza preminente di ragioni morali. Nel 1911, la celebre compagnia Ferri, Gatti, Dùgoni, Sgarhi, inscenando la " Democrazia rurale " per il mas– simo ci.'armonia e il mjnimo di lotta, si prèparava a impadronirsi di tutti i Collegi del Mantovano, inRi– diando con sottili arti quello d'Ostiglia a Bonomi·. Da• vanti a un pericolo e, a uno spettacolo simile, passava in seconda linea qualunque te.orico dissenso di natura tattica, e prevaleva in tutti il desiderio e il dovere di ributtare il -ributtante asgaJto. Questo :.- anche per la parte ch'io v'ebbi - concorre a confonder le teste· e le cosr.ienze: questo viene abil– mente sfruttato dai sostenitori -di Bonomi. Valuterà la massa, la differenza che v'é tra .la cam– pagna moral.e-socialista di allora, in difesa di lui e di . noi, e la lotta di oggi,· in difesa dei nostri principi sociaiisti e del Partito, contro di iui? · È quel che vedremo. Ma certamente il corpo eletto– rale d'Ostiglia (per queste e per altre ragioni che altra volta dirò) sarà sottoposto a un ai'duo esame della sua coscienza socialista. GIOVANNI ZIBORDI. LDLIBID CJlftTHO L' ITDLID 7 Disoccupazione operaia e politica sociale ·dilavoro (Disco1•si socialisti alla Came·ra) If terzo punto della " piatta,forma elettorale ,, approvata; nel marzo dalla Sezione socialista mi- . lanese - fr~ la riduzione delle spes~ militari, l'an– tiprotezionis1:10. doganale e l'assicurazione obbliga– toria infortuùii, malattia, vecchiaia, invalidità - suonava come segue: " lnte.nsifì,cata politica di lavo1·0, razionale ed organica, che - accelerando i lavori di bonifì,ca, viabilità, sistem,azioni montane, opere id1°auliche ed id1·0-elett1~iche, igiene degli abitati, edilizia scolastica, borgate rui··ali, ecc. - con l'aumen– tata produttività del suolo e la messa in valore ,delle innumerevoli ricchezze latenti o potenziali del paese, assicu1•i insieme, alle masse ope1·aie ·e 1·u1·ali, un lungo periodo di p1'0(ìcua occupa- zione ,,. · · Ad illustrarla - come abbiamo promesso, e ci riserbiamo di 'farlo anche per i tre altri capisaldi - .~eglio forse _di ui:ia trattazi_on~ dottrinale e si– stematica, ·servirà_;_' non foss'altrò p·er quel tanto di maggiore vivezza e spontaneità che presentano sem– pre i discoisi ·...:.... la discussione, proprio su quel tema, sostenuta nell'ultimo lunedì della Camei'li {9 corrente) dal Gruppo socialista, la quale ci of– fre inoltre· il vantaggio di poterla ritagliare co– moda.mente dalle pagine, che altrimenti rimarreb– bero pressochè clandestine, del rendicont o uffi– cia.le. Nell'ultima. pa.rte - la replica - abbia.mo anche rabberciata qualche inesattezza è lacuna degli stenografi. Incominciamo da_l principio: L'INTERPELLANZA DEL GRUPPO. ( 1 > 11 · Al Gove1·no,per sapere se, di fronte al feno– meno della c1·escente disoccupazione operaia e contadina in Italia, dovuto, tra l'altro, al nuovo atteggiamento delta nostl'a politica militare e co– ·loniale, e di fronte al conseguente contrarsi dei consumi e della produzione, non creda necessm•io ed u1·gente imprime1·e, in collaborazione col Pa1·– laniento, uno slancio più energico, ed insieme più razionale, alla politica dei g1·andi lavori di pub– blico interesse,p1·eordinandone ai ·dilamente i piani e le modalità, 1•inforzando (ove occo1-ra) i 1·elativi 01·ganismi tecnici e amminist-J·ati'vi dello Stato, e disponendo gli opportuni. provvedimenti {ìnan• zia1•ii "' Turati, .Agnini, Beltra.mi, Bentini, Bocconi, Calda, Campanozzi, Casalini, Pietro Chiesa, Giulietti, Graziadei, Mancini Ettore, Marangoni, Merlani, Moniemartini, Pescetti, Pieracoini, Prampolini, Quaglino, Rondani, Samoggia, Sciorati, Siche! e Treves. Il massimo problema nazionale. TURATI. Se note necessità p'arlamentari e di oa– lendario ci sforzarono a trasf.ormare la più vasta mo– zione che avevamo pre&entata, &pezzandola in quattro . interpellanze fra loro connes&e, e se cotesto muta– mento for1:nale, anche per riguardo verso p,arecCJhicol– l•eghi •che dovranno, dopo me· trattare di questo e di. aHri ~rgomenti, mi consiglie·rà a limitarmi a tracciare le ·somme -linee ,e, quasi, la &ola cornice del quad-ro, che, in mi•gli-or momento, avrei voluto ,col,orire; non debbo tacere che immutata è rimasta,· nelle interpel– lanze,. I.a finalità, l'anima politica, che informò gìà la mozione. Fu cioè nostro intendimento, non già, ,- come suole avvenire quando si invita il Governo a dare più ,sol– lecito co-rso a pubblici lavori ......:. di ·portar qu_iun qual– si.asi interesse. più o meno, locale, .più o meno eletto– rii.le; bensì di porre avanti alla Camera un grave e vasto, f.orse il più grave e più vasto, problema tecnico– politico, che possa interessare la n.azione in questo momento; e di invitare non solo il Governo, ·ma la Camera, ma i partiti, ma i maggio•ri uomini' dell'As– -s,embJ.ea(•e certo un lunedì parla:mentare nou era la giornata più propizia a coronare il nostro voto), di in– vita,r!i, dicevo, a pronunziarsi intorno ad esso. . Dissi: il. problema nazionale forse il più grave in questo preciso momento. Quale che sia infatti l'opi– nione che ciascuno <li noi può portare sugli avveni– menti di questi ultimi due anni, una cosa è per tutti innegabil-e: · ch'essi,hanno mutato profondamente l'in– dirizzo della politica nazion~le; così profondamente, che· tutte· le vecchie formule, tutti gli atteggiamenti consueti dei partiti tradizionali ne risentirono il con– traccolpo. Nell'ora, dunque, che la Camera, che vive -da quattro anni, sta· per inabissarsi nella storia e per oedere il ·posto alla nuova Assemblea che nascerà da (I) Era prima, e doveva essere, una mozione; forma che avrebbe consentito e provocato più largo Intervento di ornturl, anche di altre parfl dell'Assemblea; e tale era l'Intenzione della • Federazione lta• liana del lavoratori della terra• e della • Confederazione generale dei iavoro "' ohe ce ne diedero Il mandato. Fu convertila In Inter• pellanza. por dllllcoltà di ordine tecnico parlamentare, che Il cronico assenteismo della maggioranza del Gruppo non consenti di superare

RkJQdWJsaXNoZXIy