Critica Sociale - XXIII - n. 11-12 - 1-16 giugno 1913

·JSS C'RltlcASOClAtE vori pubblici e di sollievo delle oppresse forze della economia nazionale, in guisa da promuovere energi– camente lo sviluppo della produzione e il rifiorire della prosperità economica nazionale>>. Non potuta svolgere, perchè s'era agli sgoccioli, in questa legislatura, la affidiamo•· intanto, fiduciosi, al proletariato italiano negli imminenti Comizii. Riforma tributaria oinasprimenti fiscali ? I-i'amico ·e collega prof. Antonio Graziadei ci mandò sin dalla seconda quindicina di maggio: Cai'issimo Turati, Roma, 21 maggio. tedesche e, indirettamente, del molto minor senso di responsabilità da parte delle c.a~si dirigenti italiane·– è una riforma fiscalt>, non una riforma nel senso posi– tivo sociale e democratico. Essa non serve che a far . fronte ad una ne.cessità puramente politica e militare. "Si pensi inv;ece a!J'income-tax e alle recenti im– poste dirette introdotte in Inghilterra. La prinìa ha giovato a sgravare moltissimi generi di consumo po– polare; le :seconde a dare le peusioni •operaie. Esse dun4.ue hanno assunto veramente una completa .portata democratica. "Iu altri termini, è un progresso reiativo _caricare le nuove spese militari piuttosto sui ricchi che sui po– veri,. ma nou è uu progresso assoluto. Uria riforma, per essere veramente tributaria.nel senso democratico della parola, e· per dare risultati positivi, non solo deve ad– dossare una parte dei nuovi pesi guerreschi sulle spalle delle classi abbienti, ma deve diventare uno ~trumento per alleggerire i consumi popolari e p·er svolgere la legislazione sociale. "Se questi due scopi non ,si raggiungono, voi po– trete fare mille riforme fiscali, ma non farete mai una riforma tributaria nel senso sociale e democratico della parola. Farete soltanto in modo che una parte dei nuovi pesi militari vada a carico dei facoltosi, ma non che una parte dei vecchi oneri sia alleggerita a van• taggio delle classi meno abbienti, nelJ!iuteresse dei con– sumi e ddlo sviluppo della economia nazionale. "·Qu~sto ho' voluto dire perchè temo (e mi auguro , sincerameute ·che le mie previsioui, del resto assai meno pessimiste di qut:11le dell'ouorevole Wollemborg, siauo smeutite dai fatti) che, avendo lasciato passare inutilmeute i migliori qullittordici anni dE1lla finanza ital!ana e trovandoci ora in condizioni di politica in·– ternazionale c·osì.gravi, forse noi vedrt:1mol'iutroduzione dell'imposta progressi va globale sul reddito in un mo– mento in cui ·essa non potrà rappresentare uno stru– mento di grandi riforme, e non potrà essere invece che uno espediente fiscale ..... ,,. · · L'amico 'l'reves, nel suo articolo dell'ultimo numero della tua Critica, non ha creduto di menzionare diret– tamente, fra i discorsi di opposizione all'attuale politica finanziarìa, il mio modestissimo; sebbene esso abbia mirato fra l'altro a dimostrare - toccando così -la qui– stione che in quel momento aveva assunta la maggiore · importanza tecuica e politica - il rapporto esistente fra talune misure ·del ministro del Tesoro e l'inasprirsi dell'aggio; e sebben,e esso abbia dato lÙogo, nella sua ultima parte, a dìchia1;azioni sintomatiche dello stesso Pi;esidente del Consiglio, avrei naturalmente taciuto. Senoncl:).è l'amico Treves, mentre non ha fatto alcun cenno diretto intorno al discorso dell'unico deputato del Partito che abbia partecipato alla discussione, ha ·però incidentalmente ricordato il mio nome colla se– guente frase: " .. · .. Il Governo è stato assai gentile a non prenderlo immediatamente in parola (l'on. Bonomi), nè lui, nè il Graziadei e neppure l'Alessio, tutti stretti ad un patto, l'imposta progressiva,,. Dato tutto il tono dell'articolo, tali parole verrebbero ad attribuire a quella breve parte del mio discorso, che trattò del problema, il significato così· di uua ade– sione incondizionata a!Ja introduzione - nell'.attuale momeuto - della imposta· globale progressiva sul red– dito, come di un mio completo accordo cogli onorevoli Bonomi e Giulio Aless~o. Per difendermi da una intèrpretazione coRÌ lontana dal vero, mi sia consentito di riprodurre dal t(')sto ste– nografico della Camera talune delle mie dichiarazioni. " .... E vedo anche profilarsi un po' più lontano (un lontano, del resto, che l'esito delle prossime ele– zioni potret)be auche rendere vicino) la necessità di rinvigorire il bilaucio, nou soltanto coi mezzi dà me modt>stamente indicati o con -quelli che· altri meglio di me potrà suggerire, ma introducendo una nuova im– posta globale progressiva sul reddito, sia come sosti– tutivo di tutte le imposte dirette, ciò che sarà un po' più difficile, sia come sovrapposizione, e sarà più fa– cile, alle imposte medesime, oltre un certo limite di esenzioue. " E, onorevoli colleghi, per evitare disillusioni e per toglit:1re di mezzo eqlllvoci, inteÌlriiamoci bene. Veuga pure questa imposta, che la nostra opera modesta di stuuio.;i e di propagandisti ha se_inpre augurato. Ma non conroudiawo l't>ventualità d'uua riforma tributaria puramente tisc:"le, cou l'tìvèutualttà •ctiuna riforma. tri– buta_na nt>l·senso sociale e democratico della parola. Mi spie~herò cou uu esempio. . . "ln G-etwama, pt:>rtar fronte ai. nuovi e gravissimi armamenti, cou coraggio e slllcerità lodevole il ministro del Tesoro ha introuottò, o sta per introdurre, imposte dirette assai gravi nel loro complesso sia sul capitale sia sul reddito. .' ' " Ma questa riforma -. che 'attesta, ad ogni modo, dell'alto senso di responsabilità delle classi dirigenti Scusami, caro Turati, se ti ho rubato un pu' di sp_azio. Ma, come vedi, l'incidente pèrsonale si pres_tava ad una larga posizione di principi.. · Coi migliori saluti sempre tuo ANTONIO GaAZIADE!. E, appunto perchè "l'incidente personale .si pre– sta a una larga posizioll'e di principii ,,, abbiamo pubblicato, anche in ritardo, questo chiarimento.di fatto, con l'implicito augurio (dire: con la speranza, sarebbe presuntuoso!) ch'esso venga· raccolto ed offra lo spunto a una discussione. feconda. Al prossirno numero: Scetticismo, dell'avvocato TULLIO COLUCCI. . Che cosa fosse, o meglio a -che cosa fosse ridotto il disegno di legge " Provvedimenti contro l'alcoo– lismo ,, portato· in discussione nell& ultime sedute mattutine della Camera, si può int1;avedere facil– mente dai. motivi coi quali il nostro direttore nella tornata del 6 correute invocò - invano - il dif– ferimento della discussione, eufemismo parlamen– tare di seppel'limento, sopratutto ai tanti di giugno dt>ll'ultirno scorcio di una legislatura. Stralciamo - per fare più spiccio ~ dalle bozze del Resoconto stenografico. TURA'J'.I. Mi sono· indotto a proporre alla Camera di, sospendere la discussione di questo disegno di legge, per espia.re un mio peccato. Qualche tempo fa, come l'on. Gielitti certo ricorda, essendo malato il· mio caro amico on.· Canepa 1 lo sosti-

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