Critica Sociale - Anno XXIII - n.5-6 - 1-16 marzo 1913

66 CRITICA SOCIALE tenza aumentate dello Stato italiano nella nuova situazione coloniale e internazionale. La verità umile ed ignuda, che i socialisti hanno proclamata 1 fin dal primo giorno della brigantesca avventura - della guerra (noi la definimmo) contro l'Italia e non contro il proletariato soltanto, - (ma 1~ nostra voce fu sommersa, allora, negli osanna dei ciarlatani e degli interessati!) - ; .la verità, che non è più mistero per nessun uomo politico con due dita di cervello, e che tutti i competenti, anche nostri più recisi avversari, si susurrano pensosi nei corridoi di Montecitorio, con l'aria malinconica di chi sa le immancabili ven– <lette di un domani nè incerto nè remoto - questa verità, umile ed ignuda, vuol pur essere di nuovo sciorinata - e documentata - al nuovo corpo elettorale, la cui rinnovazione e moltiplicazione " democratica " fu il pegno e il prezzo, per l'ap– punto, dell'esercitato ricatto sulla nazione. E la verità, umile ed ignuda, semplice ed irre– cusabile, è che, dal groviglio in cui s'è ficcata la nazione - con una colonia sconfinata ed impervia, <lalla quale nulla è da sperare, pe'r un tempo mi– surabile dalla umana previsione, nè come terra di popolamento, nè come zona di influenza, nè come fonte di ti'affici, e la quale, strategicamente, se i uuvoloni dall'interno troppo si addensàssero, nou sapremmo nè tenere, nè difen<lere, nè ormai, pur troppo, abbandonare - coi miliardi ch'essa è pronta ad ingoiare e a non rendere, coi pericoli che mi– nacciano ogni più prudente avanzata, colla guerra in permanenza, guerreggiata o virtuale (questa peggiore rlell'altra), che essa promette - e con gli impegni fo1:midabili che ci adrlosserà la nuova situazione <internazionale, connessa alla fatale con– quista e alla velleità, che ne è conseguita, di' gio• care, senza scopo ragionevole o necessità storica, economica, politica di nessuna maniera, allagranrle potenza militare e navale, a escl-usivo profitto o dell'una o dell'altra costellazione di Stati, alle cni competizioni ci hanno asserviti, quando potevamo esserne, con tanto minore dispenrlio e•sacrificio, o gli spettatori tranquiili, o gli arbitri e gli amiche– voli compositori; da cotesto rlannato groviglio - se 'una forte, illuminata, tenace 1·esistenza tti po poto non t?·agga e non sal·vi il paese - è incal– colabile la serie e la misura dei danni e dei disa– stri, che ci attendono al varco in agguato; e dai quali le classi produttiYe, i lavoratori sopratutto, troveranno ogni adito ostruito, e frustrato ogni sforzo, nonchè per le redenzioni tanto sospirate, anche solo per la difesa delle posizioni economiche e civili, cosi faticosamente ed eroicamente con– quistate. A sbaraglio cosiffatto, il Governo, che vi ci ha· condotti - e ha invocato come alibi la " fatalità del!a storia,, .- non saprebbe, solo, sottrarci, pur se 1 L volesse. Troppe forze di follia ha scatenate o·secondate, che lo han fatto prigioniero, che - se tentasse ribellarvisi - lo travoJO'er ebbero nell'a– bisso ch'esso ha spalancato. Ben p~ò oc.gi l'on. Gio– litti, accorto navichiero nell'onrla elettorale immi– nente, darsi l'aria di contrastare alla sua stessa maggioranza (che ne intende il motivo se<rreto quindi non protesta), proclamando che <Yli au~entl delle spese di guerra vanno fatti con fo-indizio a picc?li .~assi succ~ssivi, e commisurati" alla "po– tenz1al1ta economica ,, della nazione. Questa è fiaba che, filata a marzo, giungerà a giugno .... o a no– vembre. Poi la logica delle cose, la necessità della sitnazione, ripigli,erà quei diritti, che d'altronde non ha mai rinunciati. E chi volle le cause ne rlovrà subire gli effetti. ' Tutt'al più - è opinione universale - all'odio– sità si sottrarrà persenalmente l'on. Giolit'ti, ri- traendosi, come altra volta, sotto la tenda rlel meritato riposo, circonfuso rlalla duplice gloria della patria doppiamente fatta tre volte più vasta - •sul terreno geografico e sul terreno elettorale. E sarà non la bancarotta che consegue a uu rovescio -· ma il fallimento premeditato e rlol0so. * ** Or cotesto avvenire invano tenteranno depre– care quei partiti e quegli uomiui, che qualcosa hanno concesso o perdonato all'indirizzo di Go– verno, che lo preparò. E invano ripiglieranno a distinguere e a sofisticare, sul. quanto, ·sul quanrlo sul come degli avvenimenti, che, una volta scate– nati, trascinano e trascineranno volenti e nolenti. Solo il Partito socialista ha oggi in Italia le sue carte in regola, i suoi titoli non diminuiti, per ca– peggiare e guidare la resistenza e la riscossa. Riscossa e resistenza che ormai. non possono più essere - dopo il fatto compiuto - di pura nega– tiva protesta. Ma dovranno cercare e praticare tutte le vie, affrontare ed agitare tutti i problemi, suscitaré erl agguerrire tutte le energie del paese, onde la resistenza riesca efficace: proponen<lole fini positivi, determinati, prossimi e chiari. · Al militarismo, all'imperialismo, all'imperversare della megalomania barbarica e regressiva, mal si oppongono scongiuri e sermoni. Si contrastano beosi con l'imporsi, virile, poderoso, imperioso - minaccioso, se occorre - di opposte n_ecessità - di tutte le più vitali esigenze dei popoli civili. . Non, dunque, vaporosi o enciclopedici programmi, a scadenza lontana - ma pochi e solidi punti, che non ammettano evasioni e tergiversazioni -- in– scindibili dai maggiori problemi che già impone al Parlamento l'imme<liato domani - e sui quali concentrare tutte le forze del Partito. E allora la piattaforma elettorale socialista si delinea naturalmente, spontanéamente, così: Anzitutto - poichè, fra i miliardi prodigati al deserto o sepolti nelle navi dai 120 milioni cia– scuna (una sola basterebbe ad affrancare per ven– t'anni la scuola media dal vergognoso fiscalismo che la minaccia), e i milioni convertititi in rerlen– zione del paese, vi è incompatibilità aritmetica, in– discutibile, assoluta - arresto e limitazione insor– montabile rlelle spese coloniali e militari entro confini precisamente rlefiniti. Combattute, impe– dite, soppresse quelle impostazioni insidiose nei due bilanci, che si esprimono inizialmente in rle-– cine di milioni, ed impegnano tacitamente, inde– cl inabilmente i miliar<li. In secondo luogo - poichè il _paro-viveri non scherza e l'ascesa ne è sempre più formidabile - revisione minuziosa e severa dei trattati doganali, tutti ormai di scadenza vicina, informata ai criterii di un antiprotezionismo, ragionevole, ma fermo ed ardito, contro le mangerie del parassitismo orga– u izzato, sia agrario, sia inrlustriale. ·In terzo luogo, vasta, razionale, coraggiosa po• litica di lavori pubblici intensificati, per la boni• fica del territorio e la rapirla messa in valore rlelle ricchezze latenti della penisola, giusta i criterii adombrati nella mozione, testè presentata alla Ca– mera dal Gruppo socialista. _Da ultimo - come in Francia, come in Ger mania, come in Austria, come in Ino-hilterra - as sicurazioni malattie, infortunii, ve;chiaia, savia– mente organizzate, senza sordide pitoccherie, estese e guarentite al proletariato tutto quanto - delle officine, come dei campi e dei traffici. Il famoso " bilancio rlella pace sociale e della civiltà, con– trappos_to a quello <folla barbarie e della guerra,,, dalla innocua frase luzzattiana, calato e concre– tato nella immediata realtà.

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